Giorno 1
Italia - Abidjan
Arrivo ad Abidjan, incontro con la guida all’uscita dell’aeroporto e trasferimento in città. Pasti liberi e pernottamento in hotel.
Giorno 2
Verso la foresta (volo interno per Man)
Trasferimento all’aeroporto e imbarco per il volo che ci porterà a Man, nelle grandi foreste ai confini con Guinea e Liberia. All’aeroporto i 4x4 ci attenderanno per condurci all’hotel che sarà la nostra base per 3 giorni, dopo una breve visita del mercato. Nel pomeriggio si raggiunge un piccolo villaggio a pochi chilometri di distanza dove le maschere usciranno dalla foresta sacra. Nella cosmogonia locale esiste un creatore che comunica con gli esseri umani esclusivamente attraverso dei mediatori, le maschere appunto. Durante la danza la distanza tra il mondo degli uomini e il
Trasferimento all’aeroporto e imbarco per il volo che ci porterà a Man, nelle grandi foreste ai confini con Guinea e Liberia. All’aeroporto i 4x4 ci attenderanno per condurci all’hotel che sarà la nostra base per 3 giorni, dopo una breve visita del mercato. Nel pomeriggio si raggiunge un piccolo villaggio a pochi chilometri di distanza dove le maschere usciranno dalla foresta sacra. Nella cosmogonia locale esiste un creatore che comunica con gli esseri umani esclusivamente attraverso dei mediatori, le maschere appunto. Durante la danza la distanza tra il mondo degli uomini e il mondo degli spiriti viene azzerata, si ristabilisce l’ordine cosmico, e si compie un atto di riconoscenza agli dei ed agli antenati. Qui le maschere non sono mai numerose, in genere una o due.Cena in hotel, pranzo picnic.
Giorno 3
Man - Grandi fiumi e ponti di liane
L’intensa foresta fra la costa d’Avorio e la Liberia è ricca di larghi corsi d’acqua che separano regioni ed etnie. Ancor oggi in alcune zone le uniche possibilità di attraversamento sono i grandi ponti di liane. L’origine di questi ponti è avvolta dal mistero. Sono costruiti da giovani iniziati, segretamente e nel corso di una sola notte! Attraversarli non presenta grandi difficoltà se si rispettano i tabù imposti dalla tradizione. Questi lunghi ponti sono costruiti esclusivamente con materiali provenienti dalla foresta (liane) e sono una delle più spettacolari espressioni di
L’intensa foresta fra la costa d’Avorio e la Liberia è ricca di larghi corsi d’acqua che separano regioni ed etnie. Ancor oggi in alcune zone le uniche possibilità di attraversamento sono i grandi ponti di liane. L’origine di questi ponti è avvolta dal mistero. Sono costruiti da giovani iniziati, segretamente e nel corso di una sola notte! Attraversarli non presenta grandi difficoltà se si rispettano i tabù imposti dalla tradizione. Questi lunghi ponti sono costruiti esclusivamente con materiali provenienti dalla foresta (liane) e sono una delle più spettacolari espressioni di “tecnologia tribale” che l’Africa tradizionale abbia espresso. Pranzo in un ristorantino locale.In Costa d’Avorio dietro ad ogni città, quartiere o villaggio si celano le foreste sacre. Luogo di passaggio tra il mondo umano e un altrove magico, sono i luoghi in cui i giovani vengono iniziati ai segreti sociali e spirituali dagli anziani anche attraverso l’uso di maschere, conservate segretamente ai piedi degli altissimi alberi. Ritorno a Man. Cena in hotel.
