Giorno 1
Partenza dall'Italia
Partenza da Milano Malpensa nel pomeriggio con volo di linea Qatar Airways via Doha per Bangkok. Cena e pernottamento a bordo.Pasti: cena a bordo.
Giorno 2
Arrivo a Bangkok - il Parco Nazionale Khao Yai (Il Parco Nazionale più noto della Thailandia)
Arrivo in tarda mattinata all’aeroporto di Bangkok, espletamento delle formalità d’ingresso e accoglienza da parte dello staff locale. Partenza verso nord-est per il Parco Nazionale Khao Yai, il più noto del paese e tra i più importanti del sud-est asiatico. Delimitato da un'aspra catena montuosa, il Parco Nazionale Khao Yai segna idealmente la porta geografica di ingresso ad un vastissimo altipiano che, estendendosi verso est fino al grande fiume Mekong, al confine con il Laos, forma il territorio del cosiddetto Isarn. Storicamente e culturalmente questa terra ha seguito uno sviluppo
Arrivo in tarda mattinata all’aeroporto di Bangkok, espletamento delle formalità d’ingresso e accoglienza da parte dello staff locale. Partenza verso nord-est per il Parco Nazionale Khao Yai, il più noto del paese e tra i più importanti del sud-est asiatico. Delimitato da un'aspra catena montuosa, il Parco Nazionale Khao Yai segna idealmente la porta geografica di ingresso ad un vastissimo altipiano che, estendendosi verso est fino al grande fiume Mekong, al confine con il Laos, forma il territorio del cosiddetto Isarn. Storicamente e culturalmente questa terra ha seguito uno sviluppo peculiare e nettamente distinto dalla Thailandia centrale. Un tempo facente parte del regno cambogiano dei Khmer, nei secoli ha conservato le proprie e distintive caratteristiche. Arrivo e sistemazione in resort nella zona sud del Parco. Cena e pernottamento in resort.Pasti: colazione in volo, pranzo libero, cena in resort.
Giorno 3
Parco Nazionale Khao Yai - Prakhon Chai (Le stupende cascate Heu Narok e il trasferimento verso la provincia di Buriram)
Dopo la prima colazione partenza per la visita del Parco Nazionale Khao Yai, che costituisce l’habitat di rare specie animali e floreali così esteso da interessare i territori di ben quattro province thailandesi. Attraversandolo da sud a nord si ammirano gli splendidi paesaggi montani e l’alternarsi della vegetazione che varia con l’altitudine. Visita delle stupende cascate Heu Narok, dove un imponente getto d’acqua ha scavato nel tempo una profonda voragine nella roccia nota come “l’abisso dell’inferno” (l’escursione richiede una camminata nella foresta su percorso battuto
Dopo la prima colazione partenza per la visita del Parco Nazionale Khao Yai, che costituisce l’habitat di rare specie animali e floreali così esteso da interessare i territori di ben quattro province thailandesi. Attraversandolo da sud a nord si ammirano gli splendidi paesaggi montani e l’alternarsi della vegetazione che varia con l’altitudine. Visita delle stupende cascate Heu Narok, dove un imponente getto d’acqua ha scavato nel tempo una profonda voragine nella roccia nota come “l’abisso dell’inferno” (l’escursione richiede una camminata nella foresta su percorso battuto di circa 4 km a/r). All’headquarter del parco si possono verificare i risultati degli studi scientifici condotti su diverse rare specie animali oggi in pericolo di estinzione. Pranzo picnic all’interno del parco. Dopo pranzo si procede verso l’uscita nord del parco e per il conseguente trasferimento verso la provincia di Buriram, nota oggi per le sontuose rovine Khmer. Arrivo nel tardo pomeriggio a Prakon Chai. Pernottamento in hotel.Pasti: colazione in resort, pranzo picnic, cena in hotel.
Giorno 4
Prakhon Chai - Phimai - Korat (I gioielli dell'arte Khmer: i sontuosi templi del X e XI secolo)
Dopo la prima colazione partenza per la visita del Prasat Muang Tam, splendido gioiello dell’arte Khmer la cui storia è piuttosto oscura e misteriosa. Edificato probabilmente alla fine del X secolo durante il dominio di Jayavarman VI, mostra sui monumentali gopura (porte) delle mura perimetrali più interne magistrali raffigurazioni Hindu tra le quali Krishna mentre sconfigge il serpente naga Kaliya, nonché la divinità Indra sulla sua cavalcatura, l’elefante a tre teste Airavata. Proseguimento per il Phanom Rung (XI sec.), che torreggia maestoso alla sommità di un vulcano inattivo, il
Dopo la prima colazione partenza per la visita del Prasat Muang Tam, splendido gioiello dell’arte Khmer la cui storia è piuttosto oscura e misteriosa. Edificato probabilmente alla fine del X secolo durante il dominio di Jayavarman VI, mostra sui monumentali gopura (porte) delle mura perimetrali più interne magistrali raffigurazioni Hindu tra le quali Krishna mentre sconfigge il serpente naga Kaliya, nonché la divinità Indra sulla sua cavalcatura, l’elefante a tre teste Airavata. Proseguimento per il Phanom Rung (XI sec.), che torreggia maestoso alla sommità di un vulcano inattivo, il più ricco di sculture, di bassorilievi e di incisioni in sanscrito tra tutti i monumenti tramandatici dai Khmer. Una lunga scalinata sale il pendio e conduce fino al secondo muro di cinta che sul frontone propone un raffinatissimo bassorilievo di Shiva mentre con lo sguardo