Giorno 1
Partenza dall'Italia con volo Air Europa per Santa Cruz de la Sierra via Madrid
Partenza in serata con volo Air Europa per Madrid. Arrivo a Madrid, cambio di aeromobile e proseguimento con il volo notturno per Santa Cruz de la Sierra. Pernottamento a bordo. NB: scegliamo di volare con Air Europa in Bolivia perché è il vettore che offre il collegamento più comodo dall’Italia verso la nostra destinazione, Santa Cruz de la Sierra. E’ importante iniziare da qui il viaggio, e non da La Paz, per acclimatarci gradualmente alle altitudini, unica prevenzione contro il mal di montagna. Air Europa non prevede nessuna consumazione gratuita nelle tratte europee.
Giorno 2
Arrivo presto al mattino a Santa Cruz de la Sierra e volo in coincidenza per Sucre
Arrivo a Santa Cruz de la Sierra alle 05.35, ritiro dei bagagli e check-in sul volo interno in partenza per Sucre alle 09.20 (orario soggetto a riconferma).Arrivo a Sucre e trasferimento privato in hotel. Pranzo. Nel pomeriggio tempo libero a disposizione per un po' di riposo o per una prima passeggiata nel centro storico della città assieme all’accompagnatore.Cena e pernottamento.
Giorno 3
Sucre, l'antica capitale dell'Alto Perù e il Mercato di Tarabuco
Prima colazione e partenza per Tarabuco dove ogni domenica si svolge un colorato e festoso mercato. In poco più di un’ora raggiungiamo con il nostro minibus il villaggio di Tarabuco, a 65 chilometri di comoda strada asfaltata da Sucre, per avere un assaggio della cultura indigena ancora così presente e forte in Bolivia. I campesinos, avvolti nei tipici ponchos a strisce orizzontali e con calcata sul capo la montera in cuoio, arrivano dai villaggi circostanti su autobus, camion o in groppa agli asini per scambiarsi i vari prodotti della terra e vendere il loro artigianato, fra cui le
Prima colazione e partenza per Tarabuco dove ogni domenica si svolge un colorato e festoso mercato. In poco più di un’ora raggiungiamo con il nostro minibus il villaggio di Tarabuco, a 65 chilometri di comoda strada asfaltata da Sucre, per avere un assaggio della cultura indigena ancora così presente e forte in Bolivia. I campesinos, avvolti nei tipici ponchos a strisce orizzontali e con calcata sul capo la montera in cuoio, arrivano dai villaggi circostanti su autobus, camion o in groppa agli asini per scambiarsi i vari prodotti della terra e vendere il loro artigianato, fra cui le stupende stoffe jalqa e yampara. Come tanti altri mercati anche quello di Tarabuco non è più il mercato di un decennio fa e ha perso parte del suo fascino, ma resta pur sempre una visita piacevole e un buon posto dove acquistare i bei tessuti boliviani. Pranzo libero. Rientro a Sucre per il pranzo e pomeriggio dedicato alla vista della città di Sucre. Fondata nel 1538 col nome di Charcas (poi La Plata e Chuquisaca), Sucre è stata la capitale dell'Alto Perù ed è una bella cittadina d'aspetto coloniale, dal clima salubre e dalle belle case di un bianco abbagliante (anch'essa, come Arequipa, è detta "la città bianca" e un poco le assomiglia, anche se non ha certo la monumentalità di Arequipa). Il centro della città è Plaza 25 de Mayo, su cui si affacciano la cattedrale seicentesca e la Casa de la Libertad, dove fu elaborata la costituzione della nuova repubblica. Dal 1991 la città, proprio per la forte presenza di storia, arte e cultura, è stata insignita del prestigioso riconoscimento "Patrimonio dell'Umanità" da parte dell'UNESCO.Il Convento de la Recoleta, il Museo della Casa della Libertà, il Museo Tessile ASUR, che spiega le tecniche dei coloratissimi tessuti boliviani e il Convento di San Filippo Neri sono i principali luoghi che avremo modo di visitare durante la nostra permanenza. Pranzo in ristorante, cena libera e pernottamento in hotel.
