Giorno 1
Partenza dall'Italia per l'Arabia Saudita
Partenza dall’Italia per l’Arabia Saudita con volo di linea Saudia Airlines con scalo a Jeddah. Cena a bordo e arrivo in tarda nottata a Riyadh. Accoglienza da parte del corrispondente locale dopo il disbrigo delle pratiche doganali. Trasferimento privato in hotel e pernottamento.
Giorno 2
Visita della capitale Riyadh e volo in tarda serata per Tabuk
Prima colazione in hotel e giornata dedicata alla visita di Riyadh. Capitale dal 1932, è oggi una città moderna e funzionale, costellata da palazzi avveniristici e mirabolanti grattacieli, e conta più di 6 milioni di abitanti. Si trova a circa 600 metri di altezza, sull’altopiano del Najd, circondata da deserti roventi. Sono presenti più di 4.300 moschee e, per chi non è musulmano, la pratica della propria religione deve avvenire in luoghi privati. Iniziamo le visite con uno degli edifici storici della città, il palazzo Murabba. Fatto costruire da Ibn Saʿūd, il fondatore e primo
Prima colazione in hotel e giornata dedicata alla visita di Riyadh. Capitale dal 1932, è oggi una città moderna e funzionale, costellata da palazzi avveniristici e mirabolanti grattacieli, e conta più di 6 milioni di abitanti. Si trova a circa 600 metri di altezza, sull’altopiano del Najd, circondata da deserti roventi. Sono presenti più di 4.300 moschee e, per chi non è musulmano, la pratica della propria religione deve avvenire in luoghi privati. Iniziamo le visite con uno degli edifici storici della città, il palazzo Murabba. Fatto costruire da Ibn Saʿūd, il fondatore e primo sovrano del moderno regno saudita, fu il primo edificio realizzato fuori dallo storico perimetro della città. Ultimato nel 1945, fu pensato per essere la residenza del sovrano e anche palazzo di rappresentanza diplomatica. Rispecchia lo stile tradizionale della penisola arabica: per la sua costruzione furono infatti utilizzati mattoni, pietre autoctone, tronco di tamerici, foglie di palma e, naturalmente, l’ingrediente essenziale a queste latitudini: l’adobe. Ci inoltriamo poi nel Dira Souq, famoso per la sua varietà di vecchi oggetti in rame e ottone, tra cui pugnali d'argento, gioielli e abiti beduini. Entrando dall'accesso principale, si sente sempre il profumo del legno di sandalo. Infine, il forte Musmak, costruito durante il regno di Abdullah bin Rashid nel 1895. Questo edificio, caratterizzato da spesse mura in argilla e da quattro torri di avvistamento, ebbe un ruolo importante nella storia del regno, poiché fu qui che la riconquista di Riyad, guidata da Ibn Saud, avvenne il 14 gennaio 1902. Ultima tappa, la parte moderna della città, dove svetta la Kingdom Tower, un grattacielo alto 311 metri e probabilmente l’immagine più iconica di Riyadh. Nel 2002 ha vinto un prestigioso premio internazionale per il suo design, caratterizzato da un ponte che collega le due sommità dell’edificio, formando un triangolo sospeso. Noi abbiamo previsto la salita fino all’ultimo piano, per avere un punto di vista privilegiato sulla città.Cena leggera in ristorante e poi trasferimento in aeroporto per il volo domestico per Tabuk, importante centro commerciale non distante dal confine con la Giordania, nel nord ovest del Paese. Arrivo in nottata e trasferimento privato in hotel. NB: L’ordine delle visite di Riyadh può cambiare. La visita del Palazzo Murabba potrebbe essere sostituita con la visita di Diriyah.
