Giorno 1
Partenza dall'Italia per Delhi o Ahmedabad
Per le date di partenza con voli ITA AIRWAYS: al mattino partenza da Milano via Roma per Delhi. Arrivo alle due di notte, espletamento delle formalità di sbarco e ritiro bagaglio (successivo check-in per il volo diretto ad Ahamedabad della mattina, segnaliamo che la nottata sarà piuttosto pesante in quanto non c’è tempo a sufficienza per riposarsi in hotel).Per le date di partenza con voli QATAR AIRWAYS: al mattino partenza da Milano o Roma via Doha per Ahmedabad. Arrivo alle due di notte e trasferimento in Hotel.
Giorno 2
Ahmedabad - Bhavnagar (il Parco Nazionale Valavader)
Per chi è arrivato a Delhi con voli ITA AIRWAYS durante la notte: al mattino volo da Delhi ad Ahmedabad (un’ora e mezza – orario previsto 08.25-10.10 soggetto a riconferma). Per chi è arrivato con voli QATAR AIRWAYS durante la notte: trasferimento in hotel ad Ahmedabad. Partenza verso sud per Bhavnagar. Lungo il percorso visita del Parco Nazionale Velavader. Lontano dagli itinerari turistici più battuti il Parco, che si estende tra due fiumi stagionali e abbraccia vaste praterie, è famoso per le antilopi cervicapra, bellissime e agili creature dotate di impressionanti corna a
Per chi è arrivato a Delhi con voli ITA AIRWAYS durante la notte: al mattino volo da Delhi ad Ahmedabad (un’ora e mezza – orario previsto 08.25-10.10 soggetto a riconferma). Per chi è arrivato con voli QATAR AIRWAYS durante la notte: trasferimento in hotel ad Ahmedabad. Partenza verso sud per Bhavnagar. Lungo il percorso visita del Parco Nazionale Velavader. Lontano dagli itinerari turistici più battuti il Parco, che si estende tra due fiumi stagionali e abbraccia vaste praterie, è famoso per le antilopi cervicapra, bellissime e agili creature dotate di impressionanti corna a spirale che nei maschi adulti possono anche raggiungere una lunghezza di 65 cm. (N.B. Le nuove regole per i Parchi Nazionali prevedono il pagamento di un permesso fotografico pari a 1.200 Rupie per tutte le macchine oltre i 7.2 MPX, inclusi i cellulari). Si prosegue per Bhavnagar, in passato un importante centro per il commercio del cotone, oggi è un fervido centro industriale. Pranzo libero. Cena e pernottamento in residenza storica.
Giorno 3
Bhavnagar: escursione a Palitana (la collina sacra ai jain)
Partenza per la cittadina di Palitana che sorge nei pressi del monte Shatrunjaya uno dei luoghi più sacri del jainismo, dove i 24 maestri di questa religione avrebbero trovato l’illuminazione. Un complesso di 863 templi, costruiti oltre nove secoli fa, sorge su una collina dedicata agli dèi. Bisogna essere in buona forma fisica per salire i circa 3500 gradini che in 3 chilometri di percorso conducono alla cittadella religiosa, in alternativa si può ricorrere al dholi, una comoda portantina sostenuta da due portatori. Giunti alla sommità ci si disperde in un contesto mistico che fa
Partenza per la cittadina di Palitana che sorge nei pressi del monte Shatrunjaya uno dei luoghi più sacri del jainismo, dove i 24 maestri di questa religione avrebbero trovato l’illuminazione. Un complesso di 863 templi, costruiti oltre nove secoli fa, sorge su una collina dedicata agli dèi. Bisogna essere in buona forma fisica per salire i circa 3500 gradini che in 3 chilometri di percorso conducono alla cittadella religiosa, in alternativa si può ricorrere al dholi, una comoda portantina sostenuta da due portatori. Giunti alla sommità ci si disperde in un contesto mistico che fa dimenticare le fatiche della salita. Il tempio più importante, impreziosito d’oro e diamanti, è dedicato ad Adinath, il primo tirthankara la cui leggenda si perde nella notte dei tempi. La visione dei templi è grandiosa, racchiusi da una gigantesca muraglia che custodisce il più grande complesso di edifici sacri di tutta l’India. Pranzo libero in corso di escursione. Rientro a Bhavnagar per la cena e il pernottamento in residenza storica.