Giorno 4
Sucre e partenza per Potosì, la città più alta del mondo
Prima colazione e mattina dedicata ancora a Sucre ad integrazione delle viste elencate nella tappa precedente. Nel primo pomeriggio partenza per Potosì, dove arriviamo dopo circa 3h30 di buona strada asfaltata, che con i suoi 4.067 metri è la città più alta del mondo. Una città affascinante e triste, sopravvissuta a se stessa con l’esaurirsi della vena d’argento che la rese famosa, che conserva le strade in pietra, gli edifici dal fascino decadente, le chiese con i portali barocchi e gli altari dorati. Giustamente l’UNESCO l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità. Cena e
Prima colazione e mattina dedicata ancora a Sucre ad integrazione delle viste elencate nella tappa precedente. Nel primo pomeriggio partenza per Potosì, dove arriviamo dopo circa 3h30 di buona strada asfaltata, che con i suoi 4.067 metri è la città più alta del mondo. Una città affascinante e triste, sopravvissuta a se stessa con l’esaurirsi della vena d’argento che la rese famosa, che conserva le strade in pietra, gli edifici dal fascino decadente, le chiese con i portali barocchi e gli altari dorati. Giustamente l’UNESCO l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 5
La bellissima città di Potosì, ricca di testimonianze coloniali, definita "il tesoro del mondo e l'invidia dei re"
Prima colazione in hotel. Potosì è stata definita “tesoro d’Europa e tomba di schiavi”: il suo nome evoca da un lato la ricchezza dell'impero spagnolo, dall'altro la tragedia di otto milioni di indios e di schiavi africani morti per estrarre l’argento che alimentò lo sviluppo d’Europa. Potosì è comparsa dal nulla ai piedi di Cerro Rico, agli albori dell’epoca coloniale, in seguito alla scoperta accidentale di ricchi filoni d’argento celati nelle profondità della montagna. L’arido picco, che domina isolato una zona inospitale dell’altopiano 450 km a sud-est di Nuestra
Prima colazione in hotel. Potosì è stata definita “tesoro d’Europa e tomba di schiavi”: il suo nome evoca da un lato la ricchezza dell'impero spagnolo, dall'altro la tragedia di otto milioni di indios e di schiavi africani morti per estrarre l’argento che alimentò lo sviluppo d’Europa. Potosì è comparsa dal nulla ai piedi di Cerro Rico, agli albori dell’epoca coloniale, in seguito alla scoperta accidentale di ricchi filoni d’argento celati nelle profondità della montagna. L’arido picco, che domina isolato una zona inospitale dell’altopiano 450 km a sud-est di Nuestra Señora de La Paz, ha una forma vagamente conica ed è alto quasi 5000 metri. Un tempo Potosì era tra le città più popolose del mondo, diretta conseguenza dell’attività estrattiva del prezioso metallo. La zecca reale e le chiese in stile barocco-mestizo, tanto incongrue quanto affascinanti, tradiscono i fasti di un passato di splendore e follia. Le ricchezze strappate alla terra con l’espropriazione della carne altrui hanno arricchito per generazioni i regni e le dinastie in Europa. Per tre secoli i lingotti d’argento dell’Alto Perù, l’attuale Bolivia, hanno finanziato tanto le casse della corona spagnola quanto le tasche dei pirati inglesi, olandesi e francesi. La vena d’argento del Cerro Rico è esaurita da tempo, ma nelle viscere della montagna i minatori lavorano ancora oggi in condizioni non molto dissimili da quelle dei loro avi. Di Potosì è impossibile visitare tutte le numerose chiese, che contano alcuni fra i migliori esempi di barocco andino. Fra le più belle, dove non mancheremo di soffermarci, la Chiesa di San Lorenzo, il Convento di Santa Teresa e quello di San Francisco con la vista panoramica sui tetti in coppi della città e sull’onnipresente Cerro Rico.Nel pomeriggio saliremo al Cerro Rico per la visita al mercato minerario e per entrare in una miniera. La visita alla miniera non è certo un’attrazione turistica, ma non si dovrebbe tralasciare perché il Cerro Rico è non solo il simbolo, ma la ragione stessa dell’esistenza della città. Allo sfruttamento dell’argento, ora quasi abbandonato perché antieconomico, si è sostituito quello dello stagno. Pranzo libero. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 6
Verso l'altopiano boliviano; arrivo a Uyuni
Prima colazione e visita alla Casa de la Moneda, l’antica zecca ora convertita in museo, per un percorso nella storia e nella passata ricchezza. Al termine partenza con il nostro pulmino verso sud lungo la strada asfaltata che porta a Uyuni. Ha qui inizio un lungo percorso che ci porterà attraverso alcuni dei paesaggi più affascinanti del Paese, circondati dalla natura estrema delle terre alte, in un paesaggio minerale e assoluto. Pranzo box lunch lungo il percorso. Arrivo a Uyuni, una città fredda e ventosa, base principale per la visita dell’altopiano sud e sistemazione in hotel.
