Giorno 1
Italia - Erzurum
Partenza da Milano con volo di linea Turkish Airlines per Erzurum, con scalo a Istanbul. Arrivo nella vivace città, famosa per le sue moschee, incontro con lo staff locale e trasferimento in hotel. Cena e pernottamento in hotel. NB: la partenza da Roma è possibile su richiesta alla stessa tariffa. La partenza da altri aeroporti italiani è possibile, a seconda della disponibilità, e con un supplemento tariffario.
Giorno 2
Erzurum, l'antica Teodosiopoli - Kars
Dopo la prima colazione visita di Erzurum (1.850 m). Con il nome di Teodosiopoli, fu per secoli una delle roccaforti orientali di Bisanzio; oggi è un punto di transito commerciale e di riferimento culturale della regione orientale. Visita della città di Erzurum: l’Ulu Cami, la Grande Moschea costruita nel XII secolo, la cui originale struttura, sobria ed elegante, con sette navate sull’asse nord-sud e sei sull’asse est-ovest, dà origine a un intrico di colonne; il Cifte Minare, il Seminario dei Minareti Gemelli, scuola coranica costruita nel 1253, con il torreggiante portale di pietra
Dopo la prima colazione visita di Erzurum (1.850 m). Con il nome di Teodosiopoli, fu per secoli una delle roccaforti orientali di Bisanzio; oggi è un punto di transito commerciale e di riferimento culturale della regione orientale. Visita della città di Erzurum: l’Ulu Cami, la Grande Moschea costruita nel XII secolo, la cui originale struttura, sobria ed elegante, con sette navate sull’asse nord-sud e sei sull’asse est-ovest, dà origine a un intrico di colonne; il Cifte Minare, il Seminario dei Minareti Gemelli, scuola coranica costruita nel 1253, con il torreggiante portale di pietra calcarea sormontato dai minareti gemelli decorati con piccole strisce di mattonelle azzurre (attualmente in restauro); l’Hatuniye Turbasi, bellissima costruzione con una cupola sormontata da un tetto piramidale. Si prosegue verso est per la città di frontiera di Kars (1.770 m), pedina nella contesa di territori tra la Turchia e la Russia nel XIX secolo: i russi se ne impadronirono nel 1878 e vi rimasero fino al 1920. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 3
Kars - La città-fantasma di Ani - Dogubeyazit
Dopo la prima colazione visita di Kars. Dall’imponente forte costruito dai georgiani e rimaneggiato dagli ottomani si gode un ampio panorama sulla città. Accanto alla cittadella si eleva la chiesa armena dei Santi Apostoli, costruita nel X secolo dal re bagratide Abas. La chiesa, passata dal culto cristiano al culto musulmano e infine ritornata alla sua fede originaria, è molto interessante dal punto di vista architettonico per la sua cupola sormontata da un tamburo con dodici arcate cieche e la raffigurazione scultorea dei dodici apostoli. Partenza per le stupefacenti rovine della città
Dopo la prima colazione visita di Kars. Dall’imponente forte costruito dai georgiani e rimaneggiato dagli ottomani si gode un ampio panorama sulla città. Accanto alla cittadella si eleva la chiesa armena dei Santi Apostoli, costruita nel X secolo dal re bagratide Abas. La chiesa, passata dal culto cristiano al culto musulmano e infine ritornata alla sua fede originaria, è molto interessante dal punto di vista architettonico per la sua cupola sormontata da un tamburo con dodici arcate cieche e la raffigurazione scultorea dei dodici apostoli. Partenza per le stupefacenti rovine della città di Ani, l’antica capitale del regno medievale dell’Armenia. Le imponenti mura, lunghe più di un chilometro, racchiudono gli edifici della città fantasma tra i campi erbosi che si affacciano sulla profonda gola formata dal torrente Arpacay. L’insieme paesaggistico e archeologico di Ani è senza dubbio un contesto molto suggestivo. Proseguimento verso sud, per Dogubeyazit, attraverso le vaste pianure dell’Altopiano Anatolico. In serata arrivo a Dogubeyazit. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 4
Il palazzo del Pascià e l'Ararat della Bibbia - Lago Van