Giorno 4
Bhavnagar - Diu (l'architettura coloniale portoghese)
Dopo la prima colazione partenza verso sud-ovest lungo la costa della penisola di Saurashtra. Arrivo a Diu e sistemazione in resort. Pranzo libero. Nel pomeriggio visita di Diu. Tra il XIV e il XVI secolo, Diu fu una importante stazione commerciale e base navale dalla quale i turchi ottomani controllavano le rotte marittime nella parte settentrionale del Mar Arabico. Nel 1539 passò sotto il dominio portoghese e vi rimase fino al 1961. Oggi la città, stretta tra l’imponente fortezza e le massicce mura, è una sorta di oasi dall’atmosfera magica e inimitabile, con case dai colori vivaci
Dopo la prima colazione partenza verso sud-ovest lungo la costa della penisola di Saurashtra. Arrivo a Diu e sistemazione in resort. Pranzo libero. Nel pomeriggio visita di Diu. Tra il XIV e il XVI secolo, Diu fu una importante stazione commerciale e base navale dalla quale i turchi ottomani controllavano le rotte marittime nella parte settentrionale del Mar Arabico. Nel 1539 passò sotto il dominio portoghese e vi rimase fino al 1961. Oggi la città, stretta tra l’imponente fortezza e le massicce mura, è una sorta di oasi dall’atmosfera magica e inimitabile, con case dai colori vivaci tipiche dell’architettura coloniale portoghese, incantevoli chiese intonacate a calce, porticati, strade strette e sinuose e spiagge tranquille. Cena e pernottamento in resort.
Giorno 5
Diu - Somnath - Riserva Naturale di Sasan Gir (il Leone Asiatico)
Dopo la prima colazione partenza verso ovest per raggiungere il suggestivo tempio di Somnath sulle rive del Mar Arabico nei pressi di Veraval. Questo tempio è stato raso al suolo e ricostruito almeno otto volte. Si narra che in origine fu costruito in oro da Somra, il dio della luna, e poi riedificato in argento da Rawana, in legno da Krishna e infine in pietra da Bhimadeva. Il tempio, che sorge su una bella spiaggia di sabbia grigia, custodisce uno dei 12 santuari sacri dedicati a Shiva ed è un importante luogo di pellegrinaggio. Proseguimento per la Riserva Naturale di Sasan Gir istituita
Dopo la prima colazione partenza verso ovest per raggiungere il suggestivo tempio di Somnath sulle rive del Mar Arabico nei pressi di Veraval. Questo tempio è stato raso al suolo e ricostruito almeno otto volte. Si narra che in origine fu costruito in oro da Somra, il dio della luna, e poi riedificato in argento da Rawana, in legno da Krishna e infine in pietra da Bhimadeva. Il tempio, che sorge su una bella spiaggia di sabbia grigia, custodisce uno dei 12 santuari sacri dedicati a Shiva ed è un importante luogo di pellegrinaggio. Proseguimento per la Riserva Naturale di Sasan Gir istituita agli inizi del XX secolo dall’illuminato nababbo di Junagadh, un tempo accanito cacciatore, per proteggere gli ultimi leoni asiatici. Gli elementi che caratterizzano il leone asiatico (Panthera leo persica) permettono di considerarlo una sottospecie distinta da quella africana (Panthera leo leo). Le sue dimensioni sono pressoché identiche a quelle del parente africano, ma la criniera è meno folta e non copre la parte alta della testa e le orecchie, mentre si estende a coprire gran parte dell'addome. Il suo pelo inoltre è leggermente più chiaro. Il leone di Gir è un predatore puro, e non si alimenta di carogne, come talvolta invece fa il leone africano. Nel pomeriggio si partecipa a un safari fotografico alla ricerca degli ultimi leoni asiatici, in un ambiente caratterizzato da un paesaggio aspro e disseminato di rilievi e zone boschive. (N.B. Le nuove regole per i Parchi Nazionali prevedono il pagamento di un permesso fotografico pari a 1.500 Rupie per tutte le macchine oltre i 7.2 MPX, inclusi i cellulari). Pensione completa. Pernottamento in tenda tipo “luxury indiano”.