Prima colazione e visita alla Casa de la Moneda, l’antica zecca ora convertita in museo, per un percorso nella storia e nella passata ricchezza. Al termine partenza con il nostro pulmino verso sud lungo la strada asfaltata che porta a Uyuni. Ha qui inizio un lungo percorso che ci porterà attraverso alcuni dei paesaggi più affascinanti del Paese, circondati dalla natura estrema delle terre alte, in un paesaggio minerale e assoluto. Pranzo box lunch lungo il percorso. Arrivo a Uyuni, una città fredda e ventosa, base principale per la visita dell’altopiano sud e sistemazione in hotel. Prima di arrivare a Uyuni, è d’obbligo una breve sosta al Cementerio de los trenes, con vecchie locomotive abbandonate su binari morti. Cena e pernottamento.
Giorno 7
Nelle terre alte boliviane attraverso paesaggi minerali di assoluta bellezza
Partenza di buon mattino subito dopo colazione con i nostri fuoristrada; ci attende una giornata intensa attraverso straordinari paesaggi minerali.Da Uyuni andiamo in direzione sud verso la cittadina di San Cristobal, dove facciamo una sosta e diamo uno sguardo alla piccola chiesa (non sempre la si trova aperta). Dopo circa un’ora, con una piccola deviazione dalla strada principale, raggiungiamo la Valle de las Rocas, caratterizzata da rocce formatesi da eruzioni vulcaniche, poi erose dal vento fino ad assumere forme molto particolari e bizzarre. Proseguiamo verso la Laguna Turquiri, la
Partenza di buon mattino subito dopo colazione con i nostri fuoristrada; ci attende una giornata intensa attraverso straordinari paesaggi minerali.Da Uyuni andiamo in direzione sud verso la cittadina di San Cristobal, dove facciamo una sosta e diamo uno sguardo alla piccola chiesa (non sempre la si trova aperta). Dopo circa un’ora, con una piccola deviazione dalla strada principale, raggiungiamo la Valle de las Rocas, caratterizzata da rocce formatesi da eruzioni vulcaniche, poi erose dal vento fino ad assumere forme molto particolari e bizzarre. Proseguiamo verso la Laguna Turquiri, la strada sale a quota 4.250 m slm, dove potremo fermarci per il pranzo. Avvicinandoci al confine con il Cile, ci fermiamo in un punto panoramico per ammirare il vulcano Ollagüe e la sua fumarola principale sempre attiva e visible da grandi distanze (5.865 m slm).Poco prima di arrivare alla nostra destinazione odierna, ecco apparire le piccole lagune che punteggiano il desolato deserto: Cañapa, Hedionda, Charchota, Honda e Ramaditas. Raggiungiamo il nostro hotel. Pranzo in corso d’escursione, cena e pernottamento in hotel.