Dopo la prima colazione visita del gioiello di Dogubeyazit: l’imponente Ishak Pasha Sarayi, il palazzo-fortezza costruito nel XVIII secolo dal governatore curdo Ishak Pasha. La sua architettura è una fusione degli stili selgiuchide, ottomano, georgiano, persiano e armeno. Il grande portale principale conduce a un vasto cortile da cui si apre una splendida vista che spazia sulla vallata fino al contrafforte occidentale dell’Ararat. Il color ocra caldo e morbido della pietra da costruzione e i delicati lavori artistici degli interni fanno di questo palazzo un’opera architettonica di
Dopo la prima colazione visita del gioiello di Dogubeyazit: l’imponente Ishak Pasha Sarayi, il palazzo-fortezza costruito nel XVIII secolo dal governatore curdo Ishak Pasha. La sua architettura è una fusione degli stili selgiuchide, ottomano, georgiano, persiano e armeno. Il grande portale principale conduce a un vasto cortile da cui si apre una splendida vista che spazia sulla vallata fino al contrafforte occidentale dell’Ararat. Il color ocra caldo e morbido della pietra da costruzione e i delicati lavori artistici degli interni fanno di questo palazzo un’opera architettonica di grande gusto e raffinatezza. All’estremità settentrionale della zona pianeggiante si erge il Monte Ararat (Agri Dagi 5.165 m), un enorme vulcano coperto di ghiaccio e spesso avvolto dalle nuvole. La leggenda vuole che l’Arca di Noè vi si sia arenata alla fine del diluvio universale. Partenza verso sud, si lascia la verde piana di Dogubeyazit per raggiungere la cittadina di Van in splendida posizione sulle sponde dell’omonimo lago. Cena in hotel o ristorante locale. Pernottamento in hotel.
Giorno 5
Lago Van - l'isola Akdamar - Tatvan
Il regno di Urartu, chiamato Ararat nella Bibbia, fiorì tra il XIII e il VII secolo a.C. e la sua capitale sorgeva alla periferia dell’odierna Van. Gli urartei assimilarono gran parte della loro cultura dal vicino popolo assiro, con il quale furono perennemente in conflitto. I potenti assiri non riuscirono mai a sottomettere gli urartei, il cui regno però non resse all’impatto delle invasioni successive di cimmeri, sciti e medi. Dopo la prima colazione visita del Museo Archeologico di Van, appena riaperto, e che espone una ricchissima collezione di reperti urartei: gioielli, sigilli,
Il regno di Urartu, chiamato Ararat nella Bibbia, fiorì tra il XIII e il VII secolo a.C. e la sua capitale sorgeva alla periferia dell’odierna Van. Gli urartei assimilarono gran parte della loro cultura dal vicino popolo assiro, con il quale furono perennemente in conflitto. I potenti assiri non riuscirono mai a sottomettere gli urartei, il cui regno però non resse all’impatto delle invasioni successive di cimmeri, sciti e medi. Dopo la prima colazione visita del Museo Archeologico di Van, appena riaperto, e che espone una ricchissima collezione di reperti urartei: gioielli, sigilli, corazze, morsi per cavalli, cinture di bronzo. Si prosegue per il sito urarteo di Cavustepe situato su un’alta collina rocciosa a circa 30 km da Van, dove sono stati portati alla luce interessanti dettagli dell’antico palazzo-fortezza che ospitò i re di Urartu tra il 764 e il 735 a.C.: le rovine del tempio con i blocchi di basalto nero, le cisterne per l’acqua, i contenitori per le riserve alimentari e le latrine reali. Partenza verso sud con sosta a Gevas per l’escursione in barca all’isola di Akdamar. Nel 921 Gagik Artzruni, re di Vaspurakan, fece costruire un palazzo, una chiesa e un monastero sull’isola del lago, che dista tre chilometri dalla sponda. Del monastero e del palazzo è rimasto poco, ma l’Akdamar Kilisesi, ovvero la Chiesa della Santa Croce, è una meraviglia dell’architettura armena del X secolo. Le acque azzurro-verde del lago Van mettono in risalto la pietra arenaria rosso-bruno della chiesa, esaltandone gli stupefacenti bassorilievi. Si prosegue verso ovest, lungo le sponde meridionali del lago Van, fino a raggiungere la città di Tatvan. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 6
I laghi nel cratere vulcanico - Diyarbakir