incenerisce Kama, il dio dell’amore. Ma è sul mandapa (anticamera) che si trovano le sculture più belle, come ad esempio una superba rappresentazione di Vishnu Anantashayin. Trasferimento verso nord-ovest fino alla città di Phimai. Pranzo in ristorante locale. Dopo pranzo visita del Wat Phimai, una delle più grandiose opere di architettura Khmer a noi tramandate. Al termine della visita si continua per la città di Korat, dove l’arrivo è previsto nel tardo pomeriggio. Pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante, cena in hotel. Il Wat Phimai, capolavoro dell’arte khmerFondato probabilmente nel X secolo, venne modificato una prima volta nel corso dell’XI secolo con l’aggiunta delle mura porticate che circondano il livello più interno del tempio e reminiscenti degli stili Khmer denominati Klaeng e Baphoun. Un altro, fondamentale, ampliamento avvenne durante il Regno di Suryavarman II (il costruttore dell’Angkor Wat) e fu in questa fase che venne edificata la monumentale torre centrale con mandapa e antarala (corridoio di collegamento). Raffinatissimi bassorilievi narrativi sui doppi frontoni, ognuno dei quali a due registri, e sui corrispettivi architravi delle porte frontali e laterali della torre e del mandapa denotano una forte inclinazione al culto di Vishnu. Tra i più celebri ed oggi maggiormente apprezzabili, una morte di Valin sull’architrave della porta sud del mandapa che qui troviamo riprodotta nelle stesse fattezze non che peculiarità e abilità artistiche già viste nel padiglione sud-ovest delle celebri mura dei bassorilievi dell’Angkor Wat. Sempre sul mandapa troviamo altre splendide incisioni raffiguranti Shiva nella danza del Nataraja, ma anche il principe Rama, “Avatar” di Vishnu, che attraversa il fiume Gange, quindi il demone Kumbakarna in duello nella battaglia di Lanka ed ancora la celebre rappresentazione del Nagapasha rievocativa della stessa battaglia, con Rama e il fratello Lakhsmana imprigionati dai serpenti Naga. Sul versante opposto, Krishna uccide il giurato nemico di sempre: il re demone Kamsa. Lo stesso eroe, anch’esso incarnazione di Vishnu, è poi rappresentato nell’epico “sollevamento” del monte Ghovardhana per proteggere il suo popolo dalla forza distruttiva del Dio Indra. Ma è entrando all’interno della torre che scopriamo bassorilievi inaspettati, apparentemente non correlabili al percorso evolutivo delle credenze e della spiritualità Khmer e che tra gli studiosi hanno scatenato forti diatribe che potrebbero portare ad una profonda revisione storica. Sui lati interni delle quattro porte troviamo infatti rappresentazioni dei Bodhisattva Hevajira e Vajrasattva, appartenenti al culto del Buddismo Tantrico.
Giorno 5
Korat - Sri Thep - Nakhon Sawan (L'antica città Khmer sepolta nella giungla, il fiume Chao Phraya con l'incontro delle acque)
Prima colazione e partenza verso nord-ovest. Si lascia la provincia di Buriram per dirigersi verso le pianure della Thailandia del centro-nord. Arrivo al sito di Sri Thep, antichissima città edificata da popolazioni di stirpe Khmer ed in seguito abbandonata e sepolta nella giungla. Divenne leggendaria ai tempi del Regno di Ayuttaya come la città che celava importanti e inaccessibili tesori. A lungo cercata senza fortuna, Sri Thep venne per caso alla luce solo all’inizio del XX secolo. Oggi le sue rovine sono state sapientemente restaurate dal Fine Arts Department e si trovano disseminate
Prima colazione e partenza verso nord-ovest. Si lascia la provincia di Buriram per dirigersi verso le pianure della Thailandia del centro-nord. Arrivo al sito di Sri Thep, antichissima città edificata da popolazioni di stirpe Khmer ed in seguito abbandonata e sepolta nella giungla. Divenne leggendaria ai tempi del Regno di Ayuttaya come la città che celava importanti e inaccessibili tesori. A lungo cercata senza fortuna, Sri Thep venne per caso alla luce solo all’inizio del XX secolo. Oggi le sue rovine sono state sapientemente restaurate dal Fine Arts Department e si trovano disseminate su di una vasta area dai connotati tipicamente rurali ed in grado di riportare il visitatore indietro nel tempo. Nei pressi delle rovine si trova anche uno scavo archeologico dove sono stati ritrovati resti preistorici. Al termine delle visite proseguimento per la città di Nakhon Sawan, commercialmente importante perchè qui si incontrano i due affluenti principali del fiume Chao Praya che collegano per via fluviale tutto il nord ed il centro del paese. La città presenta una folta comunità cinese. Arrivo in città e pranzo in ristorante locale a base di ‘Khao Man Kai”, un piatto originario dell’isola cinese di Hainan. Oggi è considerato un piatto tipico di Nakhorn Sawan ed è a base di pollo bollito in pentola e condito con un delizioso brodo. Nel pomeriggio navigazione fino al punto di incontro del Ping e del Nan, i due corsi d’acqua che danno origine al Chao Phraya (N.B. La possibilità di effettuare la navigazione sarà soggetta alla forza della corrente ed al livello dell’acqua nel fiume). Cena in ristorante locale e pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena in ristoranti locali.