Giorno 4
Etnia Guéré: la foresta degli iniziati
Una appassionante giornata alla scoperta dei Gueré, etnia delle foreste di Liberia e Costa d’Avorio. Per raggiungere i villaggi più remoti dove le antiche tradizioni sono rimaste intatte, useremo veicoli 4x4, i più adatti alle sconnesse piste nella foresta. Al villaggio assisteremo ad una spettacolare uscita di grandi maschere sacre. Lo “spettacolo magico” ed il suono dei Tam Tam attirerà una composita e colorata folla locale venuta per assistere a questa celebrazione. Proseguiremo quindi con una cerimonia rimasta in uso solo in pochi villaggi per la difficoltà a reclutare le adepte
Una appassionante giornata alla scoperta dei Gueré, etnia delle foreste di Liberia e Costa d’Avorio. Per raggiungere i villaggi più remoti dove le antiche tradizioni sono rimaste intatte, useremo veicoli 4x4, i più adatti alle sconnesse piste nella foresta. Al villaggio assisteremo ad una spettacolare uscita di grandi maschere sacre. Lo “spettacolo magico” ed il suono dei Tam Tam attirerà una composita e colorata folla locale venuta per assistere a questa celebrazione. Proseguiremo quindi con una cerimonia rimasta in uso solo in pochi villaggi per la difficoltà a reclutare le adepte che devono passare lunghi anni in un convento e seguire le iniziazioni necessarie: la cerimonia è chiamata dai locali “Jongleur” ed è un misto di acrobazia e ritualità. Le giovani iniziate dai volti finemente dipinti con complesse decorazioni in caolino bianco vengono fatte volteggiare nell’aria…. Pranzo a picnic, cena in hotel.
Giorno 5
Maschere in festa, da Man a Odienné
Giornata dedicata all’incontro con il popolo Yacuba, meglio noto come Dan. Partenza mattutina in direzione nord, attraversando una bella regione di colline e villaggi. Il paesaggio si trasformerà gradualmente da foresta a savana alberata. Lasceremo la strada principale, visiteremo villaggi costruiti sul pendio di colline e caratterizzati da grandi capanne rotonde con tetti di paglia. Alcune case sono affrescate dalle donne durante i periodi di cerimonia. Al limitare del villaggio si trovano le piantagioni. Tra i rami profumati del caffé ed ai piedi di un gigantesco iroko visiteremo
Giornata dedicata all’incontro con il popolo Yacuba, meglio noto come Dan. Partenza mattutina in direzione nord, attraversando una bella regione di colline e villaggi. Il paesaggio si trasformerà gradualmente da foresta a savana alberata. Lasceremo la strada principale, visiteremo villaggi costruiti sul pendio di colline e caratterizzati da grandi capanne rotonde con tetti di paglia. Alcune case sono affrescate dalle donne durante i periodi di cerimonia. Al limitare del villaggio si trovano le piantagioni. Tra i rami profumati del caffé ed ai piedi di un gigantesco iroko visiteremo una pozza sacra dove ve vivono i pesci siluro sacri (famiglia del pesce-gatto), considerati l’incarnazione degli antenati. A rassicurarci che le credenze animiste sono ancora radicate nella popolazione sarà l’eco dei Tam Tam e le grida degli iniziati che incitano le maschere a uscire dalla foresta sacra. L’uscita delle maschere Dan che danzano su alti trampoli regala momenti indimenticabili per i movimenti acrobatici dei danzatori e per la partecipazione viva di tutto il villaggio. I canti e le danze, prima degli uomini e poi delle donne, scandiscono l’ordine di uscita delle maschere, il tutto sotto gli occhi vigili degli anziani responsabili del culto. Proseguimento per Odiénné.Pranzo pic nic, cena in hotel.
