Giorno 1
Partenza per l'Iran
Partenza da Milano con volo di linea via scalo europeo per Teheran. Arrivo in nottata, accoglienza da parte della guida locale, trasferimento e sistemazione in hotel. Pernottamento. NB: è possibile anche la partenza dall’aeroporto di Roma Fiumicino, previa disponibilità, senza supplemento tariffario e con il servizio di assistenza aeroportuale. È possibile anche la partenza da altri aeroporti italiani, con supplemento.
Giorno 2
I musei di Teheran
Prima colazione in hotel. La città di Teheran si estende su una vasta superficie a partire dal limite meridionale delle montagne dell'Elburz. Teheran conta attualmente oltre 15 milioni di abitanti ed è una vera e propria megalopoli. Divenuta capitale alla fine del XVIII secolo, ha conosciuto a partire dagli anni 50, con la crescente prosperità dovuta in gran parte allo sfruttamento del petrolio, uno sviluppo senza precedenti, marcato dalla costruzione di autostrade e di edifici di diversi piani, nonché dal flusso inarrestabile di persone provenienti dalle parti rurali del Paese. Poche sono
Prima colazione in hotel. La città di Teheran si estende su una vasta superficie a partire dal limite meridionale delle montagne dell'Elburz. Teheran conta attualmente oltre 15 milioni di abitanti ed è una vera e propria megalopoli. Divenuta capitale alla fine del XVIII secolo, ha conosciuto a partire dagli anni 50, con la crescente prosperità dovuta in gran parte allo sfruttamento del petrolio, uno sviluppo senza precedenti, marcato dalla costruzione di autostrade e di edifici di diversi piani, nonché dal flusso inarrestabile di persone provenienti dalle parti rurali del Paese. Poche sono le tracce visibili che testimoniano i due secoli di vita della città come capitale. In effetti, da due secoli a questa parte, è cresciuta all'insegna della più totale assenza di un piano architettonico: sovraffollamento costante, traffico caotico ed evidente mancanza di progetti urbanistici adeguati non possono fare a meno di colpire spiacevolmente il visitatore. Tra la zona nord e quella sud della città si nota un profondo divario sociale. Nella prima il livello economico è elevato, vi si trovano quartieri residenziali eleganti, buoni ristoranti e negozi di qualità, mentre nella seconda si denota un certo grado di povertà e di caos, anche se è proprio questa la zona dove sono collocati i principali e più spettacolari musei che costituiscono il motivo d’interesse principale della nostra breve sosta. Il Museo Archeologico dell'Iran si trova in Kheyabun-e Shahid Yarjani. Si tratta senza dubbio del più bel museo del Paese, data la quantità e la qualità delle testimonianze esposte provenienti da ogni parte dell'Iran. La visita al museo costituisce un’ottima introduzione alla storia della Persia e ai tesori che avremo modo di ammirare durante il nostro viaggio. Nello splendido Museo Nazionale dei Gioielli possiamo osservare una delle collezioni di gioielli più importante al mondo, accumulata attraverso i secoli da tutte le dinastie persiane (NB: il Museo negli ultimi mesi non garantisce più giorni fissi di apertura, per cui nel caso fosse chiuso verrà sostituito con la visita del Museo dei Tappeti). Il Palazzo Golestan, ex residenza dello Scià, poi sede del governo della famiglia Qajar, salita al potere nel 1779, è il monumento più antico della città ed è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2013. Al suo interno ospita il Museo Etnologico detto anche Palazzo Bianco, dove è raccontata la quotidianità dei persiani attraverso abiti e oggetti d’uso comune, e il Museo di Pittura Qajar Negar Khaneh. Lo stile architettonico è affascinante, rappresentativo delle antiche tradizioni locali, ma anche dell’influsso occidentale moderno. Dal Golestan ci sposteremo poi al vicino Bazar. Pranzo in ristorante locale, cena e pernottamento in hotel.