Giorno 6
Nakhon Sawan - Kampheng Phet - Sukhothai (le suggestive rovine dell'antica Chakangrao)
Dopo la prima colazione partenza verso nord per raggiungere la vasta provincia rurale di Khampeng Phet nella Thailandia del centro-nord dove i frutteti dominano l’orizzonte. La varietà di succosi frutti tropicali qui è talmente ricca da costituire la base dei piatti tipici della cucina locale. Alle dolcissime Gluay Kai, denominate “banana uovo” per il loro minuto peso e dimensioni, è stato dedicato un intero mercato dove si possono gustare in vari modi di cottura e preparazione. Breve visita al mercato posto alle porte della città. Arrivo a Kampheng Phet ed inizio delle visite nella
Dopo la prima colazione partenza verso nord per raggiungere la vasta provincia rurale di Khampeng Phet nella Thailandia del centro-nord dove i frutteti dominano l’orizzonte. La varietà di succosi frutti tropicali qui è talmente ricca da costituire la base dei piatti tipici della cucina locale. Alle dolcissime Gluay Kai, denominate “banana uovo” per il loro minuto peso e dimensioni, è stato dedicato un intero mercato dove si possono gustare in vari modi di cottura e preparazione. Breve visita al mercato posto alle porte della città. Arrivo a Kampheng Phet ed inizio delle visite nella città capoluogo che sorge sulle rovine di una antica e maestosa città un tempo denominata Chakangrao e che raggiunse il proprio apogeo nel periodo storico del regno di Sukhothai e nel periodo immediatamente seguente (dal XIII al XV secolo). L’importanza politica e territoriale di questa città è testimoniata dall’imponenza e dal fasto di mastodontiche rovine di antichi edifici religiosi come ad esempio il vasto complesso lungo oltre 400 metri che include il tempio reale Wat Phra Kaew nonchè il Wat Phra That singolarmente allineati tra loro in senso longitudinale. Pranzo in ristorante locale. Fuori dalle mura perimetrali più interne della città antica troviamo il parco storico di Kampheng Phet propriamente detto, con i colossali Wat Phra Non e Wat Phra Sri Iriyabot il quale racchiude possenti statue del Buddha in posizione eretta raffigurato in diverse mudra (posizioni della mani), ognuna con peculiari significati religiosi. Nel parco storico si trova anche il Wat Chang Rop dove un possente Chedi (Stupa) è circondato da monumentali elefanti in pietra. Questa rovina è importante anche per i rari resti di decorazioni a stucco. Al termine delle visite ulteriore trasferimento verso nord per Sukhothai, l’antica città che fu sede della prima capitale del Siam. Nel XIII secolo qui ebbero origine la cultura, la lingua e l’ideale di nazione del popolo siamese. Arrivo a Sukhotai nel pomeriggio. Cena libera e pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena libera.
Giorno 7
Sukhothai (la prima capitale del Siam sito Patrimonio UNESCO, il Festival Loi Krathong e lo spettacolo Suoni & Luci)
Dopo la prima colazione visita del Parco Storico di Sukhothai (Patrimonio dell’Umanità Unesco). Tramite un gradevole giro in trenino elettrico si scoprono le rovine di quella che fu la prima capitale del Siam. L’identificazione sociale, nazionale, la lingua, la forma di culto e le tradizioni culturali del popolo siamese nascono qui, per volere del leggendario re Ramkhameng il Grande, la cui statua troneggia di fronte all’ingresso del “Parco Storico”, il cuore della città antica delimitata da ben tre fila di mura perimetrali. Il Parco Storico si sviluppa su un’estensione immensa e
Dopo la prima colazione visita del Parco Storico di Sukhothai (Patrimonio dell’Umanità Unesco). Tramite un gradevole giro in trenino elettrico si scoprono le rovine di quella che fu la prima capitale del Siam. L’identificazione sociale, nazionale, la lingua, la forma di culto e le tradizioni culturali del popolo siamese nascono qui, per volere del leggendario re Ramkhameng il Grande, la cui statua troneggia di fronte all’ingresso del “Parco Storico”, il cuore della città antica delimitata da ben tre fila di mura perimetrali. Il Parco Storico si sviluppa su un’estensione immensa e la continuità creata dai suoi stupendi e suggestivi laghi ricolmi di fiori di loto viene interrotta dalle torri e dalle alte pagode degli edifici templari. Ma c’è un ulteriore fattore che fa di Sukhothai un luogo indimenticabile e che penetra il cuore: la calma e la quiete assoluta della campagna circostante, capace di trasportare il visitatore a ritroso nel tempo. Il museo dedicato al re Ramkhameng è una tappa obbligata durante la visita dei vari templi, tra i quali il colossale Wat Mahathat, tempio dell’antico Grande Palazzo, il Wat Sa Sri ed il Wat Sri Sawai, preesistente all’insediamento thai e originariamente dedicato alla Trinità induista. Si prosegue con il bus verso l’esterno delle mura perimetrali dove si può infine visitare il celebre Wat Sri Chum, contenente una statua del Buddha dell’altezza di 15 metri. Trasporto a bordo dello ‘Skylab’, un tradizionale mezzo locale a tre ruote, fino ad un ristorante tipico dove si possono assaggiare i khanom jin, le tradizionali tagliatelle di riso che qui vengono preparate in sei diversi e variopinti colori che contraddistinguono i vari ingredienti mescolati nell’impasto. Le tagliatelle sono poi condite con varie spezie al curry. Nel pomeriggio, in bicicletta, si esplorano i villaggi locali ricchi di artigianato ed il mercato. Tempo permettendo si raggiungono anche le rovine del Wat Saphan Hin dove si è conservata una mastodontica immagine del Buddha in posizione eretta nell’Abhaya Mudra, il gesto che insegna a non aver paura dei pericoli della vita. Rientro in hotel al termine delle visite. Cena in hotel. Dopo cena ci si reca nel Parco Storico per assistere allo spettacolo Lights & Sounds organizzato in occasione della festa nazionale del Loi Krathong o Festival delle Luci, una delle feste più belle e scenografiche della Thailandia, che si svolge ogni anno la notte di luna piena del dodicesimo mese del calendario lunare. Di solito cade in Novembre e coincide con la fine della stagione delle piogge (N.B. La partecipazione allo spettacolo Lights & Sounds può avvenire anche la seconda sera del soggiorno a Sukhothai in base alle date definitive dell’evento). Nella suggestiva atmosfera del Parco, le luci ed i suoni sembrano far rivivere il passato, esaltando l’antico splendore della città. Le fiamme delle candele accese sui tipici ‘krathong’, pittoreschi cesti decorati con composizioni floreali, che i thailandesi lasciano galleggiare sulle acque dei numerosi laghi che si alternano ai templi, contribuiscono a regalare un’esperienza indimenticabile. Pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in hotel. Loi Krathong letteralmente significa “cesto che galleggia” e materialmente consiste in una sorta di piccola zattera fatta con un pezzetto di tronco di banano rivestito di foglie di loto. Al suo interno vengono posti: una candela accesa, dei fiori e tre bastoncini di incenso che simboleggiano il Buddha, la sua Illuminazione, la comunità monastica e l’insieme degli insegnanti di Buddha. Il cesto nel suo insieme viene considerato dai thailandesi come un simulacro dei propri peccati e di tutte le cose negative che si sono verificate nel corso dell’anno e che devono essere allontanate per poter perseguire la pace interiore.