Giorno 8
Nell'estremo sud della Bolivia dove la Reserva Nacional de Fauna Andina Eduardo Avaroa custodisce lagune salmastre dai colori diversi e cangianti e distese desertiche punteggiate da rocce lavorate dal vento e dal gelo
Un’impegnativa e splendida tappa, sopra i 4000 metri di altitudine, nell’estremo sud della Bolivia dove la Reserva Nacional de Fauna Andina Eduardo Avaroa custodisce lagune salmastre dai colori diversi e cangianti, distese desertiche punteggiate da rocce lavorate dal vento e dal gelo, stenti bofedales che permettono la sopravvivenza a branchi di lama e di timide vigogne. Colazione e partenza all’alba; ci attende una giornata lunga, ma ricca di emozioni. La nostra prima sosta è al famoso Arbol de Piedra, che si trova nel deserto di Siloli, poco distante dal nostro hotel. Proseguiamo
Un’impegnativa e splendida tappa, sopra i 4000 metri di altitudine, nell’estremo sud della Bolivia dove la Reserva Nacional de Fauna Andina Eduardo Avaroa custodisce lagune salmastre dai colori diversi e cangianti, distese desertiche punteggiate da rocce lavorate dal vento e dal gelo, stenti bofedales che permettono la sopravvivenza a branchi di lama e di timide vigogne. Colazione e partenza all’alba; ci attende una giornata lunga, ma ricca di emozioni. La nostra prima sosta è al famoso Arbol de Piedra, che si trova nel deserto di Siloli, poco distante dal nostro hotel. Proseguiamo verso la Laguna Colorada (4.278 m), con le acque che mutano colore dal viola al mattone, punteggiate da migliaia di aristocratici fenicotteri di tre diverse specie.Continuiamo quindi verso le fumarole e le pozze di fango ribollenti di Sol de Mañana, un paesaggio davvero infernale a quasi 5.000 metri d’altitudine.Attraverso gli splendidi paesaggi delle Rocas de Salvador Dalì fin quasi al confine con il Cile, giungiamo al cospetto del perfetto cono del Vulcano Licáncabur (5.916 m) che si specchia nelle acque della Laguna Verde (4.400 m), famosa per le sue metamorfosi di colore, che, con un po’ di fortuna, potremo forse vedere (dipende dal sole, dal vento e dalla temperatura…). Iniziamo poi un lungo trasferimento verso San Pedro de Quemez, attraversando paesaggi sempre suggestivi. Davanti ai nostri occhi scorrono la Laguna Capina, Ciudad de Piedra e splendidi bofedales fra cui il Cañon del Sora. In tarda serata arrivo e sistemazione in hotel.Pranzo in corso d’escursione, cena e pernottamento in hotel.
Giorno 9
La bianca e magica distesa del Salar de Uyuni, dove i confini non esistono
Terminiamo il nostro percorso nelle terre alte boliviane con la tappa probabilmente più attesa. Oggi infatti ci attende l’attraversamento della magica distesa lunare del Salar de Uyuni, o meglio del Salar de Tunupa, dal nome del vulcano e dell’antica divinità aymará; un luogo che regala una sensazione unica, l’orizzonte non ha limiti e l’immensità invita al silenzio. Lungo il percorso sosta alla grotta de la Galaxia, le cui stalattiti sembrano un lavoro di filigrana. Raggiungiamo l’Isla Incahuasi, spesso erroneamente chiamata Isla del Pescado. Qui un breve sentiero segnalato ci
Terminiamo il nostro percorso nelle terre alte boliviane con la tappa probabilmente più attesa. Oggi infatti ci attende l’attraversamento della magica distesa lunare del Salar de Uyuni, o meglio del Salar de Tunupa, dal nome del vulcano e dell’antica divinità aymará; un luogo che regala una sensazione unica, l’orizzonte non ha limiti e l’immensità invita al silenzio. Lungo il percorso sosta alla grotta de la Galaxia, le cui stalattiti sembrano un lavoro di filigrana. Raggiungiamo l’Isla Incahuasi, spesso erroneamente chiamata Isla del Pescado. Qui un breve sentiero segnalato ci porta fra rocce coralline e cactus giganti fino alla cima da dove si gode una vista spettacolare a 360° sulla distesa di 12.000 kmq di sale. Dopo una sosta nel salar, durante la quale approfitteremo per pranzare, riprendiamo i nostri mezzi e proseguiamo verso Colchani. Cena e pernottamento. NB: l’ordine delle visite durante il percorso sull’altopiano è indicativo e potrà essere variato dall’accompagnatore e dalla guida in funzione delle condizioni climatiche o per questioni operative o di forza maggiore. Allo stesso modo, alcune visite potrebbero essere sostituite con altre similari, a seconda della stagione e delle condizioni climatiche presenti al momento del viaggio.
Giorno 10
Volo per La Paz e visita della capitale
Trasferimento in aeroporto per il volo (08.20/09.05, orario soggetto a riconferma) che ci porterà a La Paz. Posta in fondo a una grande spaccatura, un canyon che sprofonda per circa 1000 m sotto il livello dell'altopiano, La Paz è dominata dalle lucenti nevi dell'lllimani che raggiunge i 6462 m e del Monte Illampu. La giornata è dedicata alla visita della città, assolutamente unica nella sua incredibile topografia multilivello. Dai quartieri più alti della città, si ammira tutta una cascata di tetti rossi, di strette strade in grande pendenza, congiunte da numerosi ponti, fino alla
Trasferimento in aeroporto per il volo (08.20/09.05, orario soggetto a riconferma) che ci porterà a La Paz. Posta in fondo a una grande spaccatura, un canyon che sprofonda per circa 1000 m sotto il livello dell'altopiano, La Paz è dominata dalle lucenti nevi dell'lllimani che raggiunge i 6462 m e del Monte Illampu. La giornata è dedicata alla visita della città, assolutamente unica nella sua incredibile topografia multilivello. Dai quartieri più alti della città, si ammira tutta una cascata di tetti rossi, di strette strade in grande pendenza, congiunte da numerosi ponti, fino alla centrale Plaza Murillo e al Corso El Prado, intorno ai quali si assiepano gli arditi grattacieli che ospitano uffici pubblici, grandi società commerciali, alberghi, banche. Il centro è a 3600 m, ma la città continua ancora in basso per 500 m fino ai quartieri eleganti di Calacoto e La Florida, dove scorre il Choqueyapu dopo aver attraversato il centro della città. La Paz perciò ha la strana prerogativa non solo di essere la capitale più alta del mondo, ma anche di estendersi per un dislivello di circa 1 km. Di La Paz colpisce il contrasto degli edifici moderni e delle strade trafficate con l’atmosfera indigena e meticcia, ancora così viva nella sua gente e nei suoi mercati. Visitiamo il centro coloniale con le chiese in stile barocco mestizo, Plaza Murillo dove si trovano la Cattedrale, il Palazzo del Governo e il Congresso Nazionale, i piccoli musei negli antichi palazzi di Calle Jaén e il MUSEF, il Museo de Etnografía y Folclore, splendidamente ristrutturato.Pranzo in ristorante. Cena libera. Pernottamento.
Giorno 11
Il sito archeologico di Tiwanaku e continuazione verso il sacro Lago Titicaca
Prima colazione in hotel e partenza verso Tiwanaku che raggiungiamo in poco più di un’ora. E’ il maggior sito archeologico della Bolivia, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Ancora oggi la popolazione aymará, seguendo rituali millenari, vi celebra il solstizio d’inverno e l’inizio del nuovo anno all’alba del 21 giugno quando i primi raggi del Sole attraversano l’angolo superiore sinistro della porta del tempio Kalasasaya. Molto deve essere ancora scavato, ma dopo un’esauriente visita del museo è più facile immaginare l’antico splendore di questa città
Prima colazione in hotel e partenza verso Tiwanaku che raggiungiamo in poco più di un’ora. E’ il maggior sito archeologico della Bolivia, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Ancora oggi la popolazione aymará, seguendo rituali millenari, vi celebra il solstizio d’inverno e l’inizio del nuovo anno all’alba del 21 giugno quando i primi raggi del Sole attraversano l’angolo superiore sinistro della porta del tempio Kalasasaya. Molto deve essere ancora scavato, ma dopo un’esauriente visita del museo è più facile immaginare l’antico splendore di questa città ancora in parte avvolta nel mistero, capoluogo di un vasto e raffinato impero che si dissolse intorno al 1100 d.C. Rimangono i resti degli antichi palazzi e dei templi, gli impassibili monoliti, le teste “chiodo” o teste trofeo e le porte monumentali, come la famosissima Puerta del Sol con sull’architrave l’enigmatico bassorilievo del Dio dei bastoni. Proseguimento verso Copacabana, sulle sponde dell’immenso Lago Titicaca. Per arrivarci bisogna traghettare nello stretto di Tiquina che separa i due bacini del lago. Il paesaggio lungo la riva del Titicaca e con lo sfondo della Cordigliera è straordinario. Nella calda luce del tramonto facciamo una breve visita di Copacabana con il suo santuario dove è custodita l’immagine della Virgen de la Candelaria, patrona del Paese. Trasferimento nel nostro hotel sulle rive del lago.Pranzo in ristorante locale. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 12
L'Isola del Sole, dove ebbe origine il mito Inca. Le rovine e i terrazzamenti dell'epoca incaica
Partenza dal porto in barca verso l’Isla del Sol. Il Lago Titicaca è un mondo a parte di serena bellezza, senza veicoli a motore, con solo lama e asini come animali da soma. Sull’isola, uno dei luoghi più sacri per le civiltà andine, da quella di Tiwanaku agli Incas, ci sono molte rovine di epoca preincaica e incaica. Visitiamo la parte meridionale: Pilco Kaina con l’imponente Palacio del Inca e la vicina Fuente del Inca con l’antica ripidissima Escalera del Inca. (Da circa un anno la parte nord dell’isola è chiusa al turismo e pertanto non si possono effettuare le visite alle
Partenza dal porto in barca verso l’Isla del Sol. Il Lago Titicaca è un mondo a parte di serena bellezza, senza veicoli a motore, con solo lama e asini come animali da soma. Sull’isola, uno dei luoghi più sacri per le civiltà andine, da quella di Tiwanaku agli Incas, ci sono molte rovine di epoca preincaica e incaica. Visitiamo la parte meridionale: Pilco Kaina con l’imponente Palacio del Inca e la vicina Fuente del Inca con l’antica ripidissima Escalera del Inca. (Da circa un anno la parte nord dell’isola è chiusa al turismo e pertanto non si possono effettuare le visite alle rovine che vi si trovano. Se la situazione dovesse cambiare all’epoca del nostro viaggio, provvederemo a inserire anche la parte nord). Nel pomeriggio rientro in barca a Copacabana e proseguimento in pulmino verso La Paz (220 km circa). Pranzo al sacco. Cena libera e pernottamento.
Giorno 13
Un ultimo sguardo a La Paz e nel pomeriggio volo per Santa Cruz
Dedichiamo la mattinata al famoso Witch Doctor’s Market e lasciamo del tempo libero per aggirarci tra il mercato e i negozi di artigianato. A seguire, visita della Valle de la Luna, dove l’erosione eolica, le piogge e il gelo hanno dato forma a un paesaggio davvero lunare. Pranzo libero. Nel pomeriggio volo per Santa Cruz. Trasferimento in hotel per la cena ed il pernottamento.
Giorno 14
Partenza con il volo per Madrid
Prima colazione e trasferimento in aeroporto per il volo Air Europa in per Madrid. Pernottamento a bordo.
Giorno 15
Arrivo a Madrid e proseguimento per l'Italia
Arrivo a Madrid presto al mattino, cambio di aeromobile e proseguimento per l’Italia. Arbol de Piedra 2. Tiwanaku 3. Laguna Colorada