Giorno 6
Sasan Gir - Junagadh- Gondal (l'editto di Ashoka)
Al mattino ulteriore safari nella Riserva Naturale di Sasan Gir. Dopo la prima colazione partenza verso nord per Gondal. Lungo il percorso sosta a Junagadh, antico centro fortificato che sorge alla base della collina sacra Girnar Hill. Cittadina ricca di fascino e poco turistica vanta vecchi edifici dal sapore esotico. Non si sa ancora se si potrà visitare l’antico Forte Uperkot che si ritiene sia stato costruito nel 319 a.C. da Chandragupta, per essere poi ampliato più volte nel corso degli anni. All’ingresso si trova un triplo portale dalle ricche decorazioni e in alcuni punti le mura
Al mattino ulteriore safari nella Riserva Naturale di Sasan Gir. Dopo la prima colazione partenza verso nord per Gondal. Lungo il percorso sosta a Junagadh, antico centro fortificato che sorge alla base della collina sacra Girnar Hill. Cittadina ricca di fascino e poco turistica vanta vecchi edifici dal sapore esotico. Non si sa ancora se si potrà visitare l’antico Forte Uperkot che si ritiene sia stato costruito nel 319 a.C. da Chandragupta, per essere poi ampliato più volte nel corso degli anni. All’ingresso si trova un triplo portale dalle ricche decorazioni e in alcuni punti le mura raggiungono i 20 m di altezza (sono appena terminati i lavori di ristrutturazione ma non è ancora aperto al pubblico).Nei pressi di Junagadh si trova anche un enorme monolito sul quale, nel 250 a.C., l’imperatore Ashoka fece iscrivere 14 editti contenenti principi di carattere morale per istruire il suo popolo. Si prosegue per Gondal, interessante cittadina un tempo capitale del principato dei Rajput Jadeja. Nel XIX secolo l’illuminato Maharaja Bhagwat Singhji occupò il trono di Gondal e introdusse importanti riforme in campo sociale come, ad esempio, l’obbligo scolastico per entrambi i sessi. Visita del Naulhaka Palace, un bellissimo palazzo costruito in stili architettonici diversi lungo la riva del fiume. Visita del Museo delle Auto, annesso all’Orchard Palace, che espone la flotta reale composta da circa 50 automezzi tra cui una Delage del 1910, una Daimler degli anni ’20, una Mercedes e una Packard del 1935 e svariate Cadillac, Jaguar e Chevrolet. Molto interessante anche il laboratorio della Farmacia Ayurvedica di Shri Bhuvaneshwari, fondata nel 1910 dal medico di corte che fu anche il primo a coniare il termine “Mahatma” (Grande Anima) che avrebbe poi accompagnato il nome di Gandhi. Pranzo libero. Cena e pernottamento in residenza storica.