Giorno 8
Sukhothai - Sri Satchanalai - Chiang Mai (I misteriosi templi, il piccolo villaggio di "Nonna Krueang", il Festival Yi Peng e le migliaia di lanterne illuminate che volano in cielo)
Dopo la prima colazione partenza in direzione nord per il sito di Sri Satchanalai, antica sede dei viceré di Sukhothai, particolarmente incantevole e suggestivo. All’interno del Parco Storico troviamo il Wat Chedi Jet Thew (il “tempio dalle sette fila di pagode”), un classico e ben conservato esempio di tempio funerario, quindi il Wat Chang Lom, costruito da re Ramkhamaeng nel XIII secolo e famoso per la terrazza sopraelevata sostenuta da possenti elefanti monolitici. Il Wat Nang Praya invece deve la sua importanza al fatto di avere conservato, caso estremamente raro tra i siti
Dopo la prima colazione partenza in direzione nord per il sito di Sri Satchanalai, antica sede dei viceré di Sukhothai, particolarmente incantevole e suggestivo. All’interno del Parco Storico troviamo il Wat Chedi Jet Thew (il “tempio dalle sette fila di pagode”), un classico e ben conservato esempio di tempio funerario, quindi il Wat Chang Lom, costruito da re Ramkhamaeng nel XIII secolo e famoso per la terrazza sopraelevata sostenuta da possenti elefanti monolitici. Il Wat Nang Praya invece deve la sua importanza al fatto di avere conservato, caso estremamente raro tra i siti archeologici dell’antico Siam, parte delle mura esterne ricche di splendide decorazioni in stucco. Sulle rive del fiume Yom invece, all’esterno dell’antico nucleo urbano, svetta uno dei templi più enigmatici del Paese che presenta delle decorazioni esplicitamente ispirate al Buddismo Mahayana. La presenza, inoltre, di decorazioni a stucco rappresentanti le “Apsaras” (ninfe danzanti) denota un’evidente influenza Khmer. Il tempio fu probabilmente iniziato nel XIII secolo su commissione dei Re di Angkor, forse a demarcare uno dei limiti territoriali verso nord-ovest dei loro domini. Nella tarda mattinata si lascia Sri Satchanalai per dirigersi ancora verso nord: la meta è un pittoresco villaggio composto da piccole e graziose costruzioni in legno posto in un’ampia vallata delimitata da montagne che appaiono all’orizzonte. I locali qui sono dediti ad attività sia agricole che artigianali tra le più disparate. Oltre al riso vengono prodotti girasoli, mais, mango, papaya, banane e lime. Sul piano artigianale è interessante osservare intere famiglie dedite alla produzione di bacchette da tavola, intagliando il legno di bamboo con mani sapienti e l’ausilio di pochi e rudimentali macchinari. Mani ancora più esperte producono oggetti in legno complessi e dall’utilizzo più disparato. Quando non sono impegnate nella semina o nella raccolta, le donne in maggioranza tessono al telaio all’ombra della fresca veranda posta sotto la propria abitazione edificata a palafitta. La donna più famosa del villaggio è una cuoca: “Nonna Krueang”, tra le poche anziane che ancora conservano la ricetta di un succulento piatto tipico. Nel giardino della sua casa si possono gustare i “maltagliati di pasta di riso” conditi con un sapore gradevolmente aspro. Dopo pranzo escursione a bordo di un tradizionale i-ten, grazioso camioncino dalle forme inconfondibili e dalle pittoresche decorazioni, lungo le mulattiere che attraversano i campi. Al termine dell’escursione si prosegue sempre più a nord, attraverso le alte montagne della catena del Doi Khun Tan, giungendo in serata in un vasto altipiano al culmine del quale si trova la città di Chiang Mai, la grande “Rosa del Nord” e capitale per diversi secoli del Regno di Lanna. Sistemazione in hotel. Eventuale cena, libera, se il tempo lo consente. Quindi si raggiunge il lungofiume per ammirare le celebrazioni del Festival Yi Peng, indicato con la particolare terminologia che nel Regno di Lanna si utilizzava per la festa del Loi Kratohng. Il Yi Peng prevede però un rituale diverso: anziché liberare i cestini (krathong) nell’acqua i thailandesi del nord liberano lanterne di carta di riso in cielo. Il significato è lo stesso, anche le lanterne portano via tutto ciò che di negativo si è accumulato nel corso dell’anno. Pasti: colazione in hotel, pranzo a casa di Nonna Krueang, cena in ristorante locale. N.B. La manifestazione ufficiale del festival si tiene in un’area riservata soggetta al pagamento di un biglietto d’ingresso il cui importo non è ancora stato stabilito; nel 2019 era pari a € 120 / pax. Per partecipare al festival, comunque, non è necessario raggiungere il punto esatto in cui vengono liberate le lanterne. La manifestazione potrà infatti essere seguita a distanza, insieme a tanti thailandesi, raggiungendo le aree attigue sul lungofiume. Il prezzo del biglietto verrà comunicato più avanti e costituirà un supplemento rispetto alla quota base di partecipazione
Giorno 9
Chiang Mai - Wat Phrathat Doi Suthep - Chang Mai (A piedi attraverso il principale centro buddhista del Sud Est Asiatico)