Dopo la prima colazione, escursione sul Nemrut Dagi (da non confondere con il più famoso Monte Nemrut sormontato dalle gigantesche teste di pietra) per raggiungere il margine del cratere del Vulcano Tatvan (3.050 m), che racchiude ben cinque laghi al suo interno (44 chilometri di circonferenza); due dei laghi sono alimentati da sorgenti termali calde, uno azzurro, detto lago di Cristallo, e uno verde. Il cratere vulcanico di Tatvan costituisce uno dei luoghi più singolari dell’intera Turchia. Si prosegue verso ovest per Diyarbakir. Circondata da mura in basalto nero erette in epoca romana
Dopo la prima colazione, escursione sul Nemrut Dagi (da non confondere con il più famoso Monte Nemrut sormontato dalle gigantesche teste di pietra) per raggiungere il margine del cratere del Vulcano Tatvan (3.050 m), che racchiude ben cinque laghi al suo interno (44 chilometri di circonferenza); due dei laghi sono alimentati da sorgenti termali calde, uno azzurro, detto lago di Cristallo, e uno verde. Il cratere vulcanico di Tatvan costituisce uno dei luoghi più singolari dell’intera Turchia. Si prosegue verso ovest per Diyarbakir. Circondata da mura in basalto nero erette in epoca romana che le conferiscono un aspetto alquanto sinistro, Diyarbakir (670 m) è situata su un altopiano di basalto in prossimità delle sponde del fiume Tigri. Le mura, con 16 punti di osservazione e cinque porte, rappresentano uno splendido esempio dell’architettura militare medievale. All’interno della cinta muraria, l’insieme di stradine, vicoli, chiese e moschee ne fanno uno dei centri più vivaci dell’Anatolia sud-orientale. Visita della Ulu Cami, la grande moschea che venne eretta sulle basi di una chiesa bizantina del VII secolo ricalcando il modello della grande moschea di Damasco. Ricca di personalità, spirito ed energia, Diyarbakir è il simbolo dell’identità e della tenacia del popolo curdo. Cena in hotel o ristorante locale. Pernottamento in hotel.
Giorno 7
Diyarbakir - Midyat - Mardin, il Monastero dello Zafferano
Partenza verso sud-est per l’antica città di Midyat, il cui centro storico conserva nove chiese di rito siro-ortodosso e numerose residenze tipiche, caratterizzate da ampi cortili interni circondati da pareti, finestre e nicchie dalle decorazioni elaborate. Midyat è anche famosa per i raffinati oggetti d’argento conosciuti con il nome di “telkari”. Si continua verso ovest per Mardin (1.325 m), antica città che emerge dalle vaste e riarse pianure della Mesopotamia. Il centro storico è un bell’insieme di costruzioni in tufo distribuito sulla collina ai piedi dei ruderi della
Partenza verso sud-est per l’antica città di Midyat, il cui centro storico conserva nove chiese di rito siro-ortodosso e numerose residenze tipiche, caratterizzate da ampi cortili interni circondati da pareti, finestre e nicchie dalle decorazioni elaborate. Midyat è anche famosa per i raffinati oggetti d’argento conosciuti con il nome di “telkari”. Si continua verso ovest per Mardin (1.325 m), antica città che emerge dalle vaste e riarse pianure della Mesopotamia. Il centro storico è un bell’insieme di costruzioni in tufo distribuito sulla collina ai piedi dei ruderi della fortezza. Mardin è famosa per i numerosi centri monastici di tradizione cristiano-monofisita, primo fra tutti il Deyrul Zafaran che in arabo significa “Monastero dello Zafferano”. Secondo la leggenda gli fu attribuito questo nome perché nella malta utilizzata per la sua costruzione vi erano stati mescolati i crochi dello zafferano. Nel passato il monastero fu sede del patriarcato ortodosso-siriaco, oggi continua a svolgere la sua consueta opera di carità a favore degli orfani. Il santuario originario è costituito da un ambiente con soffitto piatto formato da pietre enormi, quasi sicuramente un antico tempio del sole di chiara influenza zoroastriana. Molto interessanti le tombe contenenti i resti di cinquantadue tra patriarchi e metropoliti che hanno prestato servizio al monastero. Mardin è una cittadina incantevole, con i minareti che fanno capolino dal tortuoso labirinto di vicoli marroni, l’antico castello che domina la città vecchia e le case in pietra che digradano lungo il fianco della collina. Passeggiata tra i vicoli del centro storico con visita del pittoresco bazar alle spalle della grande moschea. Cena in hotel o ristorante locale. Pernottamento in hotel.
