Giorno 1
MILANO MALPENSA- N'DJAMENA
Partenza da Milano per N’Djamena, capitale del Chad con voli di linea. Arrivo in serata. Disbrigo delle formalità aeroportuali e trasferimento in hotel. Le Meridien (5*paragonabile ad un 3*). Cena libera e pernottamento.
Giorno 2 - 3
N'DJAMENA - ABECHE
Inizio della spedizione: si percorrono i primi chilometri di asfalto, sulla direttrice che collega N’Djamena via Bahr el Ghazal alla importante oasi di Faya . Raggiunto il grande villaggio di Massaguet, lasciamo la strada che punta decisamente a Nord per continuare sempre su asfalto in direzione Est. Immersi in una dimensione di verace e autentica Africa saheliana in cui si susseguono senza soluzione di continuità villaggi e mercati, supereremo gli abitati di Ab Toyour, Bitkine, Mongo ed Oum Hadjer attraversando la splendida e vivissima regione del Guerà, costellata dai suoi picchi
Inizio della spedizione: si percorrono i primi chilometri di asfalto, sulla direttrice che collega N’Djamena via Bahr el Ghazal alla importante oasi di Faya . Raggiunto il grande villaggio di Massaguet, lasciamo la strada che punta decisamente a Nord per continuare sempre su asfalto in direzione Est. Immersi in una dimensione di verace e autentica Africa saheliana in cui si susseguono senza soluzione di continuità villaggi e mercati, supereremo gli abitati di Ab Toyour, Bitkine, Mongo ed Oum Hadjer attraversando la splendida e vivissima regione del Guerà, costellata dai suoi picchi granitici e sede appunto di alcuni dei mercati più ricchi del Ciad. Al villaggio di Ab Toyour, dominato dall’omonimo picco granitico conosciuto anche come “montagna degli avvoltoi” una sosta sarà d’obbligo per ammirare lo splendido paesaggio e scattare qualche foto.Sempre via asfalto arriveremo ad Abeche, antica capitale del Ciad oggi capoluogo della regione del Ouaddai e uno dei centri più importanti dell’intero Paese.
Giorno 4 - 7
KALAIT - REGIONE D ARCHEÏ
Da Abeche, lasciamo definitivamente l’asfalto e prendiamo la pista che punta in direzione Nord verso il villaggio di Biltine. Superato il piccolo villaggio di Arada, l’ambiente saheliano lascia progressivamente spazio al deserto. Percorriamo e superiamo i tipici Goz delle regione, dune morte ricoperte da vegetazione bassa, i nomadi e semi-nomadi pastori sostituiscono le popolazioni di agricoltori che abbiamo incontrato fino a qui.Raggiungiamo finalmente Kalait, vero crocevia Sahariano per i suoi traffici, e puntiamo verso Nord. Siamo in una regione ormai desertica, ai confini
Da Abeche, lasciamo definitivamente l’asfalto e prendiamo la pista che punta in direzione Nord verso il villaggio di Biltine. Superato il piccolo villaggio di Arada, l’ambiente saheliano lascia progressivamente spazio al deserto. Percorriamo e superiamo i tipici Goz delle regione, dune morte ricoperte da vegetazione bassa, i nomadi e semi-nomadi pastori sostituiscono le popolazioni di agricoltori che abbiamo incontrato fino a qui.Raggiungiamo finalmente Kalait, vero crocevia Sahariano per i suoi traffici, e puntiamo verso Nord. Siamo in una regione ormai desertica, ai confini meridionali dell’Ennedi, abitata dalle popolazioni Gaeda, Tama e Zagawa, allevatori seminomadi. Ci addentriamo in questo massiccio seguendo la direzione del oued Archeï, gigantesco letto di fiume verdeggiante con direzione idrografica Nord-Est Sud-Ovest, costeggiato e delimitato da una magnifica serie di formazioni tassiliane arenacee, che assumono forme stravaganti di castelli e cattedrali lambiti da sinuose lingue di sabbia. L'oued, che si snoda per una trentina di chilometri, termina in un grande anfiteatro roccioso e verdeggiante da cui iniziano le vere e proprie gole dell’omonima guelta, punto d'acqua permanente dove è facile incontrare nomadi Toubou con le proprie mandrie di cammelli. Punto d’acqua e fulcro di vita, la millenaria guelta è l’incredibile sede degli ultimi esemplari viventi di coccodrilli sahariani (cocodrilus niloticus), testimonianza di epoche remote. Nell’intera regione di Archeï, immerse in un paesaggio di indimenticabile bellezza, si trovano, sparse qua e là in ripari naturali, considerevoli stazioni di pitture rupestri, eseguite da antiche culture sconosciute che sono arrivate fino a noi lasciandoci il difficile ma divertente compito dell'interpretazione.