Dopo la prima colazione partenza per una rilassante passeggiata per immergersi nell’atmosfera della quotidianità locale di Chiang Mai, il cui centro storico è adagiato in un’ampia vallata delimitata ad est dall’imponente monte Doi Suthep che dai suoi 1600 m sovrasta l’intera città. Visita del Wat Suphan, un edificio di culto eretto circa 500 anni fa, impreziosito nei secoli con intarsi in argento realizzati da artigiani locali. I monaci del tempio ancora oggi contribuiscono a mantenere viva la tradizione della battitura dei metalli. Durante la visita del tempio è possibile
Dopo la prima colazione partenza per una rilassante passeggiata per immergersi nell’atmosfera della quotidianità locale di Chiang Mai, il cui centro storico è adagiato in un’ampia vallata delimitata ad est dall’imponente monte Doi Suthep che dai suoi 1600 m sovrasta l’intera città. Visita del Wat Suphan, un edificio di culto eretto circa 500 anni fa, impreziosito nei secoli con intarsi in argento realizzati da artigiani locali. I monaci del tempio ancora oggi contribuiscono a mantenere viva la tradizione della battitura dei metalli. Durante la visita del tempio è possibile partecipare alla cerimonia del Tawai Sangkatan, il rituale di donazione ai monaci di un piccolo cestino di generi alimentari con lo scopo di guadagnare meriti per la vita futura. Si prosegue per la porta sud della città da cui si fa ingresso nel nucleo storico. Qui i vicoli si snodano fra piccole abitazioni in legno a due piani, in stile Lanna, che si alternano ai 119 templi che per oltre sette secoli hanno fatto di Chiang Mai il principale centro di culto buddhista del Sud Est Asiatico. Si giunge così al Wat Chedi Lueang dove si trova il più grande chedi di tutta la regione Lanna, costruito nel XIV secolo. Questo percorso storico, culturale e di costume non può che terminare godendo dei profumi e dei sapori della cucina della Chiang Mai antica e dei suoi piatti unici. Pranzo in una tipica ed informale trattoria. Nel pomeriggio si sale in minivan sul monte Doi Suthep per raggiungere uno dei santuari più celebri e sacri dell’intero paese: il Wat Phrathat Doi Suthep, edificato a oltre 1.000 m di altitudine. La leggenda racconta che il luogo della sua costruzione venne indicato dall’errare di un mitologico elefante bianco che sul suo dorso trasportava una sacra reliquia del Buddha. La reliquia venne sepolta dove oggi si trova l’imponente chedi dorato al centro del santuario. Cena e pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena libera.
Giorno 10
Chiang Mai - Phayao (La comunità tribale del Parco Nazionale Khun Chae e l'antica statua di Buddha risorta dalle acque del lago Phayao)
Dopo la prima colazione partenza via terra verso nord-est attraversando le montagne che conducono ad una ampia vallata che ospita la caratteristica cittadina di Phayao. Lungo il percorso visita di alcune comunità tribali insediatesi in un’area ora Parco Nazionale (Khun Chae National Park). Pranzo in ristorante locale. Nel primo pomeriggio si prosegue per Phayao, posta sulla sponda dell’omonimo lago. Visita del monastero Wat Sri Khom Kam, sulle rive del lago, che esibisce una enorme statua di Sakyamuni in ‘Maravijaya Mudra’. Lo stile e le fattezze della statua si distaccano in modo
Dopo la prima colazione partenza via terra verso nord-est attraversando le montagne che conducono ad una ampia vallata che ospita la caratteristica cittadina di Phayao. Lungo il percorso visita di alcune comunità tribali insediatesi in un’area ora Parco Nazionale (Khun Chae National Park). Pranzo in ristorante locale. Nel primo pomeriggio si prosegue per Phayao, posta sulla sponda dell’omonimo lago. Visita del monastero Wat Sri Khom Kam, sulle rive del lago, che esibisce una enorme statua di Sakyamuni in ‘Maravijaya Mudra’. Lo stile e le fattezze della statua si distaccano in modo netto dagli stili ammirati in precedenza. È fortemente evidente infatti un’influenza dello stile “Chiang Saen” in questa statua realizzata probabilmente alla fine del XV secolo. “Chiang Saen” identifica lo stile proprio delle prime comunità cinesi che migrarono in Thailandia. Dal molo del lungo lago, imbarco su piccole imbarcazioni a remi per raggiungere una piccola isoletta che custodisce un’antica statua di Buddha. Tra il 1476 e il 1488, durante il regno del Re Tilokarat, qui venne edificato il Wat Tilok Aram, un tempio originariamente situato sulle rive del fiume Ing e sommerso dall’acqua nel 1939 quando fu creato artificialmente il Lago Phayao. Il tempietto attuale sorge su di una piccola isola artificiale situata dove sorgeva il vecchio tempio. L’antica statua del Buddha seduto, che domina il piccolo tempio, è stata recuperata dalle acque del lago, in perfetto stato di conservazione. Rientro a Phayao. Cena libera e pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena libera.