Giorno 6
Dozo: i cacciatori-guerrieri
Odiénné appartiene alla grande regione abitata dai Malinké, i discendenti dell’antico impero del Mali. Dalle tradizioni di quest’antico reame discende il “Dozo”, la società iniziatica di cacciatori-guerrieri noti per il coraggio dimostrato in battaglia e per il potere mistico ancora oggi tramandato nel corso di una lunga iniziazione. Il loro coraggio, le conoscenze delle piante, della natura e dei suoi spiriti li hanno resi grandi guerrieri e cacciatori. Saremo accolti dai capi di questa confraternita iniziatica: i Dozo sono vestiti con abiti-feticcio in tessuto tradizionale
Odiénné appartiene alla grande regione abitata dai Malinké, i discendenti dell’antico impero del Mali. Dalle tradizioni di quest’antico reame discende il “Dozo”, la società iniziatica di cacciatori-guerrieri noti per il coraggio dimostrato in battaglia e per il potere mistico ancora oggi tramandato nel corso di una lunga iniziazione. Il loro coraggio, le conoscenze delle piante, della natura e dei suoi spiriti li hanno resi grandi guerrieri e cacciatori. Saremo accolti dai capi di questa confraternita iniziatica: i Dozo sono vestiti con abiti-feticcio in tessuto tradizionale color terra sui quali sono cuciti numerosi oggetti magici destinati alla protezione e i loro fucili coperti di amuleti. Seguiremo i cacciatori in un’escursione su colline rocciose, dove ci mostreranno le proprie conoscenze della farmacopea africana in cui le piante assommano poteri farmacologici e poteri spirituali come due aspetti di un'unica realtà. Le capacità guerriere dei Dozo sono tuttora temute e rispettate, il governo centrale ha affidato loro il controllo di sentieri e piste alle frontiere settentrionali del paese. Grazie ai loro poteri, alla conoscenza approfondita del territorio e delle genti, i Dozo formano una rete capillare di protezione. Nel pomeriggio un trasferimento su pista ci porterà a scoprire le ampie savane abitate dai Senufo. Al calar della sera assisteremo a una spettacolare danza al ritmo dei Balafon (Xilofoni lignei) intorno ad un grande fuoco. Si tratta della “danza delle vergini” o Ngoro che fa parte dei riti femminili di passaggio dalla pubertà all’età adulta. Le fanciulle saranno abbigliate con solo un panno tradizionale intorno ai fianchi.Rientro in hotel. Pranzo pic nic, cena in hotel
Giorno 7
Dalla via dei nomadi agli uomini pantera
Attraverseremo una regione di steppe, dove nomadizzano le grandi mandrie di zebù dei nomadi Peul. I Peul sono i più grandi allevatori dell’Africa Occidentale e la principale etnia delle savane, dal Senegal al Chad. Eredi di una storia millenaria ancora poco conosciuta, si dividono in numerosi clan sia nomadi sia sedentari. I Peul, che possiedono una grande diversità di tradizioni, si riconoscono tutti nel comune culto della bellezza, che ben si addice ai loro fini lineamenti nilotici. Visita di un villaggio dove le donne ci accoglieranno abbigliate in tessuti colorati e collane d’ambra.
Attraverseremo una regione di steppe, dove nomadizzano le grandi mandrie di zebù dei nomadi Peul. I Peul sono i più grandi allevatori dell’Africa Occidentale e la principale etnia delle savane, dal Senegal al Chad. Eredi di una storia millenaria ancora poco conosciuta, si dividono in numerosi clan sia nomadi sia sedentari. I Peul, che possiedono una grande diversità di tradizioni, si riconoscono tutti nel comune culto della bellezza, che ben si addice ai loro fini lineamenti nilotici. Visita di un villaggio dove le donne ci accoglieranno abbigliate in tessuti colorati e collane d’ambra. Continueremo questa intensa giornata con la visita di Niofoin, un villaggio Senufo, un’etnia ancora molto rispettosa delle proprie antiche tradizioni culturali animiste, un’etnia di tessitori, fabbri, scultori che hanno prodotto veri capolavori dell’arte Africana. Picasso che visitò queste regioni negli anni trenta fu molto influenzato dall’arte Senufo alla quale s’ispirò nella realizzazione di una delle sue più famose opere: Guernica. Potremo ammirare i caratteristici granai di argilla con bassorilievi, e la spettacolare casa dei feticci dai bassorilievi cromatici. In uno sperduto villaggio poi assisteremo alla fusione del ferro. Si tratta, dell’ultimo esempio di metallurgia tradizionale ancora in uso in Africa, esperienza che ci riporterà agli albori dell’Età del ferro. Il minerale ferroso è macinato manualmente in rudimentali mortai di pietra. “L’altoforno” tradizionale, realizzato in argilla, è caricato con strati alternati di carbone e minerale ferroso, poi il tutto è acceso e la fornace rimane chiusa per l’intera notte. A questo punto potremo allontanarci per ritornare il mattino successivo. All’imbrunire assisteremo alla spettacolare danza Boloy, o danza degli uomini-pantera, celebrata dai giovani che hanno superato l’iniziazione nella foresta sacra. I Senufo sono celebri per i complessi riti animisti, tra cui l’iniziazione maschile, chiamata Poro, che si distribuisce su un ciclo di 21 anni. Il Poro consiste nell’apprendimento dei segreti religiosi e sociali, nel superamento di alcune prove di resistenza e coraggio e nell’apprendimento in danze mascherate che contraddistinguono un vero Senufo.Pranzo pic nic o in ristorantino, cena in hotel.