Giorno 8 - 10
FADA- MOURDI- DERBILI - TEGUEDEI - Laghi di OUNIANGA
Si raggiunge la pista che collega Monou a Fada e la si segue in direzione Nord, fino a Fada, prefettura dell’Ennedi, caratteristico villaggio sahariano costituito da case in banco riunite attorno al vecchio forte coloniale francese e al piccolo mercato.Il nucleo abitato è contenuto in un’oasi verdeggiante con numerose palme da dattero, situato all’interno del massiccio. Le principali etnie della regione sono: Gaeda, Bideyat e Zagawa, a cui appartiene l’attuale presidente Idriss Déby. Terminate le formalità burocratiche, si lascia Fada e si inizia la traversata del massiccio:
Si raggiunge la pista che collega Monou a Fada e la si segue in direzione Nord, fino a Fada, prefettura dell’Ennedi, caratteristico villaggio sahariano costituito da case in banco riunite attorno al vecchio forte coloniale francese e al piccolo mercato.Il nucleo abitato è contenuto in un’oasi verdeggiante con numerose palme da dattero, situato all’interno del massiccio. Le principali etnie della regione sono: Gaeda, Bideyat e Zagawa, a cui appartiene l’attuale presidente Idriss Déby. Terminate le formalità burocratiche, si lascia Fada e si inizia la traversata del massiccio: saliremo lentamente di quota lungo una difficile pista sassosa e sabbiosa, che ci porterà nel Mourdi, vasta regione di cordoni dunari e gruppi montuosi isolati. Si prosegue in direzione nord nord-est passando alcuni difficili cordoni di dune del Mourdi e immettersi nel Derbili, altro sistema di dune barcane che porta agli ultimi contrafforti rocciosi settentrionali dell’Ennedi. Si sta seguendo l’antica pista carovaniera che collegava le saline delle regioni di Ounianga, Demi e Teguedei ai villaggi chadiani del Sud e alle oasi libiche del Nord. Si continua in direzione di pieno nord fino all’Eyo Demi, formazione arenacea rossastra ai piedi della quale sorge l’omonimo villaggio, costituito da pochissime palme e da povere abitazioni in terra. Questo nucleo abitato, situato in un ambiente assolutamente selvaggio ed inospitale, vive sull'esiguo commercio del "sale rosso cristallino", ricavato da saline a cielo aperto con un metodo di estrazione rudimentale, che viene poi portato dalle carovane, soprattutto di Tébu Ounias, nelle oasi del sud e scambiato con generi alimentari di prima sussistenza (miglio, sorgo); lungo il tragitto è possibile l'incontro con una di queste carovane.Da Demi si piega a ovest verso la falesia di Ounianga Serir, passando per Teguedei, il primo lago del sistema lacustre di Ounianga, sprofondato in una conca sabbiosa circondata da palme e da quinte rocciose. Sosta nel miglior punto panoramico.Sempre verso ovest, si raggiungono i primi laghi dell’oasi di Ounianga Serir. Paesaggio incredibile: laghi circondati da palmeti che spuntano insospettati dalla sabbia, formazioni rocciose di arenaria multicolore dal bianco al rosso e bionde dune che discendono fino all’acqua, costituiscono una delle visioni più inusuali di tutto il paesaggio sahariano. L’acqua è dolce e affiora dalla sabbia ma data l’alta salinità del terreno, i laghi sono molto salati con diverse densità e colorazioni, dal blu al verde, rispettivamente più o meno salati oppure completamente dolci. Possibile nuotata nei laghi, occasione non certo frequente nel Sahara.