Giorno 11
Phayao - Chiang Kham - Villaggi Yao e Thai Leu - Chiang Khong (Le architetture lignee tradizionali, le Cascate di Phu Sang, la bizzarra formazione rocciosa "Phu Chi Fah")
Dopo la prima colazione si lascia la valle di Phayao per dirigersi verso le alte montagne che separano la Thailandia dal Laos. Ai piedi della catena montuosa si trova il piccolo centro tradizionale di Chiang Kham, fondato nel XII secolo dai birmani di Pagan a demarcare il confine orientale del loro impero. Nel XVII secolo ritroviamo Chiang Kham menzionata nelle cronache del regno di Lanna, dove viene annoverata come importante nodo lungo le rotte commerciali dei principati del nord. È in questa epoca che i Re Lanna di Chiang Mai deportarono a Chiang Kham le comunità Thai Leu forzandone la
Dopo la prima colazione si lascia la valle di Phayao per dirigersi verso le alte montagne che separano la Thailandia dal Laos. Ai piedi della catena montuosa si trova il piccolo centro tradizionale di Chiang Kham, fondato nel XII secolo dai birmani di Pagan a demarcare il confine orientale del loro impero. Nel XVII secolo ritroviamo Chiang Kham menzionata nelle cronache del regno di Lanna, dove viene annoverata come importante nodo lungo le rotte commerciali dei principati del nord. È in questa epoca che i Re Lanna di Chiang Mai deportarono a Chiang Kham le comunità Thai Leu forzandone la migrazione dallo Yunnan. La storia millenaria della città è oggi testimoniata dall’abitato rustico ed esotico composto da antiche abitazioni di legno a formare comunità condivise dai popoli Lanna e Thai Leu e dalla presenza di decine di antichi templi dei quali uno edificato interamente in legno ed unico nel suo genere: il Wat Nantaram. Dopo averlo visitato, si lascia Chiang Kham per entrare nel territorio della vasta provincia di Chiang Rai, risalendo le alte montagne al confine con il Laos. Due catene montuose corrono parallele tra loro delimitando uno stretto altipiano a circa 600 metri di altitudine dove molte etnie tribali hanno trovato rifugio. Tra di esse i Thai Leu ma anche gli Yao. Qui si trovano anche le graziose Cascate Phu Sang che offrono l’occasione per uno stop. Pranzo in ristorante locale con vista sulle cascate. Si prosegue attraversando vari villaggi tribali e quindi si continua a salire fino a raggiungere un’area di grande interesse paesaggistico dove le montagne si innalzano formando picchi dalle bizzarre conformazioni. Una di queste in particolare è diventata molto nota tra i locali. Raggiunge i 1.600 mt e la sua forma aguzza ricorda un dito che punta il cielo, che in thai viene tradotto con “Phu Chi Fah”. Si può salire a piedi fino in vetta, percorrendo un facile sentiero della lunghezza di circa 800 mt, per ammirare una vasta panoramica sul Laos. Ultimo trasferimento della giornata fino a Chiang Khong, importante centro commerciale e di smistamento sul grande fiume Mekong, sulla cui riva opposta si trova la città laotiana di Huay Xai. Sistemazione in hotel. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena in ristoranti locali.
Giorno 12
Chiang Khong - risalita del Mekong - Ahsa Farmstay - Chiang Rai (La risalita del Mekong in lancia a motore, il villaggio delle tessitrici, la farm gestita dalle etnie Akha e Thai Yai )
Dopo la prima colazione escursione sul Mekong a bordo di una barca a motore per ammirare le rive dei due paesi (circa 1 ora di navigazione; N.B. La possibilita’ di effettuare la navigazione sarà soggetta alla forza della corrente ed al livello dell’acqua nel fiume). Il Mekong è uno dei grandi fiumi asiatici. Scende dall’Himalaya attraversando l’intera penisola indocinese e segnando vari confini di stato. Divide ad esempio Laos e Thailandia per oltre 500 km. Si prosegue via terra lungo la strada rurale che costeggia il Mekong, con panoramiche sulle montagne laotiane, fino a
Dopo la prima colazione escursione sul Mekong a bordo di una barca a motore per ammirare le rive dei due paesi (circa 1 ora di navigazione; N.B. La possibilita’ di effettuare la navigazione sarà soggetta alla forza della corrente ed al livello dell’acqua nel fiume). Il Mekong è uno dei grandi fiumi asiatici. Scende dall’Himalaya attraversando l’intera penisola indocinese e segnando vari confini di stato. Divide ad esempio Laos e Thailandia per oltre 500 km. Si prosegue via terra lungo la strada rurale che costeggia il Mekong, con panoramiche sulle montagne laotiane, fino a raggiungere un villaggio di etnia Thai Leu, dove le donne anziane ancora sono dedite all’antica e tradizionale arte della tessitura, che praticano con grandi e rudimentali telai in legno. Il ricamo Thai-Leu è considerato uno dei più pregiati nonché uno dei più difficili da realizzare, richiedendo un tempo di tessitura molto prolungato. La maggior parte delle donne lavora privatamente nella propria abitazione mentre le più povere e bisognose lavorano nel locale centro di tessitura dove sono messi a loro disposizione i telai appartenenti alla comunità. Qui, con un po’ di fortuna, si può incontrare un discreto numero di donne contemporaneamente al lavoro. Le donne Thai-Leu coltivano in proprio il cotone necessario alla loro produzione. Le piantagioni sono dislocate dietro al villaggio ed il cotone viene raccolto nel mese di Novembre. Si prosegue attraversando la provincia di Chiang Rai da est a ovest, fino a raggiungere una nuova catena montuosa, anch’essa con funzione di confine naturale ma in questo caso con la Birmania. Ai piedi degli aspri rilievi si apre un paesaggio collinare dove si trova l’Ahsa Farmstay, un podere gestito da etnie Akha e Thai Yai. Si giunge in tempo per il pranzo preceduto da una cooking class attraverso la quale si apprende la preparazione di alcuni tra i piatti più tipici della cucina Lanna. Nel pomeriggio visita della farm. Tra le coltivazioni tropicali si distingue l’albero del caucciù. Dimostrazione dell’estrazione della gomma naturale dalla corteccia e, a seguire, apprendimento delle tecniche di semina del riso. Si può anche provare la sauna locale praticata all’interno di gabbie per galli da combattimento, convertite per l’occasione. Trasferimento alla vicina città capoluogo di Chiang Rai. Sistemazione in hotel, cena libera e pernottamento.Pasti: colazione in hotel, pranzo in farm, cena libera.
