Giorno 1
Arrivo a San Josè
Partenza al mattino con volo di linea via scalo europeo o statunitense. Arrivo a San José nel tardo pomeriggio disbrigo delle formalità d’ingresso, accoglienza e trasferimento in hotel. Per gran parte del periodo coloniale San José (1.170 m), fondata nel 1737, svolse un ruolo di secondo piano rispetto a Cartago, una città più grande e di maggiore importanza fondata nel 1563 e capoluogo provinciale. Isolata per decenni, la città iniziò a svilupparsi alla fine del XVIII secolo come punto di sosta lungo la rotta commerciale del tabacco. Dopo l’indipendenza del Costa Rica, ottenuta nel
Partenza al mattino con volo di linea via scalo europeo o statunitense. Arrivo a San José nel tardo pomeriggio disbrigo delle formalità d’ingresso, accoglienza e trasferimento in hotel. Per gran parte del periodo coloniale San José (1.170 m), fondata nel 1737, svolse un ruolo di secondo piano rispetto a Cartago, una città più grande e di maggiore importanza fondata nel 1563 e capoluogo provinciale. Isolata per decenni, la città iniziò a svilupparsi alla fine del XVIII secolo come punto di sosta lungo la rotta commerciale del tabacco. Dopo l’indipendenza del Costa Rica, ottenuta nel 1821, Cartago e San José tentarono ciascuna di affermare la propria supremazia. Le rivalità ebbero termine nel 1823, quando le due città si fronteggiarono nella battaglia di Ochomongo, vinta da San Josè, che si autoproclamò capitale del paese. Nonostante il nuovo status, la città rimase un tranquillo centro agricolo fino ai primi decenni del XX secolo. Nella seconda metà del XX secolo la città si sviluppò senza sosta trasformandosi in un vasto e disordinato agglomerato urbano. Negli anni ’40 San Josè contava appena 70.000 abitanti, mentre attualmente la popolazione dell’area metropolitana è di quasi 1.600.000 persone. Pernottamento in hotel. Pasti: a bordo e cena libera.
Giorno 2
San Josè - Parco Nazionale del Tortuguero
Partenza al mattino molto presto verso nord-est lungo la Ruta 32 che attraversa le colline ammantate di alberi del Parco Nazionale Braulio Carrillo. Si transita per la cittadina rurale di Guàpiles, centro dei trasporti per la regione del Rìo Frìo, nota per la coltivazione delle banane. Proseguendo verso nord-est si lasciano le colline pedemontane settentrionali della Cordillera Central per fare ingresso nei bassopiani lussureggianti e umidi del versante caraibico. Raggiunto l’imbarcadero si procede in barca (collettiva) a motore lungo i Canales de Tortuguero, una rete di canali
Partenza al mattino molto presto verso nord-est lungo la Ruta 32 che attraversa le colline ammantate di alberi del Parco Nazionale Braulio Carrillo. Si transita per la cittadina rurale di Guàpiles, centro dei trasporti per la regione del Rìo Frìo, nota per la coltivazione delle banane. Proseguendo verso nord-est si lasciano le colline pedemontane settentrionali della Cordillera Central per fare ingresso nei bassopiani lussureggianti e umidi del versante caraibico. Raggiunto l’imbarcadero si procede in barca (collettiva) a motore lungo i Canales de Tortuguero, una rete di canali artificiali, creata nel 1974, che collega una serie di lagune e fiumi serpeggianti, con lo scopo di consentire la navigazione interna tra i villaggi costieri. Arrivo nel Parco Nazionale Tortuguero e sistemazione in lodge. Parco Nazionale TortugueroCreato per proteggere il più importante sito di nidificazione della tartaruga verde nell’emisfero occidentale, il Parco Nazionale Tortuguero si estende lungo 22 km di litorale e copre una superficie di circa 300 kmq, con 11 zone distinte che vanno dalla foresta di palme di rafia alle paludi erbacee. L’area protetta si estende anche nel Mar dei Caraibi, comprendendo circa 5.000 kmq di habitat marino. Con una media annua di precipitazioni che può raggiungere i 5.000 mm, è uno dei luoghi più umidi e piovosi del Costa Rica. La tartaruga verde (Chelonia mydas) vive nelle calde acque costiere degli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano. Si nutre principalmente di piante marine e può pesare fino a 180 kg. Il suo carapace, a forma di