Giorno 1
Italia - Tirana - Durazzo
L’antica Epidamnos Partenza nel primo pomeriggio con voli di linea da Milano/Roma diretti su Tirana. Arrivo a Tirana e incontro con lo staff locale. Proseguimento via terra verso ovest per Durazzo, l’antica Epidamnos dei greci, nonché la capitale dell’Albania fino al 1920. La città si affaccia sul mare e oggi, purtroppo, rappresenta un triste esempio di sviluppo urbano incontrollato con centinaia di alberghi e condomini costruiti l’uno a fianco all’altro sul lungomare. Pernottamento in hotel.Pasti: cena in ristorante locale
Giorno 2
Durazzo - Ardenica - Apollonia - Valona
L’anfiteatro romano di Durazzo, il monastero di Ardenica e le rovine di Apollonia, città costruita in onore del dio Apollo In mattinata visita del Museo Archeologico, recentemente ristrutturato, che custodisce un’interessante collezione di manufatti risalenti ai periodi greco, ellenistico e romano. Notevoli le stele funerarie di epoca romana e alcuni grandi sarcofagi in pietra. Si continua con la visita dell’Anfiteatro, costruito nel primo decennio del II secolo d.C. Nel periodo del suo massimo splendore questo teatro era in grado di accogliere fino a 15.000 spettatori, ma oggi il
L’anfiteatro romano di Durazzo, il monastero di Ardenica e le rovine di Apollonia, città costruita in onore del dio Apollo In mattinata visita del Museo Archeologico, recentemente ristrutturato, che custodisce un’interessante collezione di manufatti risalenti ai periodi greco, ellenistico e romano. Notevoli le stele funerarie di epoca romana e alcuni grandi sarcofagi in pietra. Si continua con la visita dell’Anfiteatro, costruito nel primo decennio del II secolo d.C. Nel periodo del suo massimo splendore questo teatro era in grado di accogliere fino a 15.000 spettatori, ma oggi il suo palco è occupato da alcune abitazioni moderne che ricordano la sua recente scoperta, infatti con il passare del tempo il sito fu completamente dimenticato e fagocitato dall’urbanizzazione. Da non perdere i mosaici della cappella bizantina all’interno dell’anfiteatro. Partenza verso sud per l’antico Monastero di Ardenica, dove si narra che Skanderbeg convolò a nozze. Degni di nota i dipinti della fine del XVIII secolo attribuiti a famosi artisti albanesi come Konstantin e Athanas Zografi. Pranzo. Proseguimento verso sud per visitare le rovine dell’antica Apollonia, adagiate tra colline ondulate e contornate da rigogliosi uliveti. Visita del sito archeologico e della Chiesa di Santa Maria. Si continua per la cittadina portuale di Valona dove fu proclamata l’indipendenza dell’Albania. Visita della città: il Monumento all’Indipendenza, un’imponente struttura concepita secondo lo stile del realismo socialista, che si staglia orgogliosa contro il cielo con il pennone sul quale sventola la bandiera con l’aquila a due teste; la piccola ed elegante Moschea Muradi, costruita nel XVI secolo in pietra rossa e bianca dal grande architetto albanese Sinan Pasha. Pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti locali. Durazzo, il culto di Venere e il rinvenimento dell’anfiteatroFondata nel 627 a.C. con il nome di Epidamnos da coloni provenienti da Corfù e Corinto, nell’antichità la città era famosa per il culto della dea Venere, di cui sopravvivono numerosi busti conservati nel locale museo archeologico. Davvero interessante la storia, recentissima, della scoperta dell’imponente anfiteatro romano. I testi antichi narravano infatti dell’esistenza di un enorme anfiteatro, uno dei più grandi dei Balcani, ma si pensava che fosse stato completamente distrutto prima dai terremoti del passato e poi dall’espansione della città moderna. Solo nel 1966 Vanjel Toçi, un albanese con casa e giardino in pieno centro città, dopo aver notato uno strano sprofondamento di una sua pianta di fichi, iniziò a scavare: vi era sepolto l’edificio del II secolo d.C., capace di ospitare 18.000 spettatori. L’anfiteatro si era miracolosamente salvato sotto la città moderna: questo il motivo per cui appare circondato da costruzioni recenti, alcune delle quali sorte addirittura sul suo palcoscenico. Apollonia, città greca e romanaCosì battezzata in onore del Dio Apollo, Apollonia fu fondata nel 588 a.C. dai greci e nel giro di pochi anni diventò un’importante città-stato. Dopo essere stata conquistata dai romani, nel 229 a.C., la città si trasformò in un rinomato centro culturale con una famosa scuola di filosofia. Nel I secolo a.C. Giulio Cesare concesse ad Apollonia lo status di città libera, per averlo sostenuto durante la guerra civile contro Pompeo, e vi inviò il nipote Ottaviano, il futuro imperatore Augusto, a completare gli studi.