Giorno 8
L'eta del ferro
Ritorno al villaggio per il risultato della fusione. La base sigillata dell’“altoforno” sarà rotta per estrarre un blocco di materiale di ferro e scorie. Il fabbro macinerà parte del materiale e con l’aiuto di un mantice scalderà la polvere ottenuta in un crogiuolo fino a renderla incandescente e liquida, poi la fusione sarà versata all’interno di uno stampo. Il metallo fuso sarà versato in una forma e martellato su una forgia per ottenere la forma voluta per essere poi rifinito. Avremo assistito alla creazione di un oggetto in ferro: dal minerale, alla fusione, alla
Ritorno al villaggio per il risultato della fusione. La base sigillata dell’“altoforno” sarà rotta per estrarre un blocco di materiale di ferro e scorie. Il fabbro macinerà parte del materiale e con l’aiuto di un mantice scalderà la polvere ottenuta in un crogiuolo fino a renderla incandescente e liquida, poi la fusione sarà versata all’interno di uno stampo. Il metallo fuso sarà versato in una forma e martellato su una forgia per ottenere la forma voluta per essere poi rifinito. Avremo assistito alla creazione di un oggetto in ferro: dal minerale, alla fusione, alla “trafilatura e politura” finale. La metallurgia tradizionale è un altro interessante esempio di “tecnologia tribale” che ha saputo conservarsi fino ai giorni nostri. Si riteneva che la tecnica di fusione fosse dimenticata da oltre ottant’anni, fino alla scoperta di questo villaggio. Korhogo e’ un passaggio obbligatorio per il viaggiatore che attraversa le regioni settentrionali del paese, è la capitale del popolo Senoufo, un’etnia che produce un artigianato di qualità al punto da impressionare anche Picasso. I Senoufo sono celebri anche per i loro complessi riti iniziatici. L’iniziazione dei ragazzi è chiamata Poro e si distribuisce su 21 anni. Consiste nell’apprendimento dei segreti sociali e religiosi che caratterizzano un vero Senoufo, il superamento di alcune prove e l’esibizione in danze con maschere tradizionali. La più spettacolare maschera Senufo è quella del Boloy, o danza della pantera, celebrata dai ragazzi di ritorno da un periodo d’ isolamento nella foresta sacra, a cui potremo assistere nel tardo pomeriggio presso un villaggio. Cena in hotel
Giorno 9
Baulé: artigiani, artisti e maschere sacre - Bouaké
Da Khorogo ci trasferiam o a Bouaké dove incontriamo iI Baulé, principali abitanti della regione che appartengono al grande gruppo etnico Akan originario delle foreste occidentali del Ghana, di cui i più noti rappresentanti sono i mitici Ashanti del Ghana. I Baulé hanno mantenuto in comune con gli Ashanti una stretta gerarchia sociale. Emigrati da secoli nelle foreste della Costa d’Avorio hanno integrato nelle loro tradizioni l’uso delle maschere delle popolazioni con le quali sono venuti in contatto. Parteciperemo alla cerimonia delle maschere Goli che sarà celebrata in segno