Giorno 13
Chiang Rai - volo per Bangkok (Le maestose opere di arte contemporanea)
Dopo la prima colazione partenza per una giornata dedicata agli artisti contemporanei più noti del paese che a Chiang Rai hanno instaurato una sorta di “competizione” realizzando maestose opere d’arte. Ampliamente plaudito da visitatori di ogni provenienza è il cosiddetto “Tempio Bianco”, o Wat Rong Khun, che, disegnato dal maestro Chalermchai, ripropone il messaggio buddhista dei cicli vitali del Samsara in chiave moderna. Più criptico ed ermetico è invece il messaggio del Baan Dam, o “Casa Nera”, del maestro Thawan. La sua creatività ed astrazione insistono sul decadimento
Dopo la prima colazione partenza per una giornata dedicata agli artisti contemporanei più noti del paese che a Chiang Rai hanno instaurato una sorta di “competizione” realizzando maestose opere d’arte. Ampliamente plaudito da visitatori di ogni provenienza è il cosiddetto “Tempio Bianco”, o Wat Rong Khun, che, disegnato dal maestro Chalermchai, ripropone il messaggio buddhista dei cicli vitali del Samsara in chiave moderna. Più criptico ed ermetico è invece il messaggio del Baan Dam, o “Casa Nera”, del maestro Thawan. La sua creatività ed astrazione insistono sul decadimento della vita ed il ritorno della materia verso una grande anima divina. Più appariscente e per certi versi accattivante è invece il Wat Rong Seua Ten, o “Tempio Blu”, di Putha Kabkaew, un allievo del maestro Chalermchai. Effetti psichedelici, colossali statue raffiguranti inquietanti “Yak”, demoni buddhisti o animali mitologici quali il “Makara”, catturano l’attenzione del visitatore. Pranzo libero. Dopo pranzo trasferimento all’aeroporto di Chiang Rai in tempo utile per l’imbarco sul volo per Bangkok. Arrivo all’aeroporto di Bangkok e trasferimento in hotel. Cena libera e pernottamento.Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena liberi.
Giorno 14
Bangkok - Lopburi - Ayuttaya - Bangkok (Le più antiche città della Thailandia contese tra Thai e sovrani Khmer)
Dopo la prima colazione partenza in direzione nord verso Lopburi. Tra le città storiche oggi in territorio Thai, Lopburi può vantare il passato più glorioso. Dopo la conquista dei khmer di Angkor nascono alcune tra le opere architettoniche più imponenti: il Phrang Sam Yot, contrassegnato da tre torri allineate da nord a sud in forma di “Phrang” e il gigantesco e monumentale Wat Phra Sri Ratana Mahathat, modificato a più riprese durante il periodo buddihsta di Ayuttaya in stili diversi, tanto che oggi costituisce uno degli ibridi architettonici più sensazionali ed apprezzabili. Molto
Dopo la prima colazione partenza in direzione nord verso Lopburi. Tra le città storiche oggi in territorio Thai, Lopburi può vantare il passato più glorioso. Dopo la conquista dei khmer di Angkor nascono alcune tra le opere architettoniche più imponenti: il Phrang Sam Yot, contrassegnato da tre torri allineate da nord a sud in forma di “Phrang” e il gigantesco e monumentale Wat Phra Sri Ratana Mahathat, modificato a più riprese durante il periodo buddihsta di Ayuttaya in stili diversi, tanto che oggi costituisce uno degli ibridi architettonici più sensazionali ed apprezzabili. Molto più recente invece il Wang Narai, edificato contemporaneamente alla reggia di Versailles con la collaborazione di diversi architetti francesi anche se l’architettura del palazzo conserva una netta predominanza dello stile locale. Pranzo in ristorante locale e partenza verso sud per Ayuttaya, splendida capitale di un ricchissimo impero per oltre 400 anni (1351-1767). Al periodo più antico (khmer) appartengono il Wat Phraram dove venne cremato Ramathibodi I, il re fondatore della città. Il Wat Mahathat è invece il tempio più sacro, costruito per conservare una reliquia del Buddha, ed il Wat Ratchaburana, dedicato da re Boromaraja II alla memoria dei suoi due fratelli maggiori che si uccisero in battaglia per la conquista del trono, dove è stato rinvenuto il più ricco tesoro scoperto ad Ayuttaya, costituito da ornamenti, tavolette votive e figurine del Buddha interamente in oro. Si prosegue con il Wat Sri Samphet, le cui tre gigantesche pagode costituiscono una delle immagini più celebri e ricorrenti di Ayuttaya, ed il colossale Wat Yai Chai Mongkhon, la cui pagoda campaniforme rappresenta l’edificio monumentale più alto ed imponente della città. Edificato dal Re Naresuan il Grande alla fine del XVI secolo, commemora la vittoria di questo fenomenale condottiero nella guerra di liberazione contro l’esercito birmano combattuta a Nong Sarai nel 1593. Pochi decenni dopo, la nuova dinastia regnante di Prasat Thong riporta in voga lo stile Khmer. Lo possiamo ammirare alle rovine del colossale tempio Wat Chai Wattanaram, adagiato sulle rive del fiume Chao Praya e contraddistinto dalla “cinquina di torri” che è anche il marchio inconfondibile di Angkor Wat: il suo fascino misterioso ed il mito che lo avvolgono ne fanno uno dei monumenti-simbolo dell’intero sud-est asiatico. Al termine delle visite rientro a Bangkok. Cena libera e pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena libera. Lopburi, città di frontiera tra due imperiGià nel corso del primo millennio la città fu annoverata tra i massimi centri della civiltà Dvaravati, antichissima popolazione di etnia Mon che ci ha tramandato stupendi reperti archeologici e testimonianze della propria gloriosa esistenza, ma la cui storia rimane ancora oggi un fitto mistero. Grazie alla sua ricchezza materiale, culturale e spirituale, Lopburi diviene una delle conquiste più ambite e prestigiose dell’inarrestabile espansione dei Khmer di Angkor all’inizio del secondo millennio. Per oltre due secoli ne costituirà l’avamposto occidentale più strategico ed importante. A seguito del declino di Angkor, Lopburi riesce presto a riconquistare l’indipendenza e ad affermarsi quale importantissimo centro culturale di riferimento per le nuove città ed i Regni Thai in corso di