Giorno 3
Valona - Saranda - Butrint - Saranda
La Riviera Albanese da Valona a Saranda e la visita dell’eccezionale sito di Butrinto, la “Pompei Albanese” Partenza verso sud lungo la spettacolare strada panoramica che costeggia la Riviera Albanese e che raggiunge i 1000 metri di altitudine al Passo Llogara. La vista spazia sull’azzurro Mar Adriatico fino a raggiungere le coste del Salento leccese; è straordinario ammirare dall’alto le selvagge spiagge di sabbia bianca lambite dall’acqua cristallina dello splendido “Mare Nostrum”. Si prosegue per Saranda, con sosta lungo il
La Riviera Albanese da Valona a Saranda e la visita dell’eccezionale sito di Butrinto, la “Pompei Albanese” Partenza verso sud lungo la spettacolare strada panoramica che costeggia la Riviera Albanese e che raggiunge i 1000 metri di altitudine al Passo Llogara. La vista spazia sull’azzurro Mar Adriatico fino a raggiungere le coste del Salento leccese; è straordinario ammirare dall’alto le selvagge spiagge di sabbia bianca lambite dall’acqua cristallina dello splendido “Mare Nostrum”. Si prosegue per Saranda, con sosta lungo il percorso nella baia di Porto Palermo per una veloce visita alla fortezza di Ali Pasha. Arrivo a Saranda, che per un certo periodo negli anni ’40 venne ribattezzata “Porto Edda”, dal nome della figlia di Benito Mussolini. Pranzo. Nel pomeriggio escursione al sito archeologico di Butrint, famoso per la sua estensione e bellezza tanto da essere considerato la “Pompei albanese” e da essere inserito nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Visita del sito archeologico immerso nel bosco, su una penisola che si protende in una laguna collegata al mare, in un fantastico paesaggio naturale: il teatro greco, le terme, la basilica, il battistero paleocristiano (decorato con raffinati mosaici multicolori, purtroppo sepolti sotto la sabbia per motivi di conservazione), le mura ciclopiche e il museo realizzato nel castello veneziano che si trova sulla sommità del colle dove un tempo sorgeva l’acropoli. Il panorama mozzafiato dal cortile del castello consente di farsi un’idea della pianta del sito; lo sguardo spazia fino al Canale di Vivari che collega il Lago di Butrint allo Stretto di Corfù. Rientro a Saranda nel tardo pomeriggio. Pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti locali. Mussolini e gli scavi archeologici italiani a Butrint Furono i greci provenienti da Corfù a stabilirsi nel VI secolo a.C. sulla collina di Butrint (Buthrotum). Nel giro di un secolo l’insediamento diventò una città commerciale fortificata dotata di un’acropoli. La città bassa iniziò a svilupparsi nel III secolo a.C. e quando nel 167 a.C. Butrint fu conquistata dai romani molti dei grandi edifici in pietra erano già stati costruiti. Sotto il dominio romano la città continuò a prosperare e con i bizantini diventò un importante centro ecclesiastico. In seguito Butrint si avviò verso un lento declino e venne abbandonata fino al 1927, anno in cui arrivarono gli archeologi italiani. L’Italia Fascista voleva avere un ruolo sempre maggiore nello scacchiere balcanico con l’intento di fare del Mediterraneo il nuovo “Mare Nostrum” e pertanto, ispirandosi all’eredità di grandezza derivata dall’Impero Romano, il regime promosse una campagna di scavi, diretta dall’archeologo Luigi Maria Ugolini, usando l’archeologia come arma di penetrazione per porre le basi ideologiche per l’annessione dell’Albania.