Giorno 3
Volo per Ahwaz. La ziggurat di Choga Zanbil, Shush e il sistema idraulico di Shushtar
Presto al mattino trasferimento all’aeroporto nazionale per il volo per Ahwaz, che dura circa un’ora. Oggi ci aspetta la giornata più impegnativa e intensa del viaggio, ma che regalerà uno scorcio memorabile di un Iran meno noto ma importantissimo dal punto di vista culturale. Partenza poi in pulmino in direzione nord per raggiungere i resti di Dur-Untash, capitale elamita del XIII secolo a.C., dove si trova l’unica antica ziggurat mesopotamica oggi visitabile, la Choga Zanbil. Costruita dal re elamita Untash-Gal, la ziggurat riveste un'importanza eccezionale sia per essere l'esemplare
Presto al mattino trasferimento all’aeroporto nazionale per il volo per Ahwaz, che dura circa un’ora. Oggi ci aspetta la giornata più impegnativa e intensa del viaggio, ma che regalerà uno scorcio memorabile di un Iran meno noto ma importantissimo dal punto di vista culturale. Partenza poi in pulmino in direzione nord per raggiungere i resti di Dur-Untash, capitale elamita del XIII secolo a.C., dove si trova l’unica antica ziggurat mesopotamica oggi visitabile, la Choga Zanbil. Costruita dal re elamita Untash-Gal, la ziggurat riveste un'importanza eccezionale sia per essere l'esemplare più orientale che finora si conosca, sia, specialmente, per essere la più conservata di quelle giunte fino a noi. L'edificio templare, decorato esternamente con placche e chiodi di terracotta trovati in abbondanza durante lo scavo, si innalzava con cinque piani, di cui tre sono ben conservati; al centro dei quattro lati della ziggurat si aprono quattro porte monumentali, fiancheggiate da animali di cui si sono trovati frammenti. La ziggurat conteneva al primo piano, appena sollevato dal suolo, due templi, di cui uno caduto in disuso in breve tempo; un terzo si trovava, come in tutti gli edifici del genere, sulla cima: tutti questi templi erano dedicati al dio elamita Inshushinak. Il passaggio da un piano all'altro dell'edificio avveniva mediante scalinate di diversa ampiezza: dietro le porte d'ingresso si aprivano quattro ampie scalinate che portavano al secondo piano, mentre un solo passaggio, piuttosto stretto, portava da questo al terzo piano. Pranzo in ristorante locale in corso di escursione.Si continua per Shush, l’antica Susa, un’importante città elamita fondata intorno alla metà del III millennio a.C.. Intorno al 640 a.C. fu incendiata dal re assiro Assurbanipal, ma riacquistò rilevanza nel 521 a.C. quando Dario I ne fece la capitale invernale fortificata degli achemenidi. A quel tempo probabilmente era paragonabile per grandezza a Persepoli. Visita del sito archeologico che conserva le rovine del Palazzo di Dario lungo il cui margine settentrionale si trovano le basi di pietra di quella che un tempo era un’apadana (grande sala rettangolare delle udienze) con sei file da sei colonne alte 22 metri, sormontate da figure animali. Il sito è dominato dallo Chateau Morgan, un’affascinante fortezza merlata fatta costruire nei primi anni del ‘900 dal Service Archeologique francese per proteggere i ricercatori dalle incursioni delle tribù locali arabe e lur. Visita della misteriosa Tomba di Daniele, nella zona del bazar, affollata dai pellegrini che vi si recano per baciare la grata di metallo che racchiude la lapide coperta da un drappo verde. Ci spostiamo infine poi nella località di Shushtar che conserva uno storico sistema idraulico, iscritto nelle liste Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco come un capolavoro del genio creativo umano. Il sistema prevedeva la realizzazione di due canali principali di diversione sul fiume Karun, uno dei quali, il Gargar, è ancora in uso e fornisce acqua alla città di Shushtar tramite una serie di gallerie da cui prendono acqua anche i mulini circostanti. Il Gargar forma una scogliera da cui l'acqua si riversa attraverso diverse cascate in un bacino sottostante. L'intero complesso idraulico testimonia l’alto livello delle conoscenze degli elamiti e dei popoli mesopotamici, nonché le influenze e commistioni di culture esterne come i nabatei e i romani. In serata rientro ad Ahwaz. Cena e pernottamento in hotel. NB: Nel caso venisse aggiunto un volo domestico serale per Ahwaz, partiremo la sera del giorno prima facendo così una notte in meno a Teheran e una in più ad Ahwaz senza nessun costo aggiuntivo.
