Giorno 1
Partenza dall'Italia per l'Arabia Saudita
Partenza nel primo pomeriggio da Milano per Jeddah con volo via Istanbul (o via altro scalo internazionale). Pasti a bordo e arrivo in nottata, accoglienza e trasferimento privato in hotel. Pernottamento. NB: per chi partisse da Roma o da altri aeroporti italiani, possibilità di prenotare il volo domestico di collegamento o di unirsi al gruppo direttamente all’aeroporto di scalo, se previsto, con suppl. tariffario.
Giorno 2
I volti di Jeddah: il mercato del pesce, la corniche e le case di corallo di Al Balad
Prima colazione e giornata dedicata alla scoperta della seconda città saudita. Jeddah era originariamente un villaggio di pescatori (e proprio il coloratissimo mercato del pesce sarà la nostra prima tappa) fondato 2.500 anni fa, ma i primi dati scritti risalgono al 647 d.C., quando un califfo musulmano la trasformò in un porto per i pellegrini che vi transitavano durante il pellegrinaggio (hajj) alla Mecca. Oggi essa è crocevia per milioni di pellegrini che arrivano in aereo o, più tradizionalmente, via mare da ogni parte del mondo. La parte storica, Al Balad, è caratterizzata da mercati
Prima colazione e giornata dedicata alla scoperta della seconda città saudita. Jeddah era originariamente un villaggio di pescatori (e proprio il coloratissimo mercato del pesce sarà la nostra prima tappa) fondato 2.500 anni fa, ma i primi dati scritti risalgono al 647 d.C., quando un califfo musulmano la trasformò in un porto per i pellegrini che vi transitavano durante il pellegrinaggio (hajj) alla Mecca. Oggi essa è crocevia per milioni di pellegrini che arrivano in aereo o, più tradizionalmente, via mare da ogni parte del mondo. La parte storica, Al Balad, è caratterizzata da mercati coperti e da numerose case, in parte ancora costruite in corallo, con i caratteristici balconi in legno chiusi con le “musharabyya”, le grate che permettono di vedere all’esterno, ma di non di essere visti. La “corniche” è il lungomare che si distende alcune decine di chilometri e caratterizzato da rotonde dove svettano curiosi monumenti postmoderni dei più famosi scultori del mondo. Nel pomeriggio visiteremo poi l’Abdul Rauf Khalil Art Museum. Pernottamento in hotel. Pasti: colazione, pranzo e cena
Giorno 3
Volo per Tabuk ed esplorazione del nordovest fino al picco di Jabal al Lawz
Al mattino, dopo colazione, trasferimento privato in aeroporto per il volo domestico per Tabuk. Capoluogo dell’omonima provincia, la città si è urbanisticamente sviluppata molto negli ultimi anni ed è uno strategico punto di partenza per l’esplorazione del nord-ovest dell’Arabia Saudita. Partiamo a bordo di mezzi 4x4 verso ovest: inizia la nostra esplorazione degli ambienti naturali dell’Arabia Saudita che, oltre il deserto, presenta inaspettati rilievi montuosi di spettacolare bellezza. Raggiungiamo Jabal al Lawz, la cui vetta sale a 2580 metri slm. La traduzione del nome significa
Al mattino, dopo colazione, trasferimento privato in aeroporto per il volo domestico per Tabuk. Capoluogo dell’omonima provincia, la città si è urbanisticamente sviluppata molto negli ultimi anni ed è uno strategico punto di partenza per l’esplorazione del nord-ovest dell’Arabia Saudita. Partiamo a bordo di mezzi 4x4 verso ovest: inizia la nostra esplorazione degli ambienti naturali dell’Arabia Saudita che, oltre il deserto, presenta inaspettati rilievi montuosi di spettacolare bellezza. Raggiungiamo Jabal al Lawz, la cui vetta sale a 2580 metri slm. La traduzione del nome significa “la montagna delle mandorle” ed è, tra le diverse località che si fregiano di essere state teatro dell’evento biblico, una delle possibili montagne dove il profeta Mosè ricevette i dieci comandamenti. La montagna è costituita granito calco - alcalino di colore chiaro, ed è puntellata da una vegetazione il cui eco-sistema è molto vicino a quello mediterraneo. Pranzo a picnic in corso di escursione.Nel pomeriggio rientro in città e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento. Pasti: colazione, pranzo e cena
Giorno 4
Le sabbie e le arenarie della Hisma Valley, il primo incontro con i nabatei a Madyan e la costa del Mar Rosso
Prima colazione ed emozionante giornata alla scoperta del deserto e del primo sito, poco conosciuto, dei nabatei. Dopo circa un’ora lasciamo l’asfalto e ci inoltriamo nella Hisma Valley. Il paesaggio assomiglia molto a quello del vicino deserto del Wadi Rum, in Giordania, con dune di sabbia e imponenti formazioni rocciose, faraglioni di roccia e qualche insediamento beduino, con i quali, con un po' di fortuna, potremo condividere del chai o del caffè aromatizzato al cardamomo. Gli scorci grandiosi che si aprono sono sempre diversi e inaspettati. Pranzo a picnic in corso di escursione.
