I REAMI DELL'ORO

Ghana

GHANA - TOGO - BENIN | I REAMI DELL'ORO

A partire da 5100 €

DURATA
PARTECIPANTI
15 Giorni (13 Notti) Minimo: 9 / Massimo: 14
DATA PARTENZA
LA PARTENZA E'
16 Novembre 2023
PREZZI A PARTIRE DA:
Quota base individuale
5100 €
I luoghi della tratta degli schiavi verso le Americhe con i castelli di Elmina e di Cape Coast, i tam tam dei tamburi e i canti tribali che ancora oggi risuonano nelle notti stellate, i riti vudù, le spiagge selvagge e le foreste pluviali. Si va nell’ex Costa d’oro, la porzione d’Africa occidentale che fu colonia britannica. Si va alla scoperta del Ghana e dei vicini Togo e Benin. Si va per capire la storia, per incontrare popoli come gli Ashanti, i Tamberma, i Somba e i Taneka, tra guaritori, adepti in stato di trance e sacerdoti vestiti di pelli di capra che

Perché Noi

  • ad accompagnare il gruppo c’è un nostro Esperto 
  • l’itinerario consente di esplorare aree molto diverse tra loro (foreste pluviali e zone aride, zone montuose e costiere, villaggi e savana…)
  • si entra in contatto con popolazioni molto diverse tra loro e si partecipa alle loro cerimonie e ai loro riti
  • tutte le partenze coincidono con uno dei seguenti eventi: Festival Akwasidae (Ghana), Festival Vudù (Benin)
  • cerimonia vudù e danza del fuoco

I nostri Esperti

Day by Day

Giorno 1

Milano - Lomé

Partenza da Milano con volo di linea per Lomé, con scalo internazionale. Arrivo in serata e trasferimento in hotel. Cena libera.

Giorno 2

Lomé e il Vudù

Lomé, vibrante capitale del Togo è l’unica città africana ad aver subito consecutivamente le influenze coloniali tedesche, inglesi e francesi, nonché una delle poche capitali al mondo situata al confine con un’altra nazione. Questa storia di influenze variegate ha creato un’identità unica che si riflette nello stile di vita e nell’architettura della città.  Lome è il punto di incrocio di persone, culture e commerci che la rende città cosmopolita dalle dimensioni umane. Scopriremo: il mercato centrale con le “Nana Benz”, donne mercanti che hanno concentrato nelle loro
Giorno 3

Da Agbodrafo a Ouidah, la città 'Afro-Brasiliana'

Passaggio della frontiera. Lungo le sponde del fiume Mono, assistiamo all’uscita delle maschere Zangbeto. Grande maschera coperta di paglia colorata, Zangbeto rappresenta gli spiriti non umani, le forze della natura e della notte che hanno abitato la terra prima dell’arrivo dell’uomo. I portatori delle maschere hanno un’identità indipendente, una vita propria e, secondo le credenze locali, sono animate dagli spiriti. L’uscita di Zangbeto è una gran festa per il villaggio, che beneficia della protezione degli spiriti e tiene lontane le presenze minacciose. Il roteare della maschera
Giorno 4

Da Ouidah a Ganvie, su palafitte, a Abomey e Dassa

Con una barca a motore coperta attraverseremo quindi il Lago Nokwe e raggiungeremo Ganvie, il più vasto villaggio palafitticolo del continente africano. Gli abitanti di etnia Tofinou   costruiscono le loro capanne di legno su pali di teck. La pesca è l’attività principale di questa popolazione il cui isolamento ha permesso di conservare abitudini e regole arcaiche.  Sulle piroghe si scandisce la vita quotidiana. E’ con la piroga che gli uomini vanno a pesca e sulla piroga le donne espongono le merci al mercato galleggiante ed i bimbi giocano. Proseguimento per Abomey,
Giorno 5

La collina dei feticci, da Dassa a Natitingou

Sosteremo presso il feticcio di Dankoli, importante luogo di culto vudù. La presenza di diversi bastoncini di legno ricorda l’innumerevole serie di preghiere che sono state rivolte al dio locale per soddisfare i bisogni della vita di tutti i giorni: un buon raccolto, un felice matrimonio, un parto senza problemi, una promozione scolastica…. Una volta esaudita la preghiera, il richiedente torna sul luogo del feticcio per sacrificare ciò che aveva promesso: un pollo, una mucca, una capra. Le tracce di sangue, olio di palma che cospargono il feticcio provano che tante persone hanno visto la
Giorno 6

Castelli fortificati, da Natitingou a Defalé

Entriamo nel territorio dei Somba e Tamberma che vivono in castelli fortificati. La forma ricorda i castelli medievali in piccole dimensioni. Rappresentano uno dei più beglii esempi di architettura tradizionale africana. Il loro stile impressionò molto l’architetto d’avanguardia  Le Corbusier che li descrisse come esempio di  “architettura scultorale”. Infatti, le Tata, cioè le case d’argilla sono costruite a mano, strato dopo strato, aggiungendo palle di fango e modellandole secondo la planimentria tracciata sul terreno. Una sorta di gesto sensuale che unisce forza,
Giorno 7