Giorno 4
I bassorilievi sasanidi di Bishapur, in serata arrivo a Shiraz
Prima colazione e giornata di lungo trasferimento alla volta di Shiraz, dove avremo modo di rallentare il ritmo fermandoci per ben tre notti consecutive.Lungo il percorso, sostiamo a Bishapur, antica città fondata dal re sasanide Shapur, famoso per avere sconfitto i romani invasori e per aver catturato l’Imperatore Valeriano a Edessa. Visita dei resti del Palazzo e del tempio di Anahita, dea zoroastriana della guerra, della fertilità, dell’acqua e madre di Mitra nei culti mitraici.Poco vicino, su una stretta gola, vi sono i famosissimi bassorilievi scavati nella roccia che commemorano le
Prima colazione e giornata di lungo trasferimento alla volta di Shiraz, dove avremo modo di rallentare il ritmo fermandoci per ben tre notti consecutive.Lungo il percorso, sostiamo a Bishapur, antica città fondata dal re sasanide Shapur, famoso per avere sconfitto i romani invasori e per aver catturato l’Imperatore Valeriano a Edessa. Visita dei resti del Palazzo e del tempio di Anahita, dea zoroastriana della guerra, della fertilità, dell’acqua e madre di Mitra nei culti mitraici.Poco vicino, su una stretta gola, vi sono i famosissimi bassorilievi scavati nella roccia che commemorano le vittorie contro i Romani. Arrivo a Shiraz in serata e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
Giorno 5
Persepoli, la capitale dei re achemenidi, e i bassorilievi sasanidi di Naqhsh-e-Rostam
Dopo la colazione partenza per l’escursione a Persepoli, la capitale dei re achemenidi, di Dario, Serse e Artaserse I. I resti maestosi della reggia del V secolo a.C., i preziosi bassorilievi, la sfilata interminabile dei popoli che portano offerte al Re dei Re, i tori androcefali, i grifoni, le tombe scolpite nella roccia sulle pareti della montagna, fanno di questa giornata uno dei momenti più emozionanti del viaggio. È a Persepoli che possiamo ammirare ciò che resta del periodo di massimo splendore dell’architettura achemenide. Dario I vi trasferì la capitale nel 518 a.C., ma, se
Dopo la colazione partenza per l’escursione a Persepoli, la capitale dei re achemenidi, di Dario, Serse e Artaserse I. I resti maestosi della reggia del V secolo a.C., i preziosi bassorilievi, la sfilata interminabile dei popoli che portano offerte al Re dei Re, i tori androcefali, i grifoni, le tombe scolpite nella roccia sulle pareti della montagna, fanno di questa giornata uno dei momenti più emozionanti del viaggio. È a Persepoli che possiamo ammirare ciò che resta del periodo di massimo splendore dell’architettura achemenide. Dario I vi trasferì la capitale nel 518 a.C., ma, se Dario aveva tracciato lo schema generale degli edifici, la Persepoli che conosciamo è opera di suo figlio Serse. Mentre i primi anni del suo regno furono dedicati alla guerra e all’amministrazione, già nel 485 a.C. l’interesse del sovrano fu dedicato all’edificazione della nuova capitale.Fra gli edifici della terrazza reale di Persepoli, il più imponente è la grande “apadana” di Dario che poteva contenere 10.000 persone. La terrazza sulla quale si ergeva l’edificio è ricavata dalla viva roccia. L’accesso si effettua da due ampie scalinate, ornate dai famosi bassorilievi con l’omaggio dei popoli dell’impero al sovrano. Dopo la visita al celebre sito archeologico proseguiamo verso Naqhsh-e-Rostam, il luogo dove si trovano le tombe dei re achemenidi ormai vuote. La località è celebre per i bassorilievi sasanidi: uno di questi è noto poichè testimonia la sconfitta e la cattura dell’imperatore romano Valeriano ad opera del re sasanide Shapur. Pranzo in ristorante e rientro a Shiraz nel pomeriggio. Tempo libero prima di cena per un po’ di relax. Cena in hotel e pernottamento.
Giorno 6
Shiraz, città di poeti e giardini
Prima colazione e iniziamo a conoscere Shiraz, nota come la città dei poeti, delle rose e del vino, culla della cultura persiana. È considerata una città aristocratica, perché per tanti secoli gli iraniani ne hanno apprezzato il suo essere luogo di cultura. Città di poeti, ha sempre goduto di grande rispetto nel mondo islamico sino a confrontarsi per importanza con Bagdad nell’XII secolo ed essere anche capitale della Persia nel XVIII. Tra il XIII e XIV secolo vive fasi di enorme sviluppo culturale e artistico, specie ad opera di poeti come Hafez e Hsa’di e una vasta presenza di
Prima colazione e iniziamo a conoscere Shiraz, nota come la città dei poeti, delle rose e del vino, culla della cultura persiana. È considerata una città aristocratica, perché per tanti secoli gli iraniani ne hanno apprezzato il suo essere luogo di cultura. Città di poeti, ha sempre goduto di grande rispetto nel mondo islamico sino a confrontarsi per importanza con Bagdad nell’XII secolo ed essere anche capitale della Persia nel XVIII. Tra il XIII e XIV secolo vive fasi di enorme sviluppo culturale e artistico, specie ad opera di poeti come Hafez e Hsa’di e una vasta presenza di rappresentanti di varie arti. Il suo declino inizia dopo i pochi decenni che la videro per la prima volta capitale del Paese e termina nella seconda metà del XVIII secolo, con l’arrivo di Karim Khan che ristabilisce qui la capitale. Oggi, nonostante i problemi propri delle grandi città, vi vivono circa un milione e mezzo di persone, continua a presentarsi con aspetti dell’antica grazia arricchita anche dal ricordo e opera di poeti di cui vanta le tombe. Indichiamo i luoghi più rappresentativi di Shiraz che visiteremo durante il nostro soggiorno, sottolineando che l’ordine delle visite che si effettueranno sarà definito in loco. Osserveremo da fuori la poderosa mole della Cittadella di Karim Khan, sovrastata e delimitata da quattro torri circolari.La Tomba di Hafez, Aramgah-e Hafez, è un luogo molto caro agli iraniani. Il poeta, del XIII secolo, è ancor oggi un riferimento culturale per moltissimi. È spesso citato e a lui si ricorre per avere conforto nelle scelte importanti da compiere. Hafez nasce qui, e la sua tomba ornata da un mausoleo risalente al secolo scorso, si trova in un bel giardino. La Moschea Nasir ol Molk, notevole per eleganza, decori, giochi di luce, richiama l’attenzione dei visitatori. Il Mausoleo del Re della Luce, Aramgah-e Shah-e Cheragh, che conserva i resti del fratello dell’Imam Reza, morto nel IX secolo, è un edificio la cui realizzazione si è protratta nel corso di molti secoli. Il luogo di culto sciita, a volte aperto senza interruzione di continuità giorno e notte, a volte con accesso interdetto ai non musulmani (verificheremo in loco se sarà possibile accedervi), colpisce per l’utilizzo di una miriade di specchietti utilizzati al suo interno a fini decorativi. Visitiamo poi la Moschea del Vakil, l’unica importante moschea sopravvissuta del tardo periodo Zand, situata accanto a una delle entratedell’omonimo bazar; il vecchio Bazar del Vakil, una struttura a forma di croce, dagli ampi passaggi con soffitti in mattoni a volta, un capolavoro dell’architettura dell’epoca Zand.Pranzo in ristorante locale. Cena organizzata presso una famiglia locale, per immergerci un pochino di più nella realtà iraniana. Rientro in hotel e pernottamento.
Giorno 7
Pasargade, la solitaria tomba di Ciro il Grande, la fortezza granaio di Saryazd e arrivo a Yazd
Prima colazione e partenza per Pasargade, l’antica capitale di Ciro il Grande, situata nella piana di Morghab, a poco meno di 150 chilometri da Shiraz. I resti di Pasargade, piuttosto scarsi, rappresentano lo stadio più antico nell’evoluzione dell’architettura achemenide. Il monumento senz’altro più interessante che attira la nostra attenzione è la solitaria Tomba di Ciro il Grande, Patrimonio UNESCO. L’edificio è una semplice struttura a sei gradoni in pietra, sovrastati da una cella col tetto a spioventi, dove fonti riportano che fosse custodita la bara d’oro del grande re.
Prima colazione e partenza per Pasargade, l’antica capitale di Ciro il Grande, situata nella piana di Morghab, a poco meno di 150 chilometri da Shiraz. I resti di Pasargade, piuttosto scarsi, rappresentano lo stadio più antico nell’evoluzione dell’architettura achemenide. Il monumento senz’altro più interessante che attira la nostra attenzione è la solitaria Tomba di Ciro il Grande, Patrimonio UNESCO. L’edificio è una semplice struttura a sei gradoni in pietra, sovrastati da una cella col tetto a spioventi, dove fonti riportano che fosse custodita la bara d’oro del grande re. Benché non ci siano prove certe che identifichino la tomba con quella di Ciro, gli antichi storici greci riportarono che questa fosse la convinzione di Alessandro Magno, il quale rese omaggio al mausoleo dopo il saccheggio e la distruzione di Persepoli. Lasciamo Pasargade per continuare in direzione di Yazd, con sosta per il pranzo in un semplice ristorante locale.Prima di raggiungere Yazd effettuiamo una deviazione verso sud. Saryazd, che significa “testa di Yazd”, era un granaio fortificato. Era una specie di grande magazzino in cui nei periodi normali si custodivano beni alimentari e materiali degli abitanti del villaggio, ma che in caso di bisogno serviva come luogo dove trovare rifugio. Questa fortezza sasanide, secondo molti, è una delle più antiche se non la più antica di tutto l’Iran, ed è stata più volte restaurata. Mura, torri e fossato proteggevano il complesso che si trova in un luogo un tempo tappa di rotte commerciali provenienti dall’Oriente. Costruita in mattoni di fango, le sue mura interne ed esterne a volte lasciano intravvedere i mattoni o sono ricoperte da intonaco anch’esso di fango. Torri, cortili ombrosi, passaggi in cui non entra luce, scale, stanze, aperture nei muri, grandi orci, archi, soffitti da cui spuntano travi in legno, piccoli oggetti d’arredo, accolgono i rari visitatori.Arrivo a Yazd in serata. Se l’orario di arrivo ce lo consentirà, potremo visitare, fuori città, le Torri del Silenzio che, benché non siano più utilizzate da circa 50 anni, sono state per molti secoli il luogo di sepoltura per le comunità zoroastriane (in caso fosse troppo tardi questa visita si effettuerà il giorno seguente).I seguaci di questa religione nella zona sono circa un quinto dei 20.000 presenti in Iran, mentre nel mondo superano i 150.000. Zoroastro, o Zarathustra, di cui poco si sa, è l’artefice della diffusione di questo credo in una regione assai vasta, dall’odierno Iran all’India. Si basa sul presupposto di un dio onnipotente supremo e invisibile. In lui, ma anche in tutti gli esseri viventi, si pensa siano contemporaneamente presenti un'entità malefica e una benefica. Da qui nasceva una visione duale della realtà, vista come eterna lotta tra bene e male. Per rispettare la purezza della terra e non causare nessuna forma d'inquinamento, gli zoroastriani hanno sempre evitato di seppellire i morti a terra per non contaminarla. Sceglievano di depositare i corpi dei defunti nelle Torri del Silenzio lasciando che fossero gli avvoltoi a mangiarne e disperdere i resti. Normalmente le torri non avevano tetto e presentavano due aperture. Il corteo funebre entrava da quella orientale e usciva da quella occidentale che rappresentava il punto del tramonto e della fine della vita. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.
Giorno 8
Yazd, la culla dello zoroastrismo
Yazd, dove ancora parla Zarathustra, sembra legare la sua fama a Zoroastro, di cui rimane la presenza della seconda comunità in Iran, e a Marco Polo che ne descrisse le bellezze. Ma, l’interesse nei suoi confronti resterebbe intatto anche se i due personaggi non fossero mai esistiti. Il quartiere di Fahadan conserva vicoli, giardini, case in mattoni, torri del vento, badgir, cortili, porte, tetti presenti in edifici che hanno anche migliaia di anni. Passeggiare senza fretta tra le vie strette è il modo migliore per apprezzare l’architettura e assorbire l’atmosfera di questo luogo.Yazd
Yazd, dove ancora parla Zarathustra, sembra legare la sua fama a Zoroastro, di cui rimane la presenza della seconda comunità in Iran, e a Marco Polo che ne descrisse le bellezze. Ma, l’interesse nei suoi confronti resterebbe intatto anche se i due personaggi non fossero mai esistiti. Il quartiere di Fahadan conserva vicoli, giardini, case in mattoni, torri del vento, badgir, cortili, porte, tetti presenti in edifici che hanno anche migliaia di anni. Passeggiare senza fretta tra le vie strette è il modo migliore per apprezzare l’architettura e assorbire l’atmosfera di questo luogo.Yazd sta tra due deserti e, a parere dell’UNESCO, è tra le città più antiche al mondo ad essere state abitate in modo continuativo.Visitiamo la Moschea del Venerdì del XV secolo con due minareti alti quasi 50 metri e la particolare facciata del complesso di Amir Chakhmaq. Eventuale tempo libero a disposizione per relax o godersi da soli la città.Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 9
Un giorno nel deserto: la moschea di Nain e l'oasi di Varzaneh
Dopo la prima colazione partenza verso nord-est. La giornata di oggi sarà sicuramente emozionante e avremo modo di scoprire un altro volto dell’Iran: quello dell’ospitalità e quello del deserto. Lungo il percorso sosta a Na’in per la visita della Moschea del Venerdì. Questa singolare moschea, straordinariamente ben conservata, non ha iwan e presenta un pregevole mihrab e un uso innovativo della decorazione a stucco. Interessante anche il fatto che, per evitare l’evaporazione dell’acqua nell’arido clima del deserto, la vasca per le abluzioni si trovi in un apposito locale
Dopo la prima colazione partenza verso nord-est. La giornata di oggi sarà sicuramente emozionante e avremo modo di scoprire un altro volto dell’Iran: quello dell’ospitalità e quello del deserto. Lungo il percorso sosta a Na’in per la visita della Moschea del Venerdì. Questa singolare moschea, straordinariamente ben conservata, non ha iwan e presenta un pregevole mihrab e un uso innovativo della decorazione a stucco. Interessante anche il fatto che, per evitare l’evaporazione dell’acqua nell’arido clima del deserto, la vasca per le abluzioni si trovi in un apposito locale sottoterra. Si prosegue quindi per la remota cittadina di Varzaneh, famosa per essere circondata da dune tra le più alte dell’Iran. Arrivo per ora di pranzo, che passeremo ospiti da una famiglia locale. Nel pomeriggio partiamo per il deserto, dove vedremo anche uno spettacolare lago salato, esteso per ben 15 km2, dove esistono ancora interessanti saline in attività. In serata possibilità di passeggiare tra le dune e di osservare lo splendido tramonto. Cena e pernottamento in semplice e caratteristica guest-house.
Giorno 10
Dal deserto a Isfahan, città dei ponti, dell'acqua e delle cupole turchesi
Prima colazione in casa tradizionale e partenza in direzione di Isfahan, attraversando un paesaggio desertico che offre vere e proprie inaspettate sorprese naturalistiche.Siamo in una zona centrale ma allo stesso tempo remota del paese, che ci farà respirare un’atmosfera diversa e ci racconterà di un Iran più semplice, fatto di piccoli villaggi e non di sfavillanti vestigia dell’epoca persiana. Come quello di Qurtan, con il suo quartiere di case in adobe all’interno della cittadella fortificata. Poi ci fermiamo a Varton, dove ci sono delle sorgenti termali sulfuree storiche,
Prima colazione in casa tradizionale e partenza in direzione di Isfahan, attraversando un paesaggio desertico che offre vere e proprie inaspettate sorprese naturalistiche.Siamo in una zona centrale ma allo stesso tempo remota del paese, che ci farà respirare un’atmosfera diversa e ci racconterà di un Iran più semplice, fatto di piccoli villaggi e non di sfavillanti vestigia dell’epoca persiana. Come quello di Qurtan, con il suo quartiere di case in adobe all’interno della cittadella fortificata. Poi ci fermiamo a Varton, dove ci sono delle sorgenti termali sulfuree storiche, frequentate persino dallo scià durante il periodo safavide. Oggi sono state parzialmente restaurate e attrezzate e, per chi vorrà, ci sarà del tempo a disposizione per un bagno rilassante. Proseguimento poi per Isfahan, dove pranzeremo in ristorante tipico, e trasferimento in hotel. Nel pomeriggio si effettuerà una prima visita della splendida Piazza Naqsh-e -Jahan, il cuore di Isfahan, con tempo libero per passeggiare a piacere per le vie della città, rilassarsi bevendo del the in una tipica chai-house, o per dedicarsi allo shopping nei coloratissimi negozi che circondano la piazza. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 11 - 12
Isfahan, la "Metà del Mondo", la "città sogno" dell'Islam
L’antica capitale dello scià Abbas, a cavallo tra il XVI e XVII secolo, è la città-sogno dell'Islam, meta nei secoli di intellettuali e viaggiatori. Dedicheremo due giorni alla sua visita, uno dei luoghi di maggio fascino e storia di tutto il Medio Oriente.La storia di Isfahan può essere paragonata alla sua complessa bellezza. Non si sa di certo quando fu fondata per la prima volta, ma si sa che già nel V secolo a.C. era una città importante perché i monarchi l’avevano scelta come residenza estiva. L’attuale aspetto della città è opera del re safavide scià Abbas (1587-1629) che
L’antica capitale dello scià Abbas, a cavallo tra il XVI e XVII secolo, è la città-sogno dell'Islam, meta nei secoli di intellettuali e viaggiatori. Dedicheremo due giorni alla sua visita, uno dei luoghi di maggio fascino e storia di tutto il Medio Oriente.La storia di Isfahan può essere paragonata alla sua complessa bellezza. Non si sa di certo quando fu fondata per la prima volta, ma si sa che già nel V secolo a.C. era una città importante perché i monarchi l’avevano scelta come residenza estiva. L’attuale aspetto della città è opera del re safavide scià Abbas (1587-1629) che durante il XVI secolo ordinò la costruzione di palazzi, ponti, moschee, giardini e marciapiedi che trasformarono la città già in quell’epoca in una delle più belle d’Oriente. Gli storici raccontano che era la città più prospera e moderna del mondo (aveva quasi un milione di abitanti). Dopo il regno di scià Abbas I altri artisti, monarchi, architetti, pensatori e intellettuali lasciarono la loro impronta e contribuirono ad alla sua bellezza.Straordinario il fasto delle molte, raffinatissime moschee, ornate di smalti e di ceramiche. L’azzurro delle maioliche si intreccia nelle preziose geometrie, la maestosità dei portali a stalattiti gareggia con la superbia dei minareti puntati contro il cielo. Tutto lo splendore dell’architettura e della decorazione islamiche si concretizza nelle forme graziosamente proporzionate della Moschea del Venerdì, nella Moschea dello Scià, nel Palazzo Ali Qapu, nella residenza delle Quaranta Colonne… Ma l'incanto della città sta anche nel passeggiare nei giardini, che risentono della tradizione degli antichi "paradisi delle delizie", passeggiare sui vecchi ponti e confondersi nei meandri dell’immenso bazar: è l'atmosfera d'incanto di una città che un vecchio detto definisce “la Metà del Mondo”. Il cuore della città è la spettacolare Meidun-e Naghsh-e Jahan. Questo enorme spazio aperto è una delle piazze più grandi del mondo e rappresenta un interessante esempio di urbanistica. Realizzata nel 1612, intorno a essa si concentrano molti tra i più rinomati monumenti di Isfahan. Tra questi visitiamo il Palazzo di Ali Qapu dal cui balcone che si affaccia sulla piazza i re safavidi assistevano alle partite di polo. All'ultimo piano dell’edificio è possibile ammirare la splendida “sala della musica”, con i particolari soffitti traforati intagliati con le forme degli strumenti musicali. Di fronte al Palazzo di Ali Qapu visitiamo la Moschea di Cheikh Lotfollah costruita dallo scià Abbas I nel 1602. In passato questa moschea era conosciuta come “Quella delle donne”, perché in origine un cunicolo la collegava col palazzo di Ali Qapu e permetteva alle donne della corte di assistere agli uffici religiosi senza essere osservate. Sul lato sud della piazza sorge la Moschea dello Scià o dell’Imam, che costituisce una delle più imponenti e favolose opere architettoniche dell’Iran. I muri dell’edificio, sia quelli esterni che quelli interni sono interamente rivestiti dalle piastrelle di maiolica azzurra che sono diventate uno dei simboli di Isfahan. Commissionata dallo scià Abbas il Grande, la costruzione della moschea richiese 26 anni e fu ultimata nel 1638. Il colore delle piastrelle assume tonalità diverse a seconda delle condizioni di luce in modo che ad ogni ora del giorno questo capolavoro dell'arte islamica ci appare con un aspetto diverso. La facciata è considerata una delle più belle del mondo mediorientale. Per completare il perimetro della piazza, manca il lato breve a nord, sul quale si apre l'ingresso del Bazar di Isfahan. Il Bazar si estende su di una superficie molto vasta: come la maggior parte dei bazar iraniani, anche questo è suddiviso in varie strade collegate tra loro, in ognuna delle quali si svolge una determinata attività o si vende un certo prodotto. La Moschea del Venerdì è l’espressione architettonica più importante della dominazione selgiuchide in Persia (1038-1118). Ciò che distingue in maniera immediata la moschea è la sua integrazione con il tessuto urbano attraverso i numerosi accessi che la collegano con le attività della città, sfumando i confini tra spazi cittadini e spazi religiosi. Questo risultato è anche l'esito finale del processo costruttivo e ricostruttivo verificatosi nel tempo. Di particolare interesse è il mihrab di Uljaitu, edificato nel 1310. Si tratta di una complessa composizione in stucco costituita da iscrizioni tridimensionali che si fondono con intagli floreali e geometrici. Pensione completa. Pernottamento in hotel. Continuiamo le visite della città con i ponti sullo Zayandè Rud (11 in totale, 5 sono antichi), costituiscono un aspetto piacevole della città, anche se l’acqua sotto quei ponti non è sempre assicurata. I più frequentati sono Pol-e Si-o-Seh, con 33 arcate e il Pol-e Khaju. Il Ponte delle 33 Arcate è lungo circa 300 metri e la sua costruzione avviene tra gli ultimi anni del XVI e l’inizio del successivo. Era ponte e diga e, diversamente dagli altri, sino a poco tempo fa conservava in una delle estremità un ambiente adibito a sala da tè. Il secondo ponte, Pol-e Khjau, pur essendo lungo meno della metà del precedente, è esteticamente molto gradevole. La sua costruzione, alla metà del XVII secolo, si deve non al solito Abbas, ma al suo successore (sceglieremo in loco quale visitare o se sarà possibile visitarli entrambi). Non manchiamo infine di inoltrarci nel quartiere armeno di Nuova Julfa e di visitare la Cattedrale di Vank. Nel 1606 fu eretto un monastero all’interno del quale sorgeva una piccola chiesa chiamata Amna Perkich, che in seguito venne ampliata e trasformata nell’attuale cattedrale. Successivamente furono costruiti un campanile, una biblioteca, una tipografia e un museo aperto nel 1905. L’architettura della Cattedrale di Vank è una commistione tra l’arte safavide del XVII secolo e quella delle chiese cristiane. Un grande portale in legno conduce i visitatori nel cortile della struttura. Il campanile domina il cortile e conduce alla navata centrale della cattedrale. Gli interni sono riccamente elaborati e completamente affrescati a olio. Pensione completa con pranzi in ristorante e cene e pernottamenti in hotel. L’ordine delle visite è puramente indicativo e potrà essere variato in loco dalla guida e dal Tour Leader a seconda dell’andamento delle giornate, degli orari di apertura e delle esigenze del gruppo.