Giorno 7
Gondal - Bhuj (il Palazzo degli Specchi)
Dopo la prima colazione partenza verso nord-ovest per Bhuj, capoluogo del Kutch, nella regione più occidentale dell’India. La penisola di Kutch ha una forma che ricorda la sagoma di una tartaruga ed è delimitata a sud dal golfo omonimo sul Mar Arabico. Si attraversa un territorio arido e pianeggiante che nel periodo dei monsoni viene in parte inondato sia dalle acque del mare che da quelle dei fiumi stagionali. Arrivo a Bhuj nel primo pomeriggio e visita della città: il magnifico Aina Mahal, il “Palazzo degli Specchi”, che pur essendo stato gravemente danneggiato dal terremoto del
Dopo la prima colazione partenza verso nord-ovest per Bhuj, capoluogo del Kutch, nella regione più occidentale dell’India. La penisola di Kutch ha una forma che ricorda la sagoma di una tartaruga ed è delimitata a sud dal golfo omonimo sul Mar Arabico. Si attraversa un territorio arido e pianeggiante che nel periodo dei monsoni viene in parte inondato sia dalle acque del mare che da quelle dei fiumi stagionali. Arrivo a Bhuj nel primo pomeriggio e visita della città: il magnifico Aina Mahal, il “Palazzo degli Specchi”, che pur essendo stato gravemente danneggiato dal terremoto del 2001 conserva elaborate decorazioni a specchio; il Museo del Kutch, che ospita un’interessante collezione etnografica; il Tempio di Swaminarayan, dalle pareti esterne in legno scolpito e dipinto a tinte vivaci. Pranzo libero. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 8
Bhuj: i villaggi tribali (le minoranze etniche del Grande Deserto Del Kutch)
Partenza verso nord, ci si addentra nel Grande Deserto del Kutch, ai confini con il deserto pakistano del Sind, dove vivono numerosi gruppi etnici. I piccoli villaggi delle comunità pastorali sono costituiti da piccole case in muratura, dagli interni imbiancati a calce e intarsiati con numerosi e minuscoli specchietti. Le donne indossano bellissimi abiti riccamente ricamati e dai colori sgargianti e si adornano con pesanti gioielli. Il Kutch si trova in una delle zone dell’India che vanta la più ricca tradizione artigianale, particolarmente famosa per gli splendidi ricami, ma anche per le
Partenza verso nord, ci si addentra nel Grande Deserto del Kutch, ai confini con il deserto pakistano del Sind, dove vivono numerosi gruppi etnici. I piccoli villaggi delle comunità pastorali sono costituiti da piccole case in muratura, dagli interni imbiancati a calce e intarsiati con numerosi e minuscoli specchietti. Le donne indossano bellissimi abiti riccamente ricamati e dai colori sgargianti e si adornano con pesanti gioielli. Il Kutch si trova in una delle zone dell’India che vanta la più ricca tradizione artigianale, particolarmente famosa per gli splendidi ricami, ma anche per le ceramiche e i tessuti stampati. Ogni villaggio ha la propria specializzazione le cui tecniche vengono tramandate di generazione in generazione. Rientro a Bhuj in serata. Pranzo libero. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 9
Bhuj - Bajana
Dopo la prima colazione partenza verso ovest per Bajana. Arrivo a Bajana, sistemazione in lodge e pranzo. Nel pomeriggio escursione in jeep nella Riserva del Piccolo Deserto di Kutch, una landa desolata dove le popolazioni locali sopravvivono estraendo sale e pompando acqua dalle falde sotterranee. Probabile avvistamento degli ultimi esemplari di khur, asino selvatico dell’Asia, che si nutrono dell’erba che nasce sulle distese piatte, chiamate bet, che durante la stagione dei monsoni si trasformano in isole. (N.B. Le nuove regole per i Parchi Nazionali prevedono il pagamento di un permesso
Dopo la prima colazione partenza verso ovest per Bajana. Arrivo a Bajana, sistemazione in lodge e pranzo. Nel pomeriggio escursione in jeep nella Riserva del Piccolo Deserto di Kutch, una landa desolata dove le popolazioni locali sopravvivono estraendo sale e pompando acqua dalle falde sotterranee. Probabile avvistamento degli ultimi esemplari di khur, asino selvatico dell’Asia, che si nutrono dell’erba che nasce sulle distese piatte, chiamate bet, che durante la stagione dei monsoni si trasformano in isole. (N.B. Le nuove regole per i Parchi Nazionali prevedono il pagamento di un permesso fotografico pari a 1.200 rupie per tutte le macchine oltre i 7.2 MPX, inclusi i cellulari). Cena e pernottamento in lodge.