Giorno 4
Saranda - Sorgente dell'Occhio Blu - Gjirokastra
La Sorgente dell’Occhio Blu, suggestivo lago immerso in un bosco di querce, e Gjirocastra dal “Castello d’Argento” Partenza verso nord-est per Gjirokastra. Lungo il percorso sosta per la visita di due siti interessanti. Dapprima la Chiesa di San Nicola (Mesopotami), a pochi passi dalla strada principale, del XII secolo, che sebbene sia stata volutamente trascurata in epoca comunista, presenta ancora pregevoli sculture raffiguranti leoni, aquile e draghi volanti.* Poi la Sorgente dell’Occhio Blu, un
La Sorgente dell’Occhio Blu, suggestivo lago immerso in un bosco di querce, e Gjirocastra dal “Castello d’Argento” Partenza verso nord-est per Gjirokastra. Lungo il percorso sosta per la visita di due siti interessanti. Dapprima la Chiesa di San Nicola (Mesopotami), a pochi passi dalla strada principale, del XII secolo, che sebbene sia stata volutamente trascurata in epoca comunista, presenta ancora pregevoli sculture raffiguranti leoni, aquile e draghi volanti.* Poi la Sorgente dell’Occhio Blu, un suggestivo laghetto carsico di acqua cristallina, immerso in un folto bosco di querce, i cui colori virano dal blu scuro al verde smeraldo, che ricorda l’iride di un occhio. La sorgente-laghetto, la cui profondità è ancora sconosciuta, alimenta il fiume Bistrica. Arrivo nell’antica Gjirocastra che sorveglia austera la valle del Drinos dall’alto di uno sperone di roccia. Visita del Museo Etnografico, ospitato all’interno di una dimora tradizionale, e della Casa Zekate, caratterizzata dalla presenza di due torri gemelle. Pernottamento in boutique-hotel.Pasti: colazione in hotel. Pranzo in casa privata, cena in ristorante locale. * NB: al momento della stesura del programma (giugno 2022) la chiesa è in restauro e visitabile solo dall’esterno. GjirocastraIl nome greco “Argyrokastro” significa “Castello d’Argento” e proprio il Castello rappresenta l’elemento più caratteristico della città. I lavori di costruzione furono iniziati nel VI secolo e nel corso del tempo questa imponente struttura fu usata come prigione da re Zog I, dai nazisti e infine dai comunisti fino al 1971. Gjirokastra diede i natali all’ex dittatore Enver Hoxha, che le concesse lo status di città-museo, in virtù del quale la città ottenne ogni cura per conservare la sua architettura tradizionale. Oggi fa parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Un labirinto di ripide viuzze lastricate si snoda tra le tozze case di pietra grigia, i palazzi d’epoca con i tetti d’ardesia e l’austero castello che divide in due parti l’antico borgo.
Giorno 5
Gjirokastra - Byllis - Berat
Il teatro e l’agorà di Byllis, le case ottomane di Berat e Museo Onufri Partenza verso nord-ovest per il sito archeologico di Byllis, antica città illirica fondata nel III secolo a.C. sulle propaggini della catena montuosa di Gradishta, da cui si domina la valle di Vjosa e in lontananza il Mar Adriatico. Visita dei resti del teatro, dei portici dell’agorà, delle terme di Giustiniano, dei magazzini dell’erario, dello stadio, delle basiliche e di una grande cattedrale bizantina. Si prosegue verso nord-est per Berat, la “città delle mille finestre”, il cui fiore all’occhiello
Il teatro e l’agorà di Byllis, le case ottomane di Berat e Museo Onufri Partenza verso nord-ovest per il sito archeologico di Byllis, antica città illirica fondata nel III secolo a.C. sulle propaggini della catena montuosa di Gradishta, da cui si domina la valle di Vjosa e in lontananza il Mar Adriatico. Visita dei resti del teatro, dei portici dell’agorà, delle terme di Giustiniano, dei magazzini dell’erario, dello stadio, delle basiliche e di una grande cattedrale bizantina. Si prosegue verso nord-est per Berat, la “città delle mille finestre”, il cui fiore all’occhiello è costituito dalle case ottomane addossate ai fianchi della collina, a sua volta dominata dal castello, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2008. I vecchi quartieri sono un incantevole insieme di pareti imbiancate, tetti ricoperti di tegole in cotto e vecchi muri di pietra che racchiudono cortili ombreggiati da pergolati. Nel quartiere di Kala, situato all’interno delle mura della cittadella, sopravvivono ben 12 chiese del periodo bizantino. La chiesa più grande, la Chiesa della Dormizione di Santa Maria, ospita il Museo Onufri che prende il nome dal famoso artista albanese del XVI secolo autore delle splendide icone che vi sono custodite. Meravigliosa l’iconostasi dorata, intagliata nel legno di radica. Pernottamento in boutique-hotel.Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti locali.