Giorno 3
Emozionante traversata della Disah Valley fino all'oasi di AlUla
Prima colazione in hotel e partenza con mezzi 4x4 per AlUla attraverso uno dei percorsi più belli del viaggio: la Disah Valley. Per raggiungerla scendiamo verso sud, visitando lungo la strada lo spettacolare Shaq Canyon, dove sono state rinvenute anche delle tombe risalenti all’età del bronzo; poi ci inoltriamo nell’entroterra fino ad arrivare ad Al Disah, un piccolo paesino all’imbocco del canyon, lungo il quale si svilupperà la nostra pista. Stretta tra scoscese pareti di arenaria, circondata da formazioni rocciose spettacolari, è davvero molto diversa dai luoghi attraversati il
Prima colazione in hotel e partenza con mezzi 4x4 per AlUla attraverso uno dei percorsi più belli del viaggio: la Disah Valley. Per raggiungerla scendiamo verso sud, visitando lungo la strada lo spettacolare Shaq Canyon, dove sono state rinvenute anche delle tombe risalenti all’età del bronzo; poi ci inoltriamo nell’entroterra fino ad arrivare ad Al Disah, un piccolo paesino all’imbocco del canyon, lungo il quale si svilupperà la nostra pista. Stretta tra scoscese pareti di arenaria, circondata da formazioni rocciose spettacolari, è davvero molto diversa dai luoghi attraversati il giorno precedente. Qui c’è ancora acqua, presente tutto l’anno, e il fondo del canyon è verde e rigoglioso, ricco di palme. Possiamo solo immaginarci, ai tempi dei nabatei o dei romani, cosa significasse per le carovane attraversare luoghi come questo, prima di attraversare il deserto. Ci fermiamo a fare due passi e picnic lungo la via, prima di riprendere l’asfalto e di salire di qualche centinaio di metri. Avremo una vista dall’alto della Disah Valley, e non solo: scopriremo di aver attraversato solo uno dei mille percorsi, alcuni ciechi e pochi altri possibili, di un dedalo di montagne e wadi che caratterizza quest’area di straordinaria rilevanza geologica. Il miglior avvicinamento all’oasi di AlUla, che nel tardo pomeriggio si vedrà all’orizzonte.Sistemazione in campo tendato, cena e pernottamento.
Giorno 4
L'antica Dedan, i petroglifi di Ikmah e in serata rendez vous con concerto
Dopo colazione, faremo un piccolo salto indietro nel tempo, recandoci in un sito abitato prima dell’arrivo dei nabatei: a Dedan. La vecchia capitale del regno di Lihyan, citata nell’antico testamento e la cui origine sembra provenire più a sud, visse il suo splendore dal VI al II secolo a.C., quanto subirono l’influsso dei nabatei. La loro fortuna fu l’attività intensiva di irrigazione che gli consentiva, grazie anche ad una maggiore presenza di acqua, di coltivare la terra della vallata di Al Ula e, allo stesso, tempo, si dedicarono al commercio: incenso, mirra, spezie provenienti
Dopo colazione, faremo un piccolo salto indietro nel tempo, recandoci in un sito abitato prima dell’arrivo dei nabatei: a Dedan. La vecchia capitale del regno di Lihyan, citata nell’antico testamento e la cui origine sembra provenire più a sud, visse il suo splendore dal VI al II secolo a.C., quanto subirono l’influsso dei nabatei. La loro fortuna fu l’attività intensiva di irrigazione che gli consentiva, grazie anche ad una maggiore presenza di acqua, di coltivare la terra della vallata di Al Ula e, allo stesso, tempo, si dedicarono al commercio: incenso, mirra, spezie provenienti dall’Arabia meridionale. Il popolo lihyanita fu noto anche agli antichi romani, tanto che Plinio si riferisce all’odierno golfo di Aqaba, proprio come Golfo di Lihyan. Oggi sono visibili centinaia di tombe, la cui più celebre è la tomba dei Leoni, per le decorazioni ai lati dell’ingresso che simboleggiavano probabilmente lo status e il potere del defunto, mentre altre tesi affermano che fossero le teste dei leoni fossero state scolpite per proteggere il sonno dei morti. Un altro sito stupefacente è Ikhmah, poco distante, dove si trova la famosa “biblioteca all’aperto”, dove sono state rinvenute antiche iscrizioni, in realtà disseminate un po' ovunque nell’area di AlUla. Le più antiche risalgono tra il IX e il X secolo a.C., e percorrono tutta la storia degli abitanti della regione e delle carovane che passano di qui: troviamo scritte in aramaico, tamudico, dadanitico, nabateo, greco, romano e arabo. Pranzo in farm o ristorante locale.Si prosegue con un giro nel deserto alla scoperta delle varie formazioni rocciose che