Giorno 8
Mardin - Dara - Sanliurfa, la città di Abramo
Dopo la prima colazione partenza verso sud per la visita delle rovine di Dara, una città fortificata sepolta da tempo immemorabile, non menzionata dalle guide turistiche e conosciuta solo dagli abitanti della zona e da pochi archeologi. Visitare Dara è come camminare nei libri di storia letti da bambini, sentendosi un po’ pionieri, in un luogo inesplorato e misterioso. Si prosegue verso ovest per Sanliurfa (Gloriosa Urfa, 518 m), l’antica Edessa, città dei profeti e importante meta di pellegrinaggio. Secondo la leggenda Abramo, che per la fede islamica è un grande profeta,
Dopo la prima colazione partenza verso sud per la visita delle rovine di Dara, una città fortificata sepolta da tempo immemorabile, non menzionata dalle guide turistiche e conosciuta solo dagli abitanti della zona e da pochi archeologi. Visitare Dara è come camminare nei libri di storia letti da bambini, sentendosi un po’ pionieri, in un luogo inesplorato e misterioso. Si prosegue verso ovest per Sanliurfa (Gloriosa Urfa, 518 m), l’antica Edessa, città dei profeti e importante meta di pellegrinaggio. Secondo la leggenda Abramo, che per la fede islamica è un grande profeta, nell’antica Urfa un giorno distrusse le divinità pagane; Nimrod il re assiro locale, si sentì offeso da questo gesto e ordinò che Abramo venisse immolato su una pira funeraria, ma Dio trasformò il fuoco in acqua (le vasche sacre) e i carboni ardenti in pesci (le carpe). In seguito fu deciso il divieto di pescare le carpe perché sacre ad Abramo. Visita della città: le vasche sacre, la moschea e la grotta natale di Abramo. Ogni giorno numerosi fedeli giungono in pellegrinaggio, anche dalla Siria e dall’Iran, dando vita a un suggestivo spettacolo di fede. Cena in hotel o ristorante locale. Pernottamento in hotel.
Giorno 9
Sanliurfa - Harran - Gobekli Tepe, il luogo di culto più antico del mondo - Sanliurfa
Dopo la prima colazione partenza per il piccolo villaggio di Harran, situato al confine con la Siria, da dove Abramo iniziò il viaggio verso la terra promessa. Molto interessanti le rovine dell’Ulu Cami e le caratteristiche case a forma di alveare. Si prosegue per l’affascinante sito archeologico di Gobleki Tepe, la “collina con la pancia”, dove recenti scavi hanno riportato alla luce resti di un santuario preistorico ricco di monoliti con bassorilievi che raffigurano leoni, volpi e avvoltoi. Si ritiene che i suoi megaliti neolitici disposti in cerchio risalgano al 9500 a.C., e siano
Dopo la prima colazione partenza per il piccolo villaggio di Harran, situato al confine con la Siria, da dove Abramo iniziò il viaggio verso la terra promessa. Molto interessanti le rovine dell’Ulu Cami e le caratteristiche case a forma di alveare. Si prosegue per l’affascinante sito archeologico di Gobleki Tepe, la “collina con la pancia”, dove recenti scavi hanno riportato alla luce resti di un santuario preistorico ricco di monoliti con bassorilievi che raffigurano leoni, volpi e avvoltoi. Si ritiene che i suoi megaliti neolitici disposti in cerchio risalgano al 9500 a.C., e siano quindi di quasi 6500 anni anteriori a Stonehenge. Dapprima si credette che il sito fosse un cimitero medievale, ma oggi si ritiene che sia il luogo di culto più antico del mondo. Rientro a Sanliurfa per una passeggiata nel fresco e labirintico Kapali Carsi, il bazar coperto, dove i negozianti stanno seduti su basse piattaforme davanti ai loro negozi, come era in uso nell’epoca ottomana. Alle chiacchiere in turco si mescola qualche frase in curdo e in arabo e di tanto in tanto qualche parola in inglese e francese. Assolutamente da non perdere il Gumruk Hani, il deposito della dogana, un antico caravanserraglio. Il bazar di Urfa è ancora genuino e in grado di rivelare decine di affascinanti quadri di vita tradizionale. Interessantissimi anche il nuovo museo archeologico che aiuta a capire nei dettagli la storia del sito di Gobleki Tepe e conserva splendidi mosaici romani rinvenuti nella zona. Cena in hotel o ristorante locale. Pernottamento in hotel.
