Giorno 1
Partenza dall'Italia per Tbilisi
Partenza per la Georgia in serata da Milano Malpensa con volo di linea via scalo internazionale. Cena e pernottamento a bordo.Arrivo a Tbilisi e incontro con il nostro referente locale. Trasferimento privato in hotel e pernottamento. Nota bene: per la partenza del 19 agosto potrebbero essere utilizzati voli operati da Egean Airlines.
Giorno 2
Tbilisi, la capitale. Miscela unica di Oriente e Occidente
Dopo qualche ora di riposo, colazione e inizio delle visite di Tbilisi, il cui fascino risiede nel suo essere una miscela unica di Oriente e Occidente. Costruita sulle anguste sponde del fiume Mtkvari (noto anche col nome turco Kura), Tbilisi gode di una posizione magnifica, chiusa su tutti i lati da suggestive colline e con le montagne in lontananza. I primi insediamenti in quest’area risalgono al IV secolo a.C., anche se secondo la tradizione essa fu fondata nel V secolo d.C. dall’allora re Vakhtang Gorgasali di Kartli, con l’intenzione di farne la capitale del proprio regno. Il
Dopo qualche ora di riposo, colazione e inizio delle visite di Tbilisi, il cui fascino risiede nel suo essere una miscela unica di Oriente e Occidente. Costruita sulle anguste sponde del fiume Mtkvari (noto anche col nome turco Kura), Tbilisi gode di una posizione magnifica, chiusa su tutti i lati da suggestive colline e con le montagne in lontananza. I primi insediamenti in quest’area risalgono al IV secolo a.C., anche se secondo la tradizione essa fu fondata nel V secolo d.C. dall’allora re Vakhtang Gorgasali di Kartli, con l’intenzione di farne la capitale del proprio regno. Il progetto sfumò a causa della sua morte, ma il figlio Dachi mantenne fede al volere del padre. A partire dalla metà del VII secolo la presa della città da parte degli arabi la tramutò per quattrocento anni in un emirato, fino a quando il re Davit Aghmashenebeli la riconquistò dichiarandola capitale della Georgia unita. Fu proprio durante il suo regno che il paese conobbe uno dei periodi più floridi della propria storia. Durante il medioevo venne invasa e assoggettata a numerose dominazioni da parte di bizantini, arabi, persiani, mongoli e turchi selgiuchidi. Nel XIX secolo fu annessa alla Russia che ne fece una città imperiale. Dal 1991 è la capitale della Repubblica di Georgia, rinata come stato indipendente dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica.La maggior parte dei quartieri sulla sinistra del fiume si trovano su uno scosceso costone che si affaccia sul centro storico, punteggiato di chiese e piazze. Le chiese georgiana ortodossa, armena gregoriana e romana cattolica, la sinagoga, la moschea e il tempio zoroastriano sono tutte a distanza di cinque minuti di cammino l’uno dall’altra, a dimostrazione di quanto Tbilisi sia una città multietnica e multiculturale. La città vecchia ha molto da offrire ed è piacevole passeggiare per le stradine lastricate dove si affacciano le vecchie case dai balconi in legno finemente lavorati che richiamano all’arte tipicamente orientale. Intera giornata dedicata alla visita della città: la Chiesa di Metekhi, fatta costruire nel XIII secolo dal re Demetre Tavdadebuli, soprannominato l’Autosacrificante, trasformata in teatro nel 1974 e infine riconsacrata nel 1980; il quartiere di Abanotubani con le famose terme sulfuree frequentate da Alexandre Dumas e Puskin; la Basilica di Anchiskhati (VI se.), una delle più antiche chiese di Tbilisi che conserva il suo aspetto originale; la Fortezza di Narikala, risalente al IV secolo, antico simbolo dell’ingegnosità difensiva di Tbilisi; la Cattedrale di Sioni, risalente al VI-VII secolo, con la croce di Santa Nino di Cappadocia, fatta di rami di vite legati con i capelli della santa; il Museo Nazionale della Georgia, che custodisce un’incredibile collezione di reperti archeologici comprendente oggetti e gioielli d’oro della Georgia precristiana. Pernottamento in hotel. Pasti: colazione in hotel, pranzo libero, cena in ristorante locale o in hotel.
Giorno 3
La chiesa di Tsminda Sameba e il Monte Kazbek
Partenza in minibus verso nord per Mtskheta, l’antica capitale religiosa, nelle vicinanze di Tbilisi, dove nel IV secolo santa Nino convertì il regno iveriano al cristianesimo. Questa località, dove si trovano alcune delle chiese più antiche e importanti del paese (Patrimonio dell’Umanità UNESCO), costituisce il cuore spirituale della Georgia. Visita della Chiesa di Jvari, un classico dello stile tetraconco georgiano antico: gli angoli delimitati dalle quattro braccia di uguale lunghezza sono occupati da sale cantonali, mentre la bassa cupola poggia su un tozzo tamburo
Partenza in minibus verso nord per Mtskheta, l’antica capitale religiosa, nelle vicinanze di Tbilisi, dove nel IV secolo santa Nino convertì il regno iveriano al cristianesimo. Questa località, dove si trovano alcune delle chiese più antiche e importanti del paese (Patrimonio dell’Umanità UNESCO), costituisce il cuore spirituale della Georgia. Visita della Chiesa di Jvari, un classico dello stile tetraconco georgiano antico: gli angoli delimitati dalle quattro braccia di uguale lunghezza sono occupati da sale cantonali, mentre la bassa cupola poggia su un tozzo tamburo ottagonale, ne risulta un edificio di piccole proporzioni ma dalle eleganti simmetrie. Visita della Cattedrale di Svetitskhoveli, grande edificio risalente all’XI secolo, che presenta pianta a croce allungata, decorato con splendide sculture di pietra sia all’esterno che all’interno. Secondo la tradizione sotto la cattedrale sarebbe sepolta la tunica di Cristo. Visita della Chiesa di Samtavro, facente parte dell’omonimo convento, costruita nel 1130 come chiesa di corte dei signori di Mtskheta, che conserva le spoglie di re Miriam e di sua moglie, la regina Nana. Si prosegue verso nord lungo la mitica Strada Militare Georgiana, la principale via di collegamento con la Russia, oggi interrotta dalla chiusura del confine, che da Tbilisi attraversava il Caucaso fino a Vladikavkaz. Arrivo a Kazbegi (1.750 m), situata in posizione spettacolare pochi chilometri a sud del confine con la Russia. Dominata a ovest dalla cima innevata del Monte Kