Giorno 1
Arrivo a Napoli
Arrivo a destinazione in mattinata presso la stazione ferroviaria di Napoli Centrale, trasferimento libero e sistemazione in albergo. Nel pomeriggio, visitiamo il celebre Museo Archeologico Nazionale, nel quale sono esposti i più importanti reperti venuti alla luce durante gli scavi a Pompei, Ercolano, Oplontis e Stabia, oltre che nei siti dell’area flegrea. Poiché vanta il più ricco e pregevole patrimonio di opere d'arte e manufatti di interesse archeologico in Italia, è considerato uno dei più importanti musei al mondo nel suo genere, se non il più importante per quanto riguarda
Arrivo a destinazione in mattinata presso la stazione ferroviaria di Napoli Centrale, trasferimento libero e sistemazione in albergo. Nel pomeriggio, visitiamo il celebre Museo Archeologico Nazionale, nel quale sono esposti i più importanti reperti venuti alla luce durante gli scavi a Pompei, Ercolano, Oplontis e Stabia, oltre che nei siti dell’area flegrea. Poiché vanta il più ricco e pregevole patrimonio di opere d'arte e manufatti di interesse archeologico in Italia, è considerato uno dei più importanti musei al mondo nel suo genere, se non il più importante per quanto riguarda la storia dell’epoca romana. Straordinarie sono le collezioni degli affreschi, quelle dei mosaici e quelle di statuaria, oltre che la sezione dedicata ai reperti provenienti dalla Villa dei Papiri di Ercolano. Cena e pernottamento.
Giorno 2
Bacoli - Baia - Cuma - Pozzuoli
La nostra prima meta è la località balneare di Bacoli, l’antica Bauli, che conobbe il massimo splendore in età imperiale, quando il vicino porto di Misenum costituiva il più potente scalo militare del Tirreno. Oggi vi si può ammirare la cosiddetta “Piscina Mirabile”, il più grande serbatoio di acqua potabile di tutta l’antichità. Interamente scavata nel tufo, è una sorta di “cattedrale sotterranea” alta 15 metri, lunga 72 e larga 25, coperta da volte a botte sostenute da 48 pilastri cruciformi. Costruita in età augustea quale terminale dell’acquedotto del
La nostra prima meta è la località balneare di Bacoli, l’antica Bauli, che conobbe il massimo splendore in età imperiale, quando il vicino porto di Misenum costituiva il più potente scalo militare del Tirreno. Oggi vi si può ammirare la cosiddetta “Piscina Mirabile”, il più grande serbatoio di acqua potabile di tutta l’antichità. Interamente scavata nel tufo, è una sorta di “cattedrale sotterranea” alta 15 metri, lunga 72 e larga 25, coperta da volte a botte sostenute da 48 pilastri cruciformi. Costruita in età augustea quale terminale dell’acquedotto del Serino, era capace di 12.600 metri cubi d’acqua e assicurava l’approvvigionamento idrico alla flotta militare imperiale. Nei dintorni si trovano anche le “Cento Camerelle”, complesso di serbatoi idrici di una grande villa romana e il “Sepolcro di Agrippina”, in realtà l’odeon di un’altra villa romana. Raggiungiamo poi Baia, affacciata sul golfo di Pozzuoli. Grazie alla sua incantevole posizione e alla presenza di sorgenti calde, in epoca romana fu un celebre luogo di villeggiatura e cure termali, tanto che i più ricchi e famosi personaggi del tempo – compresi molti imperatori – vi costruirono le loro ville. Per ordine di Augusto qui sorse un enorme complesso termale, poi ampliato nei secoli successivi, dove furono sperimentate le più avanzate tecniche architettoniche, in seguito introdotte nella capitale come testimonia il cosiddetto “Tempio di Mercurio”, in realtà un ambiente termale, la cui cupola come dimensioni è la metà del Pantheon. Altre due enormi sale coperte da cupole sono i cosiddetti “Tempio di Diana” (la cui volta è conservata a metà) e “Tempio di Venere”. Tra questi mirabili edifici si estende un esteso complesso di terrazze, portici e ambienti ornati da mosaici e statue. È poi la volta dell’importante sito archeologico di Cuma. Fondata da coloni greci già nel VIII secolo a.C., la città fu assai fiorente prima di essere soggiogata dai Sanniti e poi dai Romani, che la arricchirono di molti monumenti; decadde e fu abbandonata nel Medioevo. Oggi vi si può visitare l’Antro della Sibilla Cumana, uno dei più venerati santuari del passato, costituito da una galleria a sezione trapezoidale lunga circa 132 metri, che termina in un ambiente voltato dove vaticinava la Sibilla. Si tratta di un’opera greca del VI-V secolo a.C., più volte ampliata e trasformata. Nei pressi si apre la cosiddetta “Cripta romana”, in realtà una galleria di 180 metri che attraversa il colle di Cuma, scavata ai tempi di Augusto; assieme alla spettacolare “Grotta di Cocceio”, tunnel lungo un chilometro, serviva a collegare l’Acropoli di Cuma con il lago d’Averno. Sull’Acropoli, ancora cinta da tratti di mura greche e romane, sorgono i resti del tempio di Apollo e del Tempio di Giove. Nel fondovalle tra l’Acropoli e il Monte Grillo vi sono i ruderi del Foro, di un grande anfiteatro e il “Sepolcro della Sibilla”. Il monte Grillo fu tagliato per farvi passare la Via Domiziana (I sec. d.C.), che viene qui scavalcata dal grandioso Arco Felice, un viadotto in laterizio sul quale passava un’altra strada. Rientrando a Napoli facciamo ancora una breve sosta a Pozzuoli, l’antica Puteoli, presso i resti del cosiddetto “Tempio di Serapide”, qui illustrato; in realtà era il locale mercato (macellum), costituito da una piazza porticata al cui centro si ergeva una struttura circolare, coperta da una cupola, della quale rimangono le colonne corinzie. Il monumento, notoriamente, è soggetto al fenomeno del bradisismo. Concludiamo le visite con l’Anfiteatro Flavio, uno dei più grandi della romanità (149 x 116 metri), che fu eretto all’epoca di Vespasiano (I sec. d.C.); l’esterno è a tre ordini di arcate, mentre l’interno conserva parte della cavea, gli ambulacri e i sotterranei. Nel tardo pomeriggio facciamo rientro in albergo, a Napoli. Cena e pernottamento.
Giorno 3
Pompei
L’intera giornata è dedicata alla visita di uno dei siti archeologici più famosi al mondo (dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO), le cui rovine straordinariamente ben conservate aprono una finestra eccezionalmente vivida sulla vita di una città romana ai tempi dell’impero. La storia di Pompei è tanto affascinante, quanto tragica: la città campana, fondata dall’antico popolo italico degli Osci nell’VIII secolo a.C. e divenuta in epoca romana un florido centro commerciale e industriale, con circa 20.000 abitanti, venne sepolta da una fitta pioggia di lapilli e ceneri
L’intera giornata è dedicata alla visita di uno dei siti archeologici più famosi al mondo (dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO), le cui rovine straordinariamente ben conservate aprono una finestra eccezionalmente vivida sulla vita di una città romana ai tempi dell’impero. La storia di Pompei è tanto affascinante, quanto tragica: la città campana, fondata dall’antico popolo italico degli Osci nell’VIII secolo a.C. e divenuta in epoca romana un florido centro commerciale e industriale, con circa 20.000 abitanti, venne sepolta da una fitta pioggia di lapilli e ceneri durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Riportati alla luce a partire dal 1784, gli edifici di Pompei hanno restituito un’enorme quantità di suppellettili, attrezzi, mobili, stoviglie, statue, oltre alle superbe decorazioni ad affresco e a mosaico, che hanno permesso di ricostruire nei minimi particolari la vita quotidiana dei Romani nel I secolo d.C. La città aveva pianta ellittica, era cinta da mura turrite e suddivisa in quartieri da strade rettilinee (cardi e decumani) incrociantisi ad angolo retto. Molti dei maggiori monumenti pubblici sono concentrati attorno al Foro principale, ove sorgono tra l’altro il Tempio di Giove, i templi di Apollo e di Vespasiano, il Macellum (mercato alimentare), l’Edificio di Eumachia, la Basilica e due archi onorari. Nel tessuto urbano spiccano altri grandi edifici come le Terme del Foro, le Terme Centrali e quelle Stabiane, splendidamente conservate, il Teatro Grande e il magnifico Teatro Piccolo (o Odeon), l’elegante Tempio di Iside, l’Anfiteatro. Sono tuttavia ancora più interessanti i quartieri di abitazione, che offrono disparati esempi di tipi edilizi, dalle semplici case con cortile interno (atrium), alle ricche dimore dotate di giardino e porticato (peristilium), tra cui spiccano la Villa dei Misteri coi suoi favolosi affreschi, la Casa del Fauno e la Casa dei Vettii , da pochi mesi riaperta al pubblico dopo una lunga opera di restauro; le pitture murali di tali edifici sono fondamentali per la conoscenza dei vari stili artistici romani. Innumerevoli sono inoltre gli esercizi commerciali – dalle botteghe (tabernae) alle osterie (cauponae), dai bar (thermopolia) alle tintorie (fullonicae) – molti dei quali sono allineati lungo la Via dell’Abbondanza. Una parte dei reperti rinvenuti negli scavi è oggi esposta nel locale Antiquarium; oltre ad affreschi, statue, fregi, suppellettili si possono osservare i calchi di alcune vittime dell’eruzione, che testimoniano con drammatica evidenza la fine improvvisa della città. Al termine della visita facciamo rientro a Napoli. Cena e pernottamento.
Giorno 4
Ercolano - Oplontis - Stabia
In mattinata, un breve trasferimento ci conduce nel sito archeologico di Ercolano (Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO), il cui abitato, sebbene l’area riportata alla luce non sia di grande estensione, è perfino meglio conservato di quello di Pompei. Secondo la leggenda fondata da Ercole sulle pendici del Vesuvio, in realtà Ercolano venne eretta nel V secolo a.C. da coloni greci con il nome di Heracleia; questo fu mutato in Hercolaneum attorno al 307 a.C., quando il centro entrò nella sfera d’influenza romana. Divenuta ormai un celebrato luogo di villeggiatura per la sua bella
In mattinata, un breve trasferimento ci conduce nel sito archeologico di Ercolano (Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO), il cui abitato, sebbene l’area riportata alla luce non sia di grande estensione, è perfino meglio conservato di quello di Pompei. Secondo la leggenda fondata da Ercole sulle pendici del Vesuvio, in realtà Ercolano venne eretta nel V secolo a.C. da coloni greci con il nome di Heracleia; questo fu mutato in Hercolaneum attorno al 307 a.C., quando il centro entrò nella sfera d’influenza romana. Divenuta ormai un celebrato luogo di villeggiatura per la sua bella posizione sul golfo di Napoli, nel 79 d.C. venne annientata dalla disastrosa eruzione del Vesuvio, che la seppellì sotto oltre 15 metri di fango vulcanico, trasformatosi nei secoli in tufo. Se, da una parte, la durezza del terreno ha sempre reso assi difficoltosi gli scavi, dall’altra ha però permesso l’eccezionale conservazione non solo delle strutture architettoniche, ma anche dei materiali deperibili come il legno, i rotoli dei libri e perfino le derrate alimentari. Oggi solo una parte dell’abitato, pressoché intatto, è stato riportato alla luce, mentre diversi quartieri giacciono sotto l’attuale città e vengono esplorati dagli archeologi per mezzo di cunicoli. Ercolano è a pianta regolare, con i cardini che vanno da nord a sud e i decumani orientati da est a ovest; lungo le strade pavimentate si affacciano edifici pubblici e privati, quest’ultimi comprendenti diverse botteghe