costellano l’oasi di AlUla. Nel tardo pomeriggio, ritrovo con gli altri gruppi Kel 12 e I viaggi di Maurizio Levi per una serata davvero speciale: un rendez vous nel deserto, dove per noi tutto è iniziato. Lo stesso deserto un tempo solcato da carovane, abitato dai nabatei, scenografia selvaggia di un ambiente naturale che qui, più che in altri luoghi, viene ascoltato e rispettato dalle genti che lo attraversano.E proprio qui, nell’oasi di AlUla, tra il silenzio e le luci del tramonto, le sabbie e le rocce di arenaria, abbiamo previsto una cena e un concerto in esclusiva del pianista e compositore Alessandro Martire. Un giovane talento che, come noi, ha messo la natura e il rapporto con essa come stella polare della sua vita. Una serata dedicata alla musica come cultura e fonte di dialogo tra noi, l’ambiente, le vestigia del passato e i sogni per il futuro. Rientro al campo per il pernottamento.
Giorno 5
L'antica Hegra e il deserto
Dopo la prima colazione visita della vecchia AlUla. Il centro, abitato fino alla fine del XX secolo, è noto come Ad-Deerah; in fase di parziale restauro, è costituito da una serie di case in argilla (ce ne sono fino ad un migliaio) anche su due o tre piani, dominate da un forte. Pranzo in ristorante locale.Nel primo pomeriggio finalmente arriviamo da “Lei”, tanto attesa: Mada'in Saleh. Un luogo di profonda bellezza e carico di suggestioni per il connubio estremo tra la natura e l’opera dell’uomo. Primo sito patrimonio Unesco dell’Arabia Saudita, nel 2008, anche conosciuto con
Dopo la prima colazione visita della vecchia AlUla. Il centro, abitato fino alla fine del XX secolo, è noto come Ad-Deerah; in fase di parziale restauro, è costituito da una serie di case in argilla (ce ne sono fino ad un migliaio) anche su due o tre piani, dominate da un forte. Pranzo in ristorante locale.Nel primo pomeriggio finalmente arriviamo da “Lei”, tanto attesa: Mada'in Saleh. Un luogo di profonda bellezza e carico di suggestioni per il connubio estremo tra la natura e l’opera dell’uomo. Primo sito patrimonio Unesco dell’Arabia Saudita, nel 2008, anche conosciuto con il nome di Al Hijr, era nota ai tempi degli antichi greci, grazie alla testimonianza di Strabone, come Hegra. Sembra che i primi insediamenti risalgano attorno all’ VIII secolo a.C., ma è sotto il regno dei Nabatei che la città si espanse e, tra il 100 a.C. e il 75 d.C., furono realizzate tutte le principali opere che caratterizzano il sito. I Nabatei regnavano da Damasco a Gaza fino alle frontiere con lo Yemen, per conoscere poi un inesorabile declino con l’arrivo dei Romani, che conquistarono l’area corrispondente oggi alla Giordania per prendere il controllo delle principali rotte commerciali che in quest’area confluivano, dalla via della Seta a quella dell’Incenso, proveniente proprio dalla penisola Arabica. Ormai è accertato da alcuni ritrovamenti che fin qui si spinsero le truppe le truppe dell’imperatore Traiano, e che l’area probabilmente fece parte della provincia dell’Arabia Petrea, con capitale Petra. I grandi sepolcri, con architetture ben squadrate ricavate dalle pareti delle formazioni rocciose, conferiscono all'intero paesaggio un aspetto surreale. La più imponente delle tombe è la Qasr Farid, contraddistinta da una massiccia facciata monumentale e forse l’immagine più iconica del sito. La tomba era stata fatta costruire per un valoroso condottiero che, a quanto pare, morì in battaglia senza mai riuscire ad usufruire del luogo predisposto. A differenza di Petra, qui non vennero sepolti i re nabatei, ma altre importanti personalità. Per chi ha già visitato il sito giordano, l’emozione resta comunque intatta. Perché qui non ci sono stretti siq per raggiungere i luoghi sepolcrali, che sono tutti esposti lungo la vallata di AlUla, affacciati verso il deserto e grandi orizzonti. Anche la lontananza dai centri abitati, dalle stesse strutture turistiche, comunque poche, contribuisce alla sensazione di spaesamento e meraviglia, nel vedere opere umane così raffinate in un luogo così remoto. Da visitare anche il Diwan, sala del parlamento nabateo, costituita da un'immensa stanza ricavata nel cuore della roccia.Prima di rientrare al campo, ci addentriamo alla scoperta dei dintorni di AlUla, disseminata di arenarie e petroglifi. Elephant Rock è il luogo più iconico e suggestivo. Cena al campo e pernottamento.