Giorno 10
Sanliurfa - Arsameia - Monte Nemrut, le gigantesche teste di pietra
Dopo la prima colazione partenza per Arsameia, l’antica capitale del regno di Commagene, fondata da Mitridate I intorno all’80 a.C. e ampliata dal figlio Antioco I, fondatore del complesso di Nemrut Dagi. Di notevole interesse il rilievo perfettamente conservato raffigurante Mitridate I nell’atto di stringere la mano ad Ercole. Si prosegue per la visita del ponte di Cendere, una delle opere romane meglio conservate, costruito per ordine dell’imperatore Settimo Severo all’inizio del 200 d.C.. Si continua per il Monte Nemrut. Il Nemrut Dagi della Commagene (2.150 m), da non confondere
Dopo la prima colazione partenza per Arsameia, l’antica capitale del regno di Commagene, fondata da Mitridate I intorno all’80 a.C. e ampliata dal figlio Antioco I, fondatore del complesso di Nemrut Dagi. Di notevole interesse il rilievo perfettamente conservato raffigurante Mitridate I nell’atto di stringere la mano ad Ercole. Si prosegue per la visita del ponte di Cendere, una delle opere romane meglio conservate, costruito per ordine dell’imperatore Settimo Severo all’inizio del 200 d.C.. Si continua per il Monte Nemrut. Il Nemrut Dagi della Commagene (2.150 m), da non confondere con il monte omonimo situato sulle sponde del lago Van, fa parte della catena dell’Antitauro. La cima assunse la sua forma attuale quando il re megalomane Antioco I Epifane (64-38 a.C.), figlio di Mitridate, ordinò la costruzione del favoloso tempio e del tumulo funerario. Antioco fece tagliare due cornici nella roccia e le fece riempire di statue colossali che raffiguravano lui e le divinità principali, poi ordinò che tra esse si costruisse un tumulo alto 50 m con blocchi di pietra impilati l’uno sull’altro. I terremoti hanno fatto cadere le teste di gran parte delle statue, così sono rimasti enormi corpi decapitati che siedono in silenzio, mentre le teste, alte due metri e poggiate sul terreno, stanno a guardare. Nel pomeriggio salita a piedi per la visita dello straordinario sito che si trova a un’altezza di 1.800 metri. La camminata non impegnativa richiede circa mezz’ora ed è alla portata di tutti. Splendido tramonto tra le gigantesche e enigmatiche teste. Cena e pernottamento in semplice hotel.
Giorno 11
Monte Nemrut - Gaziantep, gli straordinari mosaici romani
Dopo la prima colazione partenza verso sud-est per Gaziantep (850 m), la capitale turca dei pistacchi. Arrivo e sistemazione in hotel. Visita del museo, appena rinnovato, che contiene gli straordinari mosaici romani di Zeugma, la favolosa città romana, di cui scrissero Tacito e Cicerone, sommersa dalle acque di un lago artificiale nel 2001. “Oceano e Teti”, “Dioniso sul carro trainato da leopardi”, “Icaro”, il volto enigmatico di una donna (c’è chi dice che sia Alessandro Magno) che qualcuno ha ribattezzato la “Monna Lisa di Zeugma”, sono alcuni dei tesori comparabili per
Dopo la prima colazione partenza verso sud-est per Gaziantep (850 m), la capitale turca dei pistacchi. Arrivo e sistemazione in hotel. Visita del museo, appena rinnovato, che contiene gli straordinari mosaici romani di Zeugma, la favolosa città romana, di cui scrissero Tacito e Cicerone, sommersa dalle acque di un lago artificiale nel 2001. “Oceano e Teti”, “Dioniso sul carro trainato da leopardi”, “Icaro”, il volto enigmatico di una donna (c’è chi dice che sia Alessandro Magno) che qualcuno ha ribattezzato la “Monna Lisa di Zeugma”, sono alcuni dei tesori comparabili per qualità ai mosaici del museo di Tunisi e Pompei. Nel pomeriggio visita di Gaziantep con la Eyuboglu Cami, la moschea di stile siriano risalente al XV secolo, le antiche case armene e il bazar. Cena in hotel o in ristorante locale. Pernottamento in hotel.
Giorno 12
Gaziantep - Italia
Trasferimento in aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo di linea Turkish Airlines per il rientro in Italia, con stop a Istanbul.