Giorno 6
Berat - Tirana, la "Piccola Roma"
Tirana, la pittoresca capitale dal variegato stile ottomano, italiano, comunista Colazione in hotel. Proseguimento delle visite a Berat, con una piacevole passeggiata nel quartiere di Gorica, che si raggiunge attraversando il suggestivo ponte sul fiume Osum, uno dei più antichi ponti ottomani del Paese. Successiva partenza verso nord per la capitale Tirana. Pranzo in ristorante tipico in centro città. Vivace e pittoresca, Tirana è cambiata in maniera incredibile nell’ultimo decennio, affrancandosi definitivamente dall’immagine di città lugubre e grigia di un tempo. I grandiosi
Tirana, la pittoresca capitale dal variegato stile ottomano, italiano, comunista Colazione in hotel. Proseguimento delle visite a Berat, con una piacevole passeggiata nel quartiere di Gorica, che si raggiunge attraversando il suggestivo ponte sul fiume Osum, uno dei più antichi ponti ottomani del Paese. Successiva partenza verso nord per la capitale Tirana. Pranzo in ristorante tipico in centro città. Vivace e pittoresca, Tirana è cambiata in maniera incredibile nell’ultimo decennio, affrancandosi definitivamente dall’immagine di città lugubre e grigia di un tempo. I grandiosi viali centrali sono fiancheggiati da affascinanti monumenti risalenti alle epoche ottomana, italiana e comunista, che spaziano da delicati minareti a imponenti edifici in stile fascio. Fondata nel 1640 da un pascià turco, Tirana fu dichiarata capitale dell’Albania nel 1920 e gli italiani non tardarono a costruirvi sontuosi palazzi per ospitare i ministeri e a tracciare i grandi viali alberati che si possono ammirare ancora oggi. Visita della piazza principale con la statua equestre dedicata all’eroe nazionale Giorgio Castriota Skanderbeg. Poco distante l’elegante Moschea di Et’hem Bey, costruita tra il 1789 e il 1823, dietro la moschea si erge la Torre dell’Orologio e sul lato est della piazza il Palazzo della Cultura che ospita al suo interno un teatro, diversi negozi e gallerie d’arte. Si prosegue con la visita del Museo Nazionale di Storia che custodisce buona parte dei tesori archeologici del paese; il fantastico mosaico a parete, che adorna la facciata del museo, celebra le vittorie del popolo albanese dall’epoca degli illiri alla seconda guerra mondiale. Prima di rientrare in hotel visita al curioso Bunk’Art 2: un particolarissimo museo ricavato in un bunker nucleare top-secret in epoca comunista. Pernottamento in hotel. Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti locali.