Da Khorogo ci trasferiam o a Bouaké dove incontriamo iI Baulé, principali abitanti della regione che appartengono al grande gruppo etnico Akan originario delle foreste occidentali del Ghana, di cui i più noti rappresentanti sono i mitici Ashanti del Ghana. I Baulé hanno mantenuto in comune con gli Ashanti una stretta gerarchia sociale. Emigrati da secoli nelle foreste della Costa d’Avorio hanno integrato nelle loro tradizioni l’uso delle maschere delle popolazioni con le quali sono venuti in contatto. Parteciperemo alla cerimonia delle maschere Goli che sarà celebrata in segno di benvenuto. La celebrazione consiste nell’uscita di una o più coppie di maschere considerate mediatori delle forze soprannaturali. La danza può avere un’influenza positiva sulle vicende degli uomini e ricucire l’equilibrio appagando il mondo degli spiriti. Dai nomi diversi di Kplekple, Goli Glin, Kpwan e Kpan pre, le maschere del Goli sono tutte marcate da un alto grado di stilizzazione e cura dei minimi dettagli. Mentre il costume dei danzatori, in rafia, è identico per tutte le maschere, il volto varia da forme geometriche e zoomorfe ad antropomorfe con caratteristiche cromatiche differenti.Pensione completa.
Giorno 10
Una basilica nella savana: da Bouaké a Yamoussoukro
Arrivo a Yamoussoukro, “villaggio” natale di Houphouet-Boigny, primo presidente della Costa d’Avorio indipendente e dal 1983 capitale del paese. Qui il sogno ivoriano degli anni ‘70 e ‘80 si è fatto realtà, il sogno di un paese che seppur non avendo grosse ricchezze naturali riuscì a produrre ricchezza al punto da rivaleggiare in stile architettonico e dimensioni con le capitali europee. Visiteremo la Basilica della Madonna della Pace, copia di San Pietro a Roma. I marmi e le vetrate che caratterizzano la chiesa ne fanno un monumento imperdibile della storia del paese. Girovagando
Arrivo a Yamoussoukro, “villaggio” natale di Houphouet-Boigny, primo presidente della Costa d’Avorio indipendente e dal 1983 capitale del paese. Qui il sogno ivoriano degli anni ‘70 e ‘80 si è fatto realtà, il sogno di un paese che seppur non avendo grosse ricchezze naturali riuscì a produrre ricchezza al punto da rivaleggiare in stile architettonico e dimensioni con le capitali europee. Visiteremo la Basilica della Madonna della Pace, copia di San Pietro a Roma. I marmi e le vetrate che caratterizzano la chiesa ne fanno un monumento imperdibile della storia del paese. Girovagando tra gli immensi boulevard per nulla trafficati del centro, tra i buchi nell’asfalto e qualche gallina in mezzo alla strada, saltano all’occhio altri eccessi: giganteschi palazzi del governo, un hotel di 14 piani, enormi scuole e persino un laghetto artificiale con tanto di caimani. Ma quello che più rimane di tutto questo riempire non è altro che la sensazione di vuoto per il nulla che circonda questa illusione... Nel pomeriggio assistiamo all’uscita delle maschere Zaouli: una danza tradizionale del popolo Guro. La maschera Zaouli, usata nella danza, è stata creata negli anni '50, secondo quanto riferito, ispirata da una ragazza di nome "Djela Lou Zaouli”. Ogni villaggio Guro ha un ballerino Zaouli locale (sempre maschio), che si esibisce durante i funerali e le celebrazioni. Si ritiene che la danza aumenti la produttività di un villaggio in cui viene eseguita ed è vista come strumento di unità per la comunità Guro e, per estensione, per l'intero paese.Pensione completa.