e luoghi di ristoro. Tra le abitazioni, che ancora custodiscono almeno in parte mobilia e suppellettili, spiccano la Casa del tramezzo di legno, la Casa di Nettuno e Anfitrite (ove si trovano il negozio meglio preservato dell’antichità e lo splendido mosaico che le ha dato il nome) e la superba Casa dei cervi (sontuosa dimora che deve il nome a due sculture marmoree). Di grande interesse sono anche le Terme, dagli ambienti riccamente decorati; la Palestra, dalla splendida fontana; le Terme suburbane e il Collegio degli Augustali. Conclusa la visita ci spostiamo nella vicina Torre Annunziata; l’odierno centro, noto per le sorgenti d’acque medicamentose, sorge sui resti dell’antica Oplontis, sepolta dall’eruzione del 79 d.C. Con ogni probabilità era un quartiere suburbano residenziale di Pompei, costituito da ville sorte lungo la costa e intorno a un centro termale del quale sono visibili i resti sotto le attuali Terme Vesuviane. Importanti scavi archeologici hanno riportato alla luce due grandi insediamenti abitativi. La “Villa di Poppea Sabina”, risalente al I secolo a.C. e forse appartenuta alla seconda moglie di Nerone, vanta meravigliose pitture del Secondo Stile pompeiano, molte pregevoli sculture marmoree e un’enorme piscina natatoria. La seconda, a due piani e a carattere rustico, datata al II secolo a.C., presenta vari ambienti destinati a depositi vinicoli e un bel quadriportico dorico di epoca sannitica. La tragica eruzione del 79 d.C. distrusse anche la vicina Stabia, oggi nel territorio di Castellammare di Stabia, ove gli scavi archeologici hanno rimesso in luce due grandiose ville (note come Villa San Marco e Villa Arianna), i cui molti ambienti sono decorati da affreschi e mosaici. Nel tardo pomeriggio rientriamo a Napoli. Cena e pernottamento
Giorno 5
Napoli - rientro
In mattinata concludiamo questo breve ma intenso viaggio con una passeggiata nel centro storico di Napoli (dichiarato anch’esso Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO) e un’ultima emozione: gli scavi archeologici di san Lorenzo Maggiore (Neapolis sotterrata), dove possiamo osservare – a circa 10 metri di profondità rispetto al livello delle vie odierne – i resti dell’antico foro romano di Neapolis. Percorrere i cunicoli, ariosi e ben illuminati, consente di compiere un autentico salto indietro nel tempo di oltre due millenni, vivendo un’esperienza del tutto inusitata. Nel
In mattinata concludiamo questo breve ma intenso viaggio con una passeggiata nel centro storico di Napoli (dichiarato anch’esso Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO) e un’ultima emozione: gli scavi archeologici di san Lorenzo Maggiore (Neapolis sotterrata), dove possiamo osservare – a circa 10 metri di profondità rispetto al livello delle vie odierne – i resti dell’antico foro romano di Neapolis. Percorrere i cunicoli, ariosi e ben illuminati, consente di compiere un autentico salto indietro nel tempo di oltre due millenni, vivendo un’esperienza del tutto inusitata. Nel primo pomeriggio, trasferimento in stazione e rientro. *************************************************************************************Nota bene: il tour non è particolarmente impegnativo, ma prevede giornate di visita alquanto intense (soprattutto a Pompei), che però permettono di scoprire in tutta la loro magnificenza i più importanti monumenti dei vari siti archeologici. Occorre quindi una naturale propensione alle camminate. Alcuni ambienti sotterranei (Antro della Sibilla, Neapolis Sotterrata), anche se ben illuminati potrebbero creare difficoltà a quanti soffrono di claustrofobia. In questo viaggio il patrimonio UNESCO: - area archeologica di Pompei;- area archeologica di Ercolano;- Area archeologica di Oplontis;- centro storico di Napoli.