cuore, ha quattro placche ed è di colore bruno scuro e verde oliva. I maschi possono arrivare a 1,6 m di lunghezza e trascorrono tutta la vita in mare aperto, mentre le femmine, un po’ più piccole, ogni due-quattro anni tornano a riva, sulla spiaggia dove sono nate, per nidificare e deporre tra le 80 e le 120 uova. La stagione di nidificazione va da Marzo a Ottobre, con un picco in Luglio e Agosto. Il periodo di incubazione va da 45 a 70 giorni, dopo di che i piccoli, non più grandi del palmo di una mano, rompono il guscio con la caruncola (un dente temporaneo) e raggiungono l’oceano in piccoli gruppi, muovendosi il più rapidamente possibile per evitare la disidratazione e i predatori. Una volta in acqua devono nuotare almeno 24 ore per raggiungere fondali più profondi ed essere al riparo dalle insidie della terraferma.La tartaruga femmina scava con le zampe un buco perfettamente cilindrico sulla spiaggia, vi depone le uova e lo copre accuratamente di sabbia. In alcuni casi la tartaruga crea un falso nido nelle vicinanze per confondere i predatori. Poi abbandona il nido a se stesso e ritorna a mare. A causa della fragilità dell’habitat e dell’effettivo rischio di estinzione della specie, le escursioni per l’avvistamento delle tartarughe sono severamente regolamentate e possono avere luogo soltanto tra le 08.00 e le 24.00, le attività dopo la mezzanotte sono illegali. Ma nel tortughero non ci sono soltanto tartarughe marine, tra l’altro presenti in ben quattro specie: tartaruga verde, tartaruga liuto, tartaruga embricata e tartaruga caretta. Nel pomeriggio, visita del piccolo e animato villaggio di Tortuguero, il “luogo delle tartarughe”, che si caratterizza per le tradizioni caraibiche e per il Sea Turtle Conservancy, l’ente istituito per la salvaguardia delle tartarughe, che gestisce una stazione di ricerca, un centro visitatori e un museo. Rientro al lodge e resto del pomeriggio libero per relax al lodge. Pernottamento in lodge.Pasti: prima colazione, pranzo e cena inclusa.
Giorno 3
Parco Nazionale del Tortuguero
Intera giornata dedicata al Parco Nazionale Tortuguero. Nel parco sono state registrate oltre 300 specie di uccelli, sia stanziali che migratori: 14 specie di aironi, martin pescatori, jacane, tucani, aninghe americane o “uccelli serpente”, are di Buffon, cracidi hocco (tacchini della foresta) ... Alcune specie di mammiferi sono particolarmente diffuse nel Tortuguero, in particolare le scimmie urlatrici dal mantello, le scimmie ragno dell’America Centrale e i cebi cappuccini. Disponendo di un buon binocolo si riescono ad avvistare anche i bradipi didattili e tridattili. Le
Intera giornata dedicata al Parco Nazionale Tortuguero. Nel parco sono state registrate oltre 300 specie di uccelli, sia stanziali che migratori: 14 specie di aironi, martin pescatori, jacane, tucani, aninghe americane o “uccelli serpente”, are di Buffon, cracidi hocco (tacchini della foresta) ... Alcune specie di mammiferi sono particolarmente diffuse nel Tortuguero, in particolare le scimmie urlatrici dal mantello, le scimmie ragno dell’America Centrale e i cebi cappuccini. Disponendo di un buon binocolo si riescono ad avvistare anche i bradipi didattili e tridattili. Le lontre di fiume, di solito assai diffidenti, sono abbastanza abituate alla presenza delle imbarcazioni, mentre i timidi manati (lamantini) delle Indie Occidentali sono molto difficli da avvistare. Il parco è popolato anche da grandi felini come i giaguari e gli ocelot, ma questi animali hanno abitudini notturne e quindi è quasi impossibile vederli. La mattina è dedicata alla visita del parco a piedi, il miglior modo per veddere ed ascoltare la natura da vicino. Nel pomeriggio invece è prevista un’escursione in barca tra il labirinto di canali, spesso ricoperti di ninfee, che offrono buone opportunità per l’avvistamento degli animali. Per i più atletici è possibile ascendere il Cerro Tortuguero (120 m), l’unico rilievo del parco. Rientro al lodge per il pernottamento.Pasti: prima colazione, pranzo e cena inclusa. Nota: le due attività previste in questa giornata potrebbero essere invertite.