Giorno 10
Bajana (gli asini selvatici del Piccolo Deserto del Kutch)
Dopo la prima colazione escursione con mezzo fuoristrada nella Riserva del Piccolo Deserto di Kutch, una landa desolata dove le popolazioni locali sopravvivono estraendo sale e pompando acqua dalle falde sotterranee. Probabile avvistamento degli ultimi esemplari di khur, asino selvatico dell’Asia, che si nutrono dell’erba che nasce sulle distese piatte, chiamate bet, che durante la stagione dei monsoni si trasformano in isole (N.B. Le nuove regole per i Parchi Nazionali prevedono il pagamento di un permesso fotografico pari a 1.200 rupie per tutte le macchine oltre i 7.2 MPX, inclusi i
Dopo la prima colazione escursione con mezzo fuoristrada nella Riserva del Piccolo Deserto di Kutch, una landa desolata dove le popolazioni locali sopravvivono estraendo sale e pompando acqua dalle falde sotterranee. Probabile avvistamento degli ultimi esemplari di khur, asino selvatico dell’Asia, che si nutrono dell’erba che nasce sulle distese piatte, chiamate bet, che durante la stagione dei monsoni si trasformano in isole (N.B. Le nuove regole per i Parchi Nazionali prevedono il pagamento di un permesso fotografico pari a 1.200 rupie per tutte le macchine oltre i 7.2 MPX, inclusi i cellulari). Rientro a Bajana per il pranzo in lodge. Nel pomeriggio visita dei villaggi limitrofi per l’incontro con le minoranze etniche della zona. Cena e pernottamento in lodge.
Giorno 11
Bajana - Modhera - Patan - Ahmedabad (il pozzo a gradini)
Dopo la prima colazione partenza per Modhera per la visita dello splendido Tempio del Sole, costruito nel 1026, che presenta notevoli affinità con il più celebre tempio di Konarak nello stato dell’Orissa. Come quest’ultimo, venne progettato in modo tale che durante gli equinozi i raggi del sole nascente illuminassero, attraverso la porta principale, l’immagine di Surya, il dio del sole, posta all’interno del sancta sanctorum. Si prosegue per Patan, antica capitale hindu che conserva una traccia del suo glorioso passato: il Rani-ki-Vav, un baoli (tipico pozzo a gradini del Gujarat,
Dopo la prima colazione partenza per Modhera per la visita dello splendido Tempio del Sole, costruito nel 1026, che presenta notevoli affinità con il più celebre tempio di Konarak nello stato dell’Orissa. Come quest’ultimo, venne progettato in modo tale che durante gli equinozi i raggi del sole nascente illuminassero, attraverso la porta principale, l’immagine di Surya, il dio del sole, posta all’interno del sancta sanctorum. Si prosegue per Patan, antica capitale hindu che conserva una traccia del suo glorioso passato: il Rani-ki-Vav, un baoli (tipico pozzo a gradini del Gujarat, recentemente riconosciuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO) di straordinaria bellezza. Patan è famosa anche per i patola, i sari in seta, realizzati secondo un procedimento lungo e complesso: il filato viene accuratamente dipinto con una speciale tecnica per creare il disegno prima della tessitura. Si continua per Ahmedabad, capitale dello stato del Gujarat, fondata nel 1.411 da Ahmed Shah. Nel XVII secolo Ahmedabad era considerata una delle città più belle dell’India. Lo sviluppo industriale della seconda metà del XVIII secolo la trasformò in un grande centro tessile. Si estende sulle due sponde del fiume Sabarmati: una parte offre il fascino del vecchio mondo, mentre l’altra il frastuono della contemporaneità. Pranzo libero. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 12
Ahmedabad - Jambughoda (la casa del Maharaja)
Dopo la prima colazione visita dell’interessante Ahmedabad: la Jama Masjid, fatta costruire nel 1423 da Ahmed Shah, con le sue 260 colonne che sostengono 15 cupole di altezza diversa; gli splendidi pozzi a gradini Dada Hari Wav e Mata Bhavani’s; il Sabarmati Ashram, poco fuori dal centro in tranquilla posizione sul fiume, il quartier generale di Gandhi durante la lunga lotta per l’indipendenza dell’India; lo Sarkhej Rosa, a sud-est della città, un suggestivo complesso di edifici islamici raccolti intorno a un grande lago artificiale costruito dal sultano Mahmud Shah I
Dopo la prima colazione visita dell’interessante Ahmedabad: la Jama Masjid, fatta costruire nel 1423 da Ahmed Shah, con le sue 260 colonne che sostengono 15 cupole di altezza diversa; gli splendidi pozzi a gradini Dada Hari Wav e Mata Bhavani’s; il Sabarmati Ashram, poco fuori dal centro in tranquilla posizione sul fiume, il quartier generale di Gandhi durante la lunga lotta per l’indipendenza dell’India; lo Sarkhej Rosa, a sud-est della città, un suggestivo complesso di edifici islamici raccolti intorno a un grande lago artificiale costruito dal sultano Mahmud Shah I (1458-1511). Nel pomeriggio partenza verso sud-est per Jambughoda. Mezza pensione (pranzo libero). Pernottamento in Heritage Hotel.