Prima colazione ed emozionante giornata alla scoperta del deserto e del primo sito, poco conosciuto, dei nabatei. Dopo circa un’ora lasciamo l’asfalto e ci inoltriamo nella Hisma Valley. Il paesaggio assomiglia molto a quello del vicino deserto del Wadi Rum, in Giordania, con dune di sabbia e imponenti formazioni rocciose, faraglioni di roccia e qualche insediamento beduino, con i quali, con un po' di fortuna, potremo condividere del chai o del caffè aromatizzato al cardamomo. Gli scorci grandiosi che si aprono sono sempre diversi e inaspettati. Pranzo a picnic in corso di escursione. Raggiungiamo poi le vestigia nabatee di Madyan. Questo sito archeologico è un piccolo gioiello nascosto, perché fuori da ogni itinerario turistico e perché ci offre subito un’idea della stratificazione culturale e architettonica di quest’area, e di quanto fosse importante ai tempi delle rotte commerciali. Quest’area, infatti, si trova in posizione strategica: a metà strada tra Mada’in Saleh e Petra, ma anche vicino ad Aqaba e al Mar Rosso. I reperti più antichi risalgono al II millennio a.C. e la tradizione vuole che Mosè, fuggendo dall’Egitto, si rifugiò proprio nell’area desertica di Madyan, dove gli venne affidato da Dio il compito di tornare in Egitto per liberare il popolo ebraico. Agli edifici più antichi, scavati nella roccia, si sovrappongono le tombe dei nebatei, nell’area di Mugha'ir Shu'ayb. La necropoli conta circa una trentina di tombe, alcune delle quali decorate con colonne e capitelli che sembrano ispirarsi allo stile greco. A differenza di Petra, qui è possibile affacciarsi all’interno e vedere chiaramente i singoli luoghi sepolcrali. Ormai mancano pochi chilometri per affacciarsi sul Mar Rosso. Spiagge incontaminate, mare cristallino, colline aspre e desertiche, spesso spazzate dal vento. Ed è proprio su una di queste spiagge che, nel 1960, fece un atterraggio di emergenza un idrovolante Catalina, appartenente al miliardario americano Thomas Kendall. Originario della California, Kendall aveva iniziato un anno prima un viaggio intorno al mondo con la sua famiglia a bordo dell’idrovolante. Il 22 di marzo si trovava nei pressi del promontorio di Ras Al Sheikh Hamid, poco distante da Sharm-el-Sheikh, quando un gruppo di miliziani beduini, scambiandolo per un areo spia israeliano, aprirono il fuoco. Il velivolo fu perforato da più di 300 colpi e dovette atterrare, schiantandosi sulla spiaggia. Kendall e la sua famiglia riuscirono a sopravvivere e, dopo essere stati portati a Jeddah, furono liberati; il Catalina, invece, è rimasto sulle spiagge, spezzato in due, ed è oggi un piccolo richiamo per i visitatori, affascinati dalla storia avventurosa che rappresenta.Rientro a Tabuk in tempo per la cena. Pernottamento in hotel. NB: segnaliamo che l’area è interessata da progetti faraonici di ripensamento del territorio: tra il Mar Rosso e il deserto si sta costruendo Neom, una nuova città eco-sostenibile. I lavori coinvolgono l’intera regione, per cui strade e paesaggi possono cambiare con estrema velocità e, da un punto di vista operativo, comportare delle deviazioni. Pranzo a picnic e cena in hotel.