Giorno 4
Parco Nazionale Tortuguero - Guapiles - La Fortuna
Partenza verso sud-ovest per la cittadina di Guapiles e poi per la La Fortuna. Si attraversa la regione delle umide pianure settentrionali che si estendono dal confine con il Nicaragua fino alla Cordillera de Tilaràn. Disseminata di giungla tropicale e di fattorie, “fincas”, coltivate a banane, canna da zucchero e ananas, dove il commercio agricolo e la tutela dell’ambiente convergono per dar vita a un’unica grande “anima verde”. Arrivo nella cittadina di La Fortuna, il principale punto di accesso al Vulcano Arenal. Sistemazione in hotel e resto del pomeriggio a disposizione
Partenza verso sud-ovest per la cittadina di Guapiles e poi per la La Fortuna. Si attraversa la regione delle umide pianure settentrionali che si estendono dal confine con il Nicaragua fino alla Cordillera de Tilaràn. Disseminata di giungla tropicale e di fattorie, “fincas”, coltivate a banane, canna da zucchero e ananas, dove il commercio agricolo e la tutela dell’ambiente convergono per dar vita a un’unica grande “anima verde”. Arrivo nella cittadina di La Fortuna, il principale punto di accesso al Vulcano Arenal. Sistemazione in hotel e resto del pomeriggio a disposizione per relax. Pernottamento in hotel.Pasti: prima colazione, pranzo incluso e cena libera.
Giorno 5
Parco Nazionale dell'Arenal
Partenza la mattina verso il fiume Peñas Blancas, dove ci si imbarcherà per fare una piacevole traversata nella rigogliosa foresta, ammirando alcuni animali come scimmie, iguane, coccodrilli e numerosi specie di uccelli. La barca non è a motore e si dovrà pagaiare godendosi perciò i suoni della natura e permettere una lenta osservazione degli animali. Dopo il nostro safari sul fiume, partenza per il Parco Nazionale Vulcano Arenal, dove è prevista una camminata lungo il sentiero che si sviluppa attraverso la foresta pluviale tropicale ai piedi del vulcano che si sta ancora rigenerando
Partenza la mattina verso il fiume Peñas Blancas, dove ci si imbarcherà per fare una piacevole traversata nella rigogliosa foresta, ammirando alcuni animali come scimmie, iguane, coccodrilli e numerosi specie di uccelli. La barca non è a motore e si dovrà pagaiare godendosi perciò i suoni della natura e permettere una lenta osservazione degli animali. Dopo il nostro safari sul fiume, partenza per il Parco Nazionale Vulcano Arenal, dove è prevista una camminata lungo il sentiero che si sviluppa attraverso la foresta pluviale tropicale ai piedi del vulcano che si sta ancora rigenerando dopo essere stata bruciata dalle ultime eruzioni. Il sentiero porta ad una colata di lava fredda, creata quando il vulcano eruttò nel 1992. Nel pomeriggio, visita all’elegante complesso termale Eco Termales Fortuna, dove tutto, dal sistema di circolazione naturale dell’acqua nelle piscine all’illuminazione soffusa, è di tono minimalista ma lussuoso. Rientro in hotel per il pernottamento. Pasti: prima colazione, pranzo libero e cena inclusa. Parco Nazionale Vulcano Arenal Fu istituito nel 1995 e facente parte della più vasta Area de Conservaciòn Arenal, che tutela gran parte della Cordillera de Tilaràn. Un territorio vario e selvaggio con un alto grado di biodiversità. L’Arenal è rimasto in stato di quiescenza fino al 29 luglio 1968, quando una serie di violente esplosioni provocò la fuoriuscita di fiumi di lava che distrussero tre villaggi. Nonostante occasionali periodi di quiete che duravano alcune settimane o anche mesi, dal 1968 in poi l’Arenal continuò a produrre quasi quotidianamente minacciose colonne di cenere, forti esplosioni e infuocate colate laviche, ma questi fenomeni si interruppero improvvisamente nel 2010. Anche se lo spettacolo notturno delle incandescenti colate laviche è terminato, almeno per il momento (nessuno può dire che cosa bolle in pentola), questo imponente vulcano merita che gli si dedichi del tempo.
Giorno 6
La Fortuna - Lago Arenal - Riserva Biologica Foresta Nebulare Monteverde
Partenza verso ovest lungo la strada lastricata che costeggia la sponda nord della Laguna de Arenal, il lago artificiale più grande del paese, la cui diga provvede all’approvvigionamento idrico della provincia di Guanacate e alla fornitura idroelettrica della zona. Quando non tira vento il paesaggio è mozzafiato: la lucente superfice delle calme acque del lago riflette la sagoma del Vulcano Arenal e delle montagne circostanti, ammantate di foreste. Dal Lago Arenal ci imbarcheremo per navigare fino a Rio Chiquito, sulla sponda ovest, da dove continueremo via terra lungo strade
Partenza verso ovest lungo la strada lastricata che costeggia la sponda nord della Laguna de Arenal, il lago artificiale più grande del paese, la cui diga provvede all’approvvigionamento idrico della provincia di Guanacate e alla fornitura idroelettrica della zona. Quando non tira vento il paesaggio è mozzafiato: la lucente superfice delle calme acque del lago riflette la sagoma del Vulcano Arenal e delle montagne circostanti, ammantate di foreste. Dal Lago Arenal ci imbarcheremo per navigare fino a Rio Chiquito, sulla sponda ovest, da dove continueremo via terra lungo strade montuose e sterrate, godendoci panorami unici e apprezzando la vita quotidiana della gente contadina. Prima di arrivare a Monteverde, ci fermeremo in una tradizionale fattoria per degustare l’esclusivo caffè costaricense. Una visita guidata ci racconterà la storia del caffè e l’importanza che ha avuto per lo sviluppo del paese e avremo modo di vedere l’intero processo dalla semina all’assaggio del caffè. Arrivo in hotel e pernottamento. Pasti: prima colazione, pranzo e cena liberi.