Danza del Fuoco, da Defalé a Sokodé

Mezza giornata di passeggiata per scoprire i villaggi abitati dai Kabye e Moba sulle montagne Defalé. Sperimenteremo un benvenuto spontaneo e amichevole. Riprendiamo le nostre auto per visitare la ragione circostante il massiccio Kabye, da cui il nome della popolazione locale. Le loro case sono chiamate “Soukala”: un gruppo di capanne unite tra loro da un muro. In ognuna di esse vive una famiglia patriarcale. Molto interessante il lavoro dei fabbri  che ancora lavorano con pietre pesanti invece che con martelli. Seguiremo il processo di produzione di una zappa: dall’inizio, dando
Giorno 8

Streghe, da Sokode a Tamale

La pista ci condurrà al confine con il Ghana e, continuando dopo il passaggio di frontiera, in una regione raramente visitata dove vivono i Dagomba. Questa popolazione costruisce capanne circolari in argilla con il tetto di paglia. La casa del capo villaggio è tipica: grande e con un palo centrale a sostegno del tetto. E’ qui che si tiene il consiglio degli anziani.In uno di questi villaggi incontreremo un grande insediamento di….streghe  esiliate dal loro villaggio d’origine. Discuteremo con loro circa la vita nel villaggio dove uno speciale santuario ha l’incarico di
Giorno 9

Scimmie sacre, da Tamale a Techiman

Lungo trasferimento verso le foreste abitate da popolazioni Akan.Nella regione Brong Afo abbandoneremo la strada principale per seguire la pista che ci condurrà ad una foresta sacra.  La popolazione locale considera le scimmie Monas e Colobus quali loro totem. Condividono gli stessi spazi, offrendosi protezione reciproca.Cammineremo nella foresta fra alberi giganti, immersi nella luce smeraldina. Incontreremo frequentemente gruppi di scimmie.Pensione completa

Giorno 10

Ashanti, da Techiman a Kumasi

Intorno all’ora di pranzo arrivo a Kumasi, capitale storica e spirituale dell’antico Regno degli Ashanti. Il popolo Ashanti fu una delle “nazioni” più potenti dell’Africa fino alla fine del 19th sec., quando gli Inglesi decisero di annetterla alla loro colonia chiamata Gold Coast. Gli onori ancora oggi resi all’Asantehene (il Re) testimoniano del passato splendore e della perenne potenza Ashanti. Oggi Kumasi, con circa 3 milioni di abitanti, è una dinamica città con un fantastico mercato centrale, uno dei più grandi d’Africa. Ogni tipo di manufatto Ashanti (pelletteria,
Giorno 11

Il Regno dell'oro, Kumasi

La domenica mattina Kumasi si risveglia lentamente. Le sue vie, non troppo trafficate, si concedono allora allo sguardo del viaggiatore, curioso di cogliere da vicino qualche dettaglio che rende la città speciale: le costruzioni coloniali intorno al mercato, le insegne pubblicitarie dipinte a mano con uno stile originale che qualcuno non esita ad accostare all’urban art, i fedeli che si recano alla Chiesa indossando l’abito della domenica perfettamente alla moda perché perfettamente fuori moda. La visita della città sarà riempita dall’attenzione a questi dettagli e ad altri ancora.
Giorno 12

I castelli della tratta, da Kumasi ad Elmina

Trasferimento verso la costa e verso Elmina: un nome legato alla storia dell’Africa, ma anche alla storia di tutta l’umanità. Nel 1482 Cristoforo Colombo e Bartolomeo Diaz approdarono qui con dodici caravelle per costruire un castello sotto l’autorità portoghese. I luoghi scelti erano legati alla possibilità di acquisto della polvere d’oro. Così ebbe inizio la storia d’Elmina: un castello, un porto, un villaggio, che oggi festeggiano il record di oltre cinque secoli di continui contatti e commerci tra africani ed europei. Il castello che si visita oggi è il risultato dei lavori
Giorno 13

I castelli della tratta, da Elmina ad Accra

Iniziamo con il canopy di Kakum, un ponte di corde assicurato a dei cavi in acciaio, che sovrasta la canopea della foresta. Da un’altezza di 30 - 40 metri si può avere una vista del tutto originale sulla foresta. Invece di mostrare i loro tronchi, gli alberi offrono allo sguardo le loro sommità slanciate alla ricerca di cielo e di sole. Ritorno sulla costa e visita di Cape Coast ed in particolare del suo castello, costruito dagli Svedesi nel 1653. Dal 1657 al 1664 cambiò mano cinque volte. Fu conquistato da Danesi, Olandesi, una tribù locale ed infine dai Britannici, che ne fecero il
Giorno 14

Metropoli africana: Accra - partenza

Interessante città africana, in rapida evoluzione, Accra ha saputo conservare un’identità, che si riflette nei quartieri moderni, come anche in quelli vecchi, dove si moltiplicano le attività tradizionali. I verdeggianti quartieri amministrativi, composti da eleganti ville della prima metà del Novecento, ci ricordano che questa fu la più prosperosa delle colonie britanniche d’ Africa Occidentale. Visiteremo il quartiere dove vivono e operano i fabbricanti di sarcofagi, dalle forme “fantasy”. Questi incredibili prodotti artigianali dai colori sgargianti hanno forme assolutamente
Giorno 15

Milano

Arrivo a Milano.Considerando la natura del viaggio, alcune parti potrebbero essere modificate per cause imprevedibili e sulla base di decisioni dello staff locale. La guida farà il possibile per attenersi al programma originale.