Giorno 5
Emozionante traversata della Disah Valley fino all'oasi di AlUla
Prima colazione e partenza per AlUla attraverso uno dei percorsi più belli del viaggio: la Disah Valley. Per raggiungerla torniamo verso l’entroterra visitando lungo la strada lo spettacolare Shaq Canyon, dove sono state rinvenute anche delle tombe risalenti all’età del bronzo; poi ci inoltriamo nell’entroterra fino ad arrivare ad Al Disah, un piccolo paesino all’imbocco del canyon, lungo il quale si svilupperà la nostra pista. Stretta tra scoscese pareti di arenaria, circondata da formazioni rocciose spettacolari, è davvero molto diversa dai luoghi attraversati il giorno
Prima colazione e partenza per AlUla attraverso uno dei percorsi più belli del viaggio: la Disah Valley. Per raggiungerla torniamo verso l’entroterra visitando lungo la strada lo spettacolare Shaq Canyon, dove sono state rinvenute anche delle tombe risalenti all’età del bronzo; poi ci inoltriamo nell’entroterra fino ad arrivare ad Al Disah, un piccolo paesino all’imbocco del canyon, lungo il quale si svilupperà la nostra pista. Stretta tra scoscese pareti di arenaria, circondata da formazioni rocciose spettacolari, è davvero molto diversa dai luoghi attraversati il giorno precedente. Qui c’è ancora acqua, presente tutto l’anno, e il fondo del canyon è verde e rigoglioso, ricco di palme. Possiamo solo immaginarci, ai tempi dei nabatei o dei romani, cosa significasse per le carovane attraversare luoghi come questo, prima di attraversare il deserto. Ci fermiamo a fare due passi e picnic lungo la via, prima di riprendere l’asfalto e di salire di qualche centinaio di metri. Avremo una vista dall’alto della Disah Valley, e non solo: scopriremo di aver attraversato solo uno dei mille percorsi, alcuni ciechi e pochi altri possibili, di un dedalo di montagne e wadi che caratterizza quest’area di straordinaria rilevanza geologica. Il miglior avvicinamento all’oasi di AlUla che nel tardo pomeriggio si vedrà all’orizzonte. Sistemazione in resort, cena e pernottamento. Pasti: colazione, pranzo a picnic o presso una farm e cena in resort
Giorno 6
L'antica Hegra tra le sabbie del deserto, la necropoli di Dedàn e le iscrizioni di Ikmah
La mattina sarà carica di suggestioni per il connubio estremo tra la natura e l’opera dell’uomo. Visiteremo infatti Hegra, primo sito patrimonio Unesco dell’Arabia Saudita e anche conosciuto con il nome di Al Hijr o Mada’in Saleh. Sembra che i primi insediamenti risalgano attorno all’ VIII secolo a.C., ma è sotto il regno dei Nabatei che la città si espanse e, tra il 100 a.C. e il 75 d.C., furono realizzate tutte le principali opere che caratterizzano il sito. I Nabatei regnavano da Damasco a Gaza fino alle frontiere con lo Yemen, per conoscere poi un inesorabile declino con
La mattina sarà carica di suggestioni per il connubio estremo tra la natura e l’opera dell’uomo. Visiteremo infatti Hegra, primo sito patrimonio Unesco dell’Arabia Saudita e anche conosciuto con il nome di Al Hijr o Mada’in Saleh. Sembra che i primi insediamenti risalgano attorno all’ VIII secolo a.C., ma è sotto il regno dei Nabatei che la città si espanse e, tra il 100 a.C. e il 75 d.C., furono realizzate tutte le principali opere che caratterizzano il sito. I Nabatei regnavano da Damasco a Gaza fino alle frontiere con lo Yemen, per conoscere poi un inesorabile declino con l’arrivo dei Romani, che conquistarono l’area corrispondente oggi alla Giordania per prendere il controllo delle principali rotte commerciali che in quest’area confluivano, dalla via della Seta a quella dell’Incenso, proveniente proprio dalla penisola Arabica. Ormai è accertato da alcuni ritrovamenti che fin qui si spinsero le truppe le truppe dell’imperatore Traiano, e che l’area probabilmente fece parte della provincia dell’Arabia Petrea, con capitale Petra. I grandi sepolcri, con architetture ben squadrate ricavate dalle pareti delle formazioni rocciose, conferiscono all'intero paesaggio un aspetto surreale. La più imponente delle tombe è la Qasr Farid, contraddistinta da una massiccia facciata monumentale e forse l’immagine più iconica del sito. La tomba era stata fatta costruire per un valoroso condottiero che, a quanto pare, morì in battaglia senza mai riuscire ad usufruire del luogo predisposto. A differenza di Petra, qui non vennero sepolti i re nabatei, ma altre importanti personalità. Per chi ha già visitato il sito giordano, l’emozione resta comunque intatta. Perché qui non ci sono stretti siq per raggiungere i luoghi sepolcrali, che sono tutti esposti lungo la vallata di AlUla, affacciati verso il deserto e grandi orizzonti. Anche la lontananza dai centri abitati, dalle stesse strutture turistiche, comunque poche, contribuisce alla sensazione di spaesamento e meraviglia, nel vedere opere umane così raffinate in un luogo così remoto. Pranzo in farm o ristorante locale e nel pomeriggio facciamo un salto indietro nel tempo: visiteremo la vecchia capitale del regno di Lihyan, Dedàn, citata nell’antico testamento. La sua fortuna fu l’attività intensiva di irrigazione che gli consentiva, grazie anche ad una maggiore presenza di acqua, di coltivare la terra della vallata di AlUla e, allo stesso, tempo, di dedicarsi al commercio: incenso, mirra, spezie provenienti dall’Arabia meridionale. Il popolo lihyanita fu noto anche agli antichi romani, tanto che Plinio si riferisce all’odierno golfo di Aqaba, proprio come Golfo di Lihyan. Oggi sono visibili centinaia di tombe, la cui più celebre è la tomba dei Leoni, per le decorazioni ai lati dell’ingresso che simboleggiavano probabilmente lo status e il potere del defunto, mentre altre tesi affermano che fossero le teste dei leoni fossero state scolpite per proteggere il sonno dei morti. Un altro sito stupefacente è Ikhmah, poco distante, dove si trova la famosa “biblioteca all’aperto”, dove sono state rinvenute antiche iscrizioni, in realtà disseminate un po' ovunque nell’area di AlUla. Le più antiche risalgono tra il IX e il X secolo a.C., e percorrono tutta la storia degli abitanti della regione e delle carovane che passano di qui: troviamo scritte in aramaico, tamudico, dadanitico, nabateo, greco, romano e arabo. Rientro al campo per la cena. Pasti: colazione, pranzo in farm o ristorante locale, cena in resort
Giorno 7
Da AlUla a Medina, la "città illuminatissima", e arrivo a Yambu
Dopo colazione, lasciamo AlUla e i suoi gioielli archeologici per riprendere la nostra strada verso sud, questa volta a bordo di un pulmino. In tarda mattinata entreremo in quella che è considerata una delle due città sante, assieme alla Mecca, dell’Islam.Medina è il luogo in cui il profeta Maometto visse e insegnò dopo la migrazione dalla Mecca nel 622 d.C., chiamato Hijrah (Egira). Quest'anno è così importante nella storia islamica che segna l'inizio del calendario e, da allora, la città - precedentemente nota come Yathrib - iniziò ad essere chiamata Madīnat al-Nabī, la città
Dopo colazione, lasciamo AlUla e i suoi gioielli archeologici per riprendere la nostra strada verso sud, questa volta a bordo di un pulmino. In tarda mattinata entreremo in quella che è considerata una delle due città sante, assieme alla Mecca, dell’Islam.Medina è il luogo in cui il profeta Maometto visse e insegnò dopo la migrazione dalla Mecca nel 622 d.C., chiamato Hijrah (Egira). Quest'anno è così importante nella storia islamica che segna l'inizio del calendario e, da allora, la città - precedentemente nota come Yathrib - iniziò ad essere chiamata Madīnat al-Nabī, la città del profeta, soprannominata anche al-Madīna al-munawwara, “la città illuminatissima”. Ed è così che viene vista da milioni di pellegrini che giungono sin qui da ogni parte del mondo. Se l’Haji è il quinto pilastro dell’Islam e prevede il pellegrinaggio alla Mecca, nel corso di questo o in altre occasioni, il fedele può compiere anche la Ziyara, ovvero l’atto devozionale con cui ci si reca in un luogo santo, tra cui quello più importante ha come destinazione proprio Medina. Solo recentemente aperta ai viaggiatori non credenti, Medina sprigiona un’energia e un’atmosfera davvero particolari. Ci si trova in un luogo tra i meno frequentati al mondo da parte degli occidentali (o, meglio, dei non credenti) e allo stesso tempo in una città frequentatissima e dove, lo si può dire, si può osservare una diversità umana, culturale e linguistica davvero eccezionale. La città, che conta oggi poco più di 1 milione di abitanti, è incentrata su Al Masjid an Nabawi, conosciuta anche come la Moschea del Profeta, costruita dallo stesso Maometto, che proprio qui vi è sepolto. La visita sarà possibile solo dall’esterno. Pranzo ospiti presso una famiglia locale, per apprezzare fino in fondo l’ospitalità saudita.Nel pomeriggio proseguiamo verso sud-ovest, raggiungendo nuovamente le coste del Mar Rosso. Ci fermeremo a Yanbu, anticipo porto commerciale fiorito assieme alla Via dell’Incenso e rimasto per secoli un piccolo paese tranquillo, fino a quando fu prescelto come centro operativo e logistico durante la rivolta araba contro gli ottomani e fino agli investimenti più recenti del XXI secolo che l’hanno trasformata anche in importante centro industriale e portuale. Restano le spiagge e i fondali marini bellissimi e anche la casa dove, tra il 1915 e il 1916, ha vissuto il celebre colonnello Thomas Edward Lawrence, divenuto per le sue gesta anche noto come Lawrence d’Arabia.Sistemazione in hotel, pranzo in famiglia e cena in ristorante Pasti: colazione, pranzo in ristorante locale e cena libera
Giorno 8
Escursione in barca all'atollo incontaminato di Al Baridi
Dopo colazione ci trasferiamo al porto per un’escursione in barca all’isola di Al Baridi. La raggiungiamo in poco più di un’ora di navigazione. Basta per arrivare a qualcosa di molto simile al paradiso: l’isola è un atollo corallino di sabbia chiara, piccola abbastanza per camminare sul bagnasciuga e seconda in bellezza solamente ai fondali colorati e ricchissimi di pesci che la circondano. La giornata è interamente dedicata al relax, ai bagni e all’esplorazione dei fondali facendo snorkeling con pranzo a picnic. Rientro a Yanbu nel pomeriggio, cena libera e
Dopo colazione ci trasferiamo al porto per un’escursione in barca all’isola di Al Baridi. La raggiungiamo in poco più di un’ora di navigazione. Basta per arrivare a qualcosa di molto simile al paradiso: l’isola è un atollo corallino di sabbia chiara, piccola abbastanza per camminare sul bagnasciuga e seconda in bellezza solamente ai fondali colorati e ricchissimi di pesci che la circondano. La giornata è interamente dedicata al relax, ai bagni e all’esplorazione dei fondali facendo snorkeling con pranzo a picnic. Rientro a Yanbu nel pomeriggio, cena libera e pernottamento. Pasti: colazione, pranzo a picnic e cena in hotel
Giorno 9
La città vecchia e rientro a Jeddah
Visita prima della partenza della città vecchia, del mercato del pesce e del souk.Nel caso fosse riaperta, dopo i recenti lavori di restauro, visiteremo anche la casa di Lawrence d’Arabia. Partenza poi per Jeddah e arrivo nel pomeriggio.Sistemazione in hotel e pernottamento. Pasti: colazione, pranzo e cena libera.
Giorno 10
Volo di rientro in Italia
Prima colazione e trasferimento privato in aeroporto in tempo utile per il volo internazionale di linea diretto o via scalo internazionale che ci riporterà in Italia. Arrivo previsto nel pomeriggio e fine del viaggio.