Giorno 7
Riserva Biologica di Monteverde
Il Quetzal Splendente nella Riserva Biologica di MonteverdeGiornata dedicata alla visita della Riserva Biologica Foresta Nebulare Monteverde. La riserva è costituita da una foresta vergine avvolta dalla foschia, con rampicanti coperti di muschio, dove prosperano felci e bromeliacee, i torrenti scorrono impetuosi e la vita è in pieno rigoglio. Con oltre 400 specie catalogate di uccelli, Monteverde è un vero e proprio paradiso per il birdwatching. Il quetzal splendente, simbolo della riserva, si riesce ad avvistare soprattutto in Marzo e Aprile, durante la stagione della nidificazione, ma con
Il Quetzal Splendente nella Riserva Biologica di MonteverdeGiornata dedicata alla visita della Riserva Biologica Foresta Nebulare Monteverde. La riserva è costituita da una foresta vergine avvolta dalla foschia, con rampicanti coperti di muschio, dove prosperano felci e bromeliacee, i torrenti scorrono impetuosi e la vita è in pieno rigoglio. Con oltre 400 specie catalogate di uccelli, Monteverde è un vero e proprio paradiso per il birdwatching. Il quetzal splendente, simbolo della riserva, si riesce ad avvistare soprattutto in Marzo e Aprile, durante la stagione della nidificazione, ma con un pizzico di fortuna può capitare di vederlo in qualsiasi periodo dell’anno. La visibilità limitata della foresta nebulare rende piuttosto difficile gli avvistamenti dei mammiferi; tra le specie avvistate più frequentemente figurano i coati, le scimmie urlatrici, i cebi cappuccini, i bradipi, gli aguti e gli scoiattoli. Nella riserva ci sono 13 km di sentieri segnalati e ben tenuti. I nove sentieri più frequentati, adatti alle escursioni in giornata, delimitano un’area grosso modo triangolare, “El Triangulo”. Da tenere presente che alcuni sentieri sono molto fangosi, si cammina essenzialmente in mezzo a una nuvola, quindi sono necessari degli indumenti impermeabili e scarpe adatte. In mattinata è prevista una camminata, mentre nel pomeriggio prenderemo la cabinovia ad alta tecnologia, che comprende un giro di 1600 metri (in entrambe le direzioni), raggiungendo quote di 1400-1600 m. Infine, attraverso una combinazione di ponti sospesi e sentieri, percorreremo le Sky Walk, in cui potremmo ammirare la rigogliosa foresta pluviale da 70 metri di altezza! Rientro in serata in hotel per il pernottamento. Pasti: prima colazione, pranzo e cena liberi. Foresta Nebulare di MonteverdeNel 1949 alcune famiglie quacchere dell’Alabama, pacifiste in ossequio alla loro religione, lasciarono gli Stati Uniti, in segno di protesta contro la guerra di Corea, e scelsero di vivere a Monteverde. Alcuni anni prima, infatti, il governo costaricense aveva abolito l’esercito e inoltre il clima fresco delle montagne era perfetto per allevare il bestiame. Nel loro tranquillo rifugio, i quaccheri adottarono uno stile di vita semplice e spartano dedicandosi all’allevamento e alla produzione di latticini. Ammaliati dall’incantevole paesaggio, i quaccheri decisero di destinare un terzo delle loro proprietà alla protezione dell’habitat naturale. Nel 1975 la comunità locale, con l’aiuto di organizzazioni ambientaliste, riuscì ad acquistare più di 300 ettari di terreno adiacenti alla zona inizialmente protetta. Nacque così la Riserva Biologica Foresta Nebulare di Monteverde, amministrata dal Centro Scientifico Tropicale, che oggi si estende su una superficie complessiva di più di 100 kmq
Giorno 8
Riserva Biologica Foresta Nebulare Monteverde - San José - partenza
Presto al mattino partenza verso l’aeroporto di San José. Imbarco sul volo internazionale di linea per l’Italia via scalo europeo o statunitense e prosecuzione in coincidenza. Pernottamento a bordo. Pasti: prima colazione, pranzo e cena liberi o a bordo.
Giorno 9
Arrivo in Italia