costituzione. Nelle sue università si formano i membri delle nuove famiglie regnanti ed è qui, nella seconda metà del XIII secolo, che Ramkhameng il Grande, fondatore del Regno di Sukhothai, e Mengrai, fondatore del Regno di Lanna e della città di Chiang Mai, si conoscono e creano un sodalizio che costituirà l’asse politico trainante del nuovo sud-est Asiatico post-Khmer. Alla metà del XIV secolo Lopburi cade sotto l’egemonia di Ayuttaya e diventa la sede del viceré. Ramathibodhi I, principe di U-Thong e fondatore di Ayuttaya, invia infatti a regnare su Lopburi il figlio Ramesuen e per i primi decenni del nuovo Regno, la casata U-Thong di Lopburi fornirà gli eredi al trono prima di cadere nell’oblio, superata dalla casata di Suphanburi. È nella seconda metà del XVII secolo che Lopburi torna nuovamente alla ribalta delle cronache grazie a re Narai il Grande di Ayuttaya che, per allontanarsi dalla minaccia delle potenze coloniali emergenti, trasferisce qui la sua provvisoria sede di governo edificando il sontuoso palazzo che ne porta ancor oggi il nome: il Wang Narai
Giorno 15
Bangkok - partenza per l'Italia (Wat Pho, Wat Arun, Wat Saket e tour di China Town con esperienza culinaria street food)
Dopo la prima colazione partenza per la visita del celebre Wat Pho, il monastero Buddista più antico della città noto per custodire all’interno del proprio “Wihan” una gigantesca statua del Buddha reclinato. Ma il Wat Pho custodisce anche altri elementi architettonici di grande interesse come i quattro giganteschi stupa in stile “Rattanakosin”, che commemorano i primi quattro re della dinastia attuale, e il “Bot”, che custodisce una sacra immagine del Buddha proveniente da Ayuttaya. Al termine della visita si attraversa il fiume Chao Praya a bordo del ferry in servizio
Dopo la prima colazione partenza per la visita del celebre Wat Pho, il monastero Buddista più antico della città noto per custodire all’interno del proprio “Wihan” una gigantesca statua del Buddha reclinato. Ma il Wat Pho custodisce anche altri elementi architettonici di grande interesse come i quattro giganteschi stupa in stile “Rattanakosin”, che commemorano i primi quattro re della dinastia attuale, e il “Bot”, che custodisce una sacra immagine del Buddha proveniente da Ayuttaya. Al termine della visita si attraversa il fiume Chao Praya a bordo del ferry in servizio regolare. Sulla sponda opposta si trova Thonburi, oggi parte dell’agglomerato urbano di Bangkok. Qui il Re Taksin si insediò dopo aver ricacciato i Birmani che distrussero Ayuttaya nel 1767 e scelse quale tempio della propria residenza reale un complesso religioso risalente al XVI secolo: il Wat Arun o “Tempio dell’Aurora”, di cui faceva parte uno stupa alto circa 16 metri. Nel secolo successivo, Re Rama III iniziò l’ampliamento dello stupa che venne completato dai suoi successori. Oggi lo stupa del Wat Arun costituisce uno degli emblemi più’ rappresentativi di Bangkok. Rappresenta il Monte Meru, il centro dell’universo materiale, “Kamadathu”, nella cultura buddhista.Rientro a Bangkok con il ferry e trasferimento a China Town, nel cuore della città antica. L’intensificazione degli insediamenti di commercianti cinesi sulla sponda sinistra del fiume Chao Praya risale al XVIII secolo. L’odierna China Town è abitata da genti di stanza in Thailandia già da alcune generazioni e che nel tempo hanno integrato la cultura, i credi religiosi, gli usi ed i costumi locali all’interno delle tradizioni cinesi, spesso in modo sincretistico, in un connubio di tradizioni unico nel suo genere e non rintracciabile altrove.L’esplorazione di China Town avviene camminando tra i suoi vicoli al fine di entrare direttamente in contatto con i suoi aspetti e risvolti più speculari. Si inizia dalla Charoen Krung Road dove si trova il suo cuore spirituale: il tempio Wat Mangkhorn Kamalawat, all’interno del quale vengono venerate varie divinità Confuciane, del Buddhismo Mahayana e del Buddhismo Tantrico. Sul lato opposto della strada si trova il mercato del fresco. Sono esposti in vendita gli esotici ingredienti della cucina cinese, tra i quali i cetrioli di mare amati dai cinesi di Bangkok, ma anche castagne cinesi e vari altri tipi di frutta secca ed ovviamente varie qualità di thè e tantissime spezie! Visita ad un antico negozio di spezie. Al mercato si presentano varie opportunità per assaggi di cibo locale, molti dei quali costituiscono un originale mix tra cucina thai e cinese altrove irreperibili! Tra questi i tipici bocconcini i vari tipi di Dim Sum che a Bangkok assumono un distintivo sapore locale. Si procede quindi per la Yaowarat Road dove si trova il grande mercato all’ingrosso specializzato in frutti di mare e da qui ad una rinomata bakery per assaggiare il tipico “mooncake” cinese. Tappa successiva in una casa di thè per alcuni assaggi. La camminata si conclude all’insegna della medicina cinese a base di erbe in un ricco e rifornito emporio locale di erbe medicamentose dove si praticano varie tecniche curative basate sull’utilizzo del Ginseng. Prima del tramonto si raggiunge infine il monastero noto come “Montagna d’Oro”. Alla metà del XIX secolo re Rama IV decise di edificare al suo interno un mastodontico stupa la cui altezza avrebbe dovuto superare i 100 mt. La struttura però collassoò durante la costruzione ed il suo basamento diventò una sorta di colle artificiale sulla cui sommità venne istallato un piccolo stupa dorato trasferito da Ayuttaya. Si sale fino al basamento rialzato (circa 300 gradini) per ammirare lo stupa non che il tramonto. Al termine rientro in hotel dove si stima di giungere vero le 19:00. Cena libera. Check-out delle camere alle 21:30 e successivo trasferimento in aeroporto, in tempo utile per l’imbarco sul volo di linea Qatar Airways per l’Italia via Doha. Pernottamento a bordo. Pasti: colazione in hotel, pranzo con assaggi di street food, cena libera.
Giorno 16
Arrivo in Italia
Arrivo a Milano Malpensa previsto in tarda mattinata.