Giorno 11
Gran Bassam, atmosfere coloniali e relax
Proseguimento verso Abidjan e Grand Bassam. Grand Bassam fu la prima capitale della Costa d’Avorio, costruita su una larga striscia di sabbia fra lagune e oceano. Di quest’epoca la città conserva intense atmosfere evocate dalla bella architettura coloniale. Percorrendo i grandi viali alberati raggiungeremo il Palazzo del Governatore che ospita l’interessante Museo del Costumi: una variegata collezione etnografica che spazia tra foto, cimeli coloniali a maschere, costumi ed oggetti rituali. Gran Bassam, diventata luogo di week end per gli abitanti di Abidjan dispone anche di
Proseguimento verso Abidjan e Grand Bassam. Grand Bassam fu la prima capitale della Costa d’Avorio, costruita su una larga striscia di sabbia fra lagune e oceano. Di quest’epoca la città conserva intense atmosfere evocate dalla bella architettura coloniale. Percorrendo i grandi viali alberati raggiungeremo il Palazzo del Governatore che ospita l’interessante Museo del Costumi: una variegata collezione etnografica che spazia tra foto, cimeli coloniali a maschere, costumi ed oggetti rituali. Gran Bassam, diventata luogo di week end per gli abitanti di Abidjan dispone anche di un colorato mercato artigianale.Pranzo in ristorante e cena in hotel.
Giorno 12
Abidjan, grattacieli e mercati tradizionali - partenza
La capitale della Costa d’Avorio è oggi forse la più dinamica metropoli dell’Africa Occidentale. Se guardiamo oltre la laguna, the “plateau” (il distretto amministrativo ed economico) si sviluppa molto velocemente e non orizzontalmente, come nella maggior parte delle città africane, ma verticalmente con i suoi grandi edifici moderni e i grattacieli. Non molta terra rimane disponibile e quella poca a disposizione deve continuamente essere estorta dalle acque della laguna Ebrié. Il “plateau” è delimitato a ovest dal porto e dalle interminabili code di persone che aspettano il
La capitale della Costa d’Avorio è oggi forse la più dinamica metropoli dell’Africa Occidentale. Se guardiamo oltre la laguna, the “plateau” (il distretto amministrativo ed economico) si sviluppa molto velocemente e non orizzontalmente, come nella maggior parte delle città africane, ma verticalmente con i suoi grandi edifici moderni e i grattacieli. Non molta terra rimane disponibile e quella poca a disposizione deve continuamente essere estorta dalle acque della laguna Ebrié. Il “plateau” è delimitato a ovest dal porto e dalle interminabili code di persone che aspettano il traghetto e a est dall’incredbile silhouette della cattedrale di San Pietro e Paolo. La visita inizia con una breve traversata in traghetto per una visione complessiva del “plateau”: una prospettiva dall’acqua. Quindi, dall’estremamente vivo mercato di Treichville ci sposteremo verso il più tranquillo “Cocody”: l’elegante quartiere residenziale sede dell’ufficio del primo ministro e di alcuni edifici in stile coloniale. Termineremo le visite nel quartiere di Youpungon, non lontano dalla foresta del fiume Banco e dai Fanico, i famosi lavandai che passano la giornata semi immersi nelle acque de fiume. I loro “lavatoi” sono dei copertoni di camion flottanti sull’acqua all’interno dei quali immergono i panni sfregandoli con forza. Per terra i vari colori asciugano al soleNel pomeriggio ritorno in hotel, camere in day-use a disposizione. In tempo utile trasferimento in aeroporto (pranzo in ristorante).
Giorno 13
Italia
Arrivo in Italia in mattinata. Considerando la natura del viaggio, alcune parti potrebbero essere modificate per cause imprevedibili come situazioni metereologiche proibitive ai voli, cambiamenti degli operativi aerei o altri avvenimenti inattesi. Esperto e guida locale faranno comunque tutto il possibile per attenersi al programma originale.