Giorno 11 - 15
OUNIANGA - BICHAGARA - KALAIT - ABECHE - N'DJAMENA
Da Ounianga ci dirigiamo a sud verso Kora, una delle porte d’ingresso al massiccio dell’Ennedi. Il paesaggio inizialmente brullo e desolante diventa via via più accattivante con piccoli Tassili e lingue di sabbia. Le macchine sbuffano e faticano in questo terreno misto ed impegnativo. Superate le ultime difficili dune di Kora percorreremo velocemente la piana che superato il pozzo di Ouei ci condurrà alle magnifiche cattedrali arenacee di Bichagara, isole di pietra ad ovest del massiccio, note anche per il loro sito di pitture rupestri. per poi immetterci nella grande pista che
Da Ounianga ci dirigiamo a sud verso Kora, una delle porte d’ingresso al massiccio dell’Ennedi. Il paesaggio inizialmente brullo e desolante diventa via via più accattivante con piccoli Tassili e lingue di sabbia. Le macchine sbuffano e faticano in questo terreno misto ed impegnativo. Superate le ultime difficili dune di Kora percorreremo velocemente la piana che superato il pozzo di Ouei ci condurrà alle magnifiche cattedrali arenacee di Bichagara, isole di pietra ad ovest del massiccio, note anche per il loro sito di pitture rupestri. per poi immetterci nella grande pista che costeggiando l’Ennedi ci ricondurrà fino a Kalait per gli ultimi rifornimenti.Seguiamo ora il corso naturale del Oued Achim (ci troviamo in un ambiente molto selvaggio e ricco di animali come gazzelle Dorcas, otarde, iene e sciacalli) e da qui le piane desertiche che ci porteranno all’incrocio con il Barh El Ghazal vicino al villaggio di Koro Toro . L’ambiente è quasi privo di insediamenti se non le poche tende dei nomadi arabi che vivono di pastorizia e della raccolta di graminacee selvatiche, in una dimensione per noi irreale. Si entra a questo punto nel Bahr el Ghazal, il fiume delle gazzelle, antico emissario del paleochad, che seguiremo verso sud, entrando nella regione del Kanem.Nel pomeriggio del 15° giorno arrivo a N’Djamena previsto per il primo pomeriggio. Camere day-use ( 3/4 clienti per camera) disponibili per una doccia e un po’ di relax. Cena libera. In serata partenza con volo di rientro in Italia via scalo internazionale.
Giorno 16
MILANO MALPENSA
In mattinata arrivo a Milano Malpensa. Il circuito potrebbe essere svolto in senso inverso e potrebbe subire variazioni sulla tratta N’djamena – Kalait, senza comunque alterare la parte centrale del viaggio in Ennedi. Si tratta di un viaggio in regioni poco battute, e occorre quindi prevedere eventuali disguidi e ritardi. 1.
In mattinata arrivo a Milano Malpensa. Il circuito potrebbe essere svolto in senso inverso e potrebbe subire variazioni sulla tratta N’djamena – Kalait, senza comunque alterare la parte centrale del viaggio in Ennedi. Si tratta di un viaggio in regioni poco battute, e occorre quindi prevedere eventuali disguidi e ritardi. 1. volti 2. Gole di Archeï 3. I laghi dell’oasi di Ounianga Serir