Giorno 13
Jambughoda: escursione a Chhota Udepur e a Champaner
Dopo la prima colazione partenza per Chhota Udepur una cittadina adagiata sulle rive di un lago, nel cuore di un’area tribale dalla ricca cultura indigena. Visita del museo tribale. Nel pomeriggio proseguimento per Champaner. La città si sviluppa intorno a Pavagadh, un’altura di origine vulcanica alta 800 m che sembra un pezzo di Himalaya in mezzo alla pianura. Fondata come capitale dei Rajput nell’VIII secolo e situata lungo una rotta commerciale di importanza strategica, Champaner fu assediata dal sultano Mahmud Bogara, che riuscì ad espugnarla nel 1484 costruendovi poi molte
Dopo la prima colazione partenza per Chhota Udepur una cittadina adagiata sulle rive di un lago, nel cuore di un’area tribale dalla ricca cultura indigena. Visita del museo tribale. Nel pomeriggio proseguimento per Champaner. La città si sviluppa intorno a Pavagadh, un’altura di origine vulcanica alta 800 m che sembra un pezzo di Himalaya in mezzo alla pianura. Fondata come capitale dei Rajput nell’VIII secolo e situata lungo una rotta commerciale di importanza strategica, Champaner fu assediata dal sultano Mahmud Bogara, che riuscì ad espugnarla nel 1484 costruendovi poi molte strutture religiose. Le mura alla base della collina un tempo si snodavano per 6 km e circondavano edifici militari, religiosi e civili, oltre che un complesso sistema di raccolta delle acque. Le strutture più affascinanti sono sicuramente le moschee, in cui coesistono elementi decorativi islamici e hindu. Il monumento più spettacolare è la Jama Masjid, edificata nel 1513, che richiese 125 anni di lavoro e che presenta un meraviglioso portale d’ingresso scolpito e un cortile interno molto imponente.Rientro a Jambughoda. Pranzo libero. Cena e pernottamento in residenza storica.
Giorno 14
Jambughoda - Champaner - Vadodara - volo per Delhi
Al mattino si ritorna a Champaner per completare le visite e passare ancora in po’ di tempo in questa importante area, Patrimonio dell’UNESCO.Nel pomeriggio si prosegue verso sud-ovest per Vadodara (o Baroda), una cittadina universitaria ricca di cultura e armonia situata. Visita dell’interessante Museo Maharaja Fateh Singh e del sontuoso palazzo in stile indo-saraceno Laxmi Vilas Palace, costruito nel XVI secolo senza badare a spese, infatti il conto finale ammontò a ben 6 milioni di rupie.Al termine trasferimento in aeroporto e volo per Delhi (durata 1 ora e 45 minuti – orario
Al mattino si ritorna a Champaner per completare le visite e passare ancora in po’ di tempo in questa importante area, Patrimonio dell’UNESCO.Nel pomeriggio si prosegue verso sud-ovest per Vadodara (o Baroda), una cittadina universitaria ricca di cultura e armonia situata. Visita dell’interessante Museo Maharaja Fateh Singh e del sontuoso palazzo in stile indo-saraceno Laxmi Vilas Palace, costruito nel XVI secolo senza badare a spese, infatti il conto finale ammontò a ben 6 milioni di rupie.Al termine trasferimento in aeroporto e volo per Delhi (durata 1 ora e 45 minuti – orario previsto 20.15-22.00 soggetto a riconferma). Volo di rientro notturno per l’Italia. Pasti liberi.
Giorno 15
Ritorno in Italia
Volo di rientro da Delhi a Milano via Roma oppure via Doha.