Giorno 6
Medina, la città santa del Profeta, e treno veloce per Jeddah
Dopo colazione, lasciamo AlUla e i suoi gioielli archeologici per riprendere la nostra strada verso sud, questa volta a bordo di un pulmino. In tarda mattinata entreremo in quella che è considerata una delle due città sante, assieme alla Mecca, dell’Islam.Medina è il luogo in cui il profeta Maometto visse e insegnò dopo la migrazione dalla Mecca nel 622 d.C., chiamato Hijrah (Egira). Quest'anno è così importante nella storia islamica che segna l'inizio del calendario e, da allora, la città - precedentemente nota come Yathrib - iniziò ad essere chiamata Madīnat al-Nabī, la città
Dopo colazione, lasciamo AlUla e i suoi gioielli archeologici per riprendere la nostra strada verso sud, questa volta a bordo di un pulmino. In tarda mattinata entreremo in quella che è considerata una delle due città sante, assieme alla Mecca, dell’Islam.Medina è il luogo in cui il profeta Maometto visse e insegnò dopo la migrazione dalla Mecca nel 622 d.C., chiamato Hijrah (Egira). Quest'anno è così importante nella storia islamica che segna l'inizio del calendario e, da allora, la città - precedentemente nota come Yathrib - iniziò ad essere chiamata Madīnat al-Nabī, la città del profeta, soprannominata anche al-Madīna al-munawwara, “la città illuminatissima”. Ed è così che viene vista da milioni di pellegrini che giungono sin qui da ogni parte del mondo. Se l’Haji è il quinto pilastro dell’Islam e prevede il pellegrinaggio alla Mecca, nel corso di questo o in altre occasioni, il fedele può compiere anche la Ziyara, ovvero l’atto devozionale con cui ci si reca in un luogo santo, tra cui quello più importante ha come destinazione proprio Medina. Solo recentemente aperta ai viaggiatori non credenti, Medina sprigiona un’energia e un’atmosfera davvero particolari. Ci si trova in un luogo tra i meno frequentati al mondo da parte degli occidentali (o, meglio, dei non credenti) e allo stesso tempo in una città frequentatissima e dove, lo si può dire, si può osservare una diversità umana, culturale e linguistica davvero eccezionale. La città, che conta oggi poco più di 1 milione di abitanti, è incentrata su Al Masjid an Nabawi, conosciuta anche come la Moschea del Profeta, costruita dallo stesso Maometto, che proprio qui vi è sepolto. La visita sarà possibile solo dall’esterno. Per pranzo saremo ospiti da una famiglia locale, che cucinerà per noi e ci ospiterà all’interno delle loro mura domestiche. L’incontro con le persone non è sempre facile, perciò l’occasione di avere un contatto è ancora più preziosa per conoscere, un po’ più da vicino, alcuni aspetti e dinamiche della società saudita. Dopo le visite trasferimento in stazione e proveremo il modernissimo treno ad alta velocità che, in circa due ore e mezza, ci porterà a Jeddah. Il treno è in assoluto il mezzo di trasposto più comodo e il fatto di utilizzare un mezzo pubblico ci dà anche la possibilità di osservare un piccolo spaccato di vita quotidiana.All’arrivo, trasferimento privato in hotel. Cena e pernottamento.
Giorno 7
I volti di Jeddah, dal mercato del pesce allo storico quartiere di Al Balad
Prima colazione in hotel e giornata dedicata alla visita di Jeddah.Situata nel Mar Rosso, la città era originariamente un villaggio di pescatori. Nel 647 d.C. il califfo musulmano ‘Uthmān B. ‘Affān la trasformò in un porto per i pellegrini musulmani che vi transitavano durante il viaggio che li portava alla Mecca. Ancora oggi Jeddah è un crocevia per milioni di pellegrini che arrivano in aereo o via mare. Negli ultimi anni, come molte altre città della penisola arabica, ha visto un notevole sviluppo urbanistico, anche se più tradizionale e, salvo lungo la corniche, evitando di
Prima colazione in hotel e giornata dedicata alla visita di Jeddah.Situata nel Mar Rosso, la città era originariamente un villaggio di pescatori. Nel 647 d.C. il califfo musulmano ‘Uthmān B. ‘Affān la trasformò in un porto per i pellegrini musulmani che vi transitavano durante il viaggio che li portava alla Mecca. Ancora oggi Jeddah è un crocevia per milioni di pellegrini che arrivano in aereo o via mare. Negli ultimi anni, come molte altre città della penisola arabica, ha visto un notevole sviluppo urbanistico, anche se più tradizionale e, salvo lungo la corniche, evitando di svilupparsi in verticale. La città è la seconda per numero di abitanti, che oggi sfiorano i 4 milioni. Visiteremo di prima mattina il tradizionale mercato del pesce, con le barche dei pescatori appena arrivate, e la corniche, ovvero il lungo mare dove si trovano molti alberghi, la passeggiata, alcune moschee tra cui la Moschea dell’Isola, progettata dall’architetto egiziano Abdel–Wahed El–Wakil nel 1943; è unita alla terraferma da una sottile striscia di terra che induce a recarvisi in pellegrinaggio con andamento solenne. Curiose sono anche le sculture che adornano le rotonde di alcune strade e che sono diventate un vero simbolo della città: troviamo una bicicletta gigante, un incensiere, un’auto bianca su un tappeto volante e tantissime altre immagini eccentriche ma significative. Ci sposteremo poi al Museo di arte islamica. Nel pomeriggio continuiamo le visite della città, recandoci nel vecchio quartiere di Al Balad, il centro storico della città iscritto tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Abbiamo lasciato appositamente quest’area per ultima per sorprenderci ancora una volta dei volti di questo Paese. Ad Al Balad sorgono più di quattrocento palazzi storici, i più antichi dei quali risalgono a cinquecento anni fa e che ricordano le case yemenite. Visita di un palazzo tipico saudita. Poi ci recheremo nel Suq, con le sue botteghe artigianali. E infine tempo libero a disposizione, perché la cosa più bella è forse semplicemente perdervi tra le viuzze sottili, adornate qua e là da vasi di fiori, e scoprire i volti e li sguardi di chi ancora vi abita. L’ultima cena del viaggio è prevista libera e sarà organizzata dal tour leader in uno dei nostri ristoranti selezionati. Pernottamento in hotel.
Giorno 8
Volo di rientro in Italia
In nottata o di prima mattina, a seconda dell’operativo aereo, trasferimento privato in aeroporto per il volo internazionale di linea per l’Italia. Arrivo in Italia in giornata e fine del viaggio. 1. La moderna Riyadh3. Gli spettacolari paesaggi della Disah Valley2. I palazzi del quartiere Al Balad, Jeddah4.
In nottata o di prima mattina, a seconda dell’operativo aereo, trasferimento privato in aeroporto per il volo internazionale di linea per l’Italia. Arrivo in Italia in giornata e fine del viaggio. 1. La moderna Riyadh3. Gli spettacolari paesaggi della Disah Valley2. I palazzi del quartiere Al Balad, Jeddah4. Sabbia e formazioni di arenaria nei pressi di Al Ula