Giorno 7
Tirana - Scutari - Tirana
Scutari e la fortezza di Rozafa, l’Albania del passato nella collezione fotografica Marubi, il ponte ottomano di Mesi Partenza verso nord per Scutari, una delle città più antiche d’Europa. Visita della Fortezza di Rozafa, sulla sponda meridionale del Lago di Shkodra, fondata dagli illiri in epoca antica e ricostruita molto tempo dopo dai veneziani e dai turchi. La fortezza deve il suo nome a una donna di nome Rozafa, che vi sarebbe stata murata, come sacrificio agli dei, per far si che la costruzione durasse nel tempo. Secondo la leggenda Rozafa chiese che nelle pietre venissero
Scutari e la fortezza di Rozafa, l’Albania del passato nella collezione fotografica Marubi, il ponte ottomano di Mesi Partenza verso nord per Scutari, una delle città più antiche d’Europa. Visita della Fortezza di Rozafa, sulla sponda meridionale del Lago di Shkodra, fondata dagli illiri in epoca antica e ricostruita molto tempo dopo dai veneziani e dai turchi. La fortezza deve il suo nome a una donna di nome Rozafa, che vi sarebbe stata murata, come sacrificio agli dei, per far si che la costruzione durasse nel tempo. Secondo la leggenda Rozafa chiese che nelle pietre venissero praticati due fori per poter continuare ad allattare il suo bambino. Si prosegue con la visita della Mostra Fotografica Permanente Marubi, una fantastica collezione di fotografie d’epoca realizzate dai membri della dinastia Marubi, i primi e più importanti fotografi dell’Albania. La mostra comprende affascinanti ritratti e suggestive rievocazioni di luoghi e di avvenimenti. Non si tratta semplicemente di una rara documentazione dello stile di vita dei tempi passati, ma di una raccolta di immagini di grande intensità. Pranzo e successiva passeggiata nell’area pedonale del centro storico, recentemente restaurata, caratterizzata da alcuni edifici di architettura italiana. Visita di un’interessante prigione del periodo comunista trasformata in museo. Partenza verso nord-est per la visita del Ponte di Mesi, il più grande e meglio conservato ponte ottomano in Albania, costruito sul fiume Kir, a circa 8 km da Scutari, lungo l’antica rotta commerciale per il Kosovo. Rientro a Tirana nel tardo pomeriggio. Pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti locali.
Giorno 8
Tirana - Kruja - Italia
Il Castello di Kruja, città natale dell’eroe nazionale Skanderbeg e il suo colorato bazar Dopo la prima colazione visita del Bektashi World Headquarters, la sede mondiale del “bektashismo”, un ordine mistico simile al sufismo. Negli anni ’20, quando gli ordini sufi furono banditi in Turchia dal governo repubblicano di Ataturk, i bektashi trasferirono il loro quartier generale a Tirana. Invece della moschea i fedeli bektashi frequentano la teqe, un edificio simile a una moschea ma privo di minareto. Partenza verso nord per Kruja la città natale di Skanderbeg, il principale eroe
Il Castello di Kruja, città natale dell’eroe nazionale Skanderbeg e il suo colorato bazar Dopo la prima colazione visita del Bektashi World Headquarters, la sede mondiale del “bektashismo”, un ordine mistico simile al sufismo. Negli anni ’20, quando gli ordini sufi furono banditi in Turchia dal governo repubblicano di Ataturk, i bektashi trasferirono il loro quartier generale a Tirana. Invece della moschea i fedeli bektashi frequentano la teqe, un edificio simile a una moschea ma privo di minareto. Partenza verso nord per Kruja la città natale di Skanderbeg, il principale eroe dell’Albania, ritenuto il difensore dell’Europa cristiana. Visita del Castello di Kruja, con il Museo Skanderbeg, e del Museo Etnografico realizzato in una casa ottomana del XIX secolo. Pranzo e visita del pittoresco bazar traboccante di souvenir e anticaglie. Trasferimento all’aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo di linea per Milano/Roma dove l’arrivo è previsto in serata.Pasti: colazione in hotel. Pranzo in ristorante locale. SkanderbegFiglio di un principe albanese, Giorgio Castriota in giovane età venne consegnato ai turchi come ostaggio, fu convertito all’Islam e ricevette un’educazione militare nella città turca di Edirne, dove venne promosso al rango di bey (governatore). Nel 1443 la disfatta dei turchi a Nis, ad opera degli ungheresi, offrì al nazionalista Skanderbeg l’occasione di abbandonare l’esercito ottomano e l’Islam e di guidare i suoi compagni albanesi contro i turchi. Skanderbeg scelse come suo quartier generale Kruja e in un periodo di 25 anni riuscì a respingere ben 13 invasioni turche. Papa Callisto III lo nominò “Capitano Generale della Santa Sede