Giorno 13
I giardini e le case tradizionali di Kashan, la città santa di Qom
Prima colazione e partenza in direzione nord verso Teheran.La prima sosta la facciamo a Kashan, dopo aver percorso circa 210 chilometri. Kashan è conosciuta per i suoi tappeti, la seta, il rame e l’acqua di rose, ma soprattutto per le piastrelle di ceramica smaltata (kashi) diffuse a partire dal XII secolo. Qui, oltre a fermarci per il pranzo, visitiamo uno storico giardino persiano racchiuso da mura, Bagh-i Fin. Si trova a pochi chilometri dal centro cittadino e, assieme ad altri di località diverse, ben rappresenta la tipologia di giardini persiani inserita tra i Patrimoni Umanità
Prima colazione e partenza in direzione nord verso Teheran.La prima sosta la facciamo a Kashan, dopo aver percorso circa 210 chilometri. Kashan è conosciuta per i suoi tappeti, la seta, il rame e l’acqua di rose, ma soprattutto per le piastrelle di ceramica smaltata (kashi) diffuse a partire dal XII secolo. Qui, oltre a fermarci per il pranzo, visitiamo uno storico giardino persiano racchiuso da mura, Bagh-i Fin. Si trova a pochi chilometri dal centro cittadino e, assieme ad altri di località diverse, ben rappresenta la tipologia di giardini persiani inserita tra i Patrimoni Umanità UNESCO.Entreremo poi in una delle vecchie case tradizionali ristrutturate, nascoste alla vista dei passanti dietro muri di anonimi mattoni. In genere si sviluppano attorno a cortili interni e sono abbellite da stucchi, vetrate, fontane, che caratterizzano il complesso degli ambienti domestici. Un tempo dimora di mercanti di ceramiche e tappeti, rendono bene l’idea della prosperità dei commerci dell’epoca.Dopo altri 110 chilometri arriviamo a Qom, città santa seconda solo a Mashhad e cuore della Rivoluzione Islamica del 1979. Tuttora può essere considerata, non a torto, come uno dei luoghi più conservatori del Paese.Vi sorge lo splendido santuario di Hazrat-e Masumeh, mausoleo di Fatemeh, sorella dell'ottavo imam sciita, l'Imam Reza. Lo volle lo scià Abbas I, per dare agli sciiti iraniani un luogo di culto degno di Karbala, ora in terra irachena, allora in mano agli ottomani. E gli scià qajari vollero arricchire ulteriormente il mausoleo di Qom, coprendo la grande cupola di migliaia di piastrelle dorate. Normalmente è possibile accedere al cortile della moschea accompagnati da un imam; tuttavia, l’accesso potrebbe essere negato in occasione di festività particolari. Le donne si devono coprire con un chador che viene consegnato all’ingresso. Proseguiamo infine verso Teheran, che si raggiunge in serata dopo aver percorso gli ultimi 150 chilometri. Cena e pernottamento in hotel nei pressi dell’aeroporto, così da risparmiare tempo ripartendo la mattina successiva.
Giorno 14
Volo per Mashhad e visita del "Mausoleo della Luce"
Sveglia di prima mattina e partenza con volo domestico per Mashhad, nel nord est del Paese. Il volo dura circa un’ora e un quarto.Mashad, il “luogo del martirio”, è la città religiosamente più importante dell’Iran. La sua ragion d’essere e principale attrattiva è il magnifico ed enorme Haram-e Razevi, il Sacro Santuario dell’Imam Reza, che commemora il martirio dell’ottavo imam dell’Islam sciita avvenuto nell’818 d.C. A distanza di quasi milleduecento anni il dolore per la perdita dell’Imam Reza è ancora molto sentito a livello personale e circa 20 milioni di
Sveglia di prima mattina e partenza con volo domestico per Mashhad, nel nord est del Paese. Il volo dura circa un’ora e un quarto.Mashad, il “luogo del martirio”, è la città religiosamente più importante dell’Iran. La sua ragion d’essere e principale attrattiva è il magnifico ed enorme Haram-e Razevi, il Sacro Santuario dell’Imam Reza, che commemora il martirio dell’ottavo imam dell’Islam sciita avvenuto nell’818 d.C. A distanza di quasi milleduecento anni il dolore per la perdita dell’Imam Reza è ancora molto sentito a livello personale e circa 20 milioni di pellegrini convergono ogni anno nella città per rendere omaggio al santuario. Da questa magica città dentro la città spuntano cupole e minareti blu e oro che risplendono dietro vasti cortili rinfrescati dalle fontane e magnifici colonnati ad archi. Si tratta davvero di una delle meraviglie del mondo islamico! I non musulmani possono accedere alla maggior parte dei cortili esterni dell’Haram, ma non sono in alcun modo ammessi all’interno dei due edifici più sacri del complesso: il Sacro Santuario e la Moschea di Azim-e Gohar Shad. Visita dei cortili esterni da dove è possibile ammirare (solo dall’esterno) la cupola blu e il maestoso portale della moschea, un edificio di architettura timuride classica eretto tra il 1405 e il 1418. Nel Museo Principale è possibile osservare il quarto zarih, la grata d’oro che proteggeva la tomba nel Sacro Santuario, sostituita nel 2001.Eventuale tempo a disposizione per la visita al centro città. Cena e qualche ora di riposo in hotel, prima del trasferimento privato in aeroporto previsto in tarda serata.
Giorno 15
Volo di rientro in Italia
Partenza con volo di linea via scalo europeo. Pernottamento a bordo e arrivo a Milano in prima mattinata. Fine del viaggio. Shushtar, sistema idraulico 2. Giovani donne a Yazd 3. Moschea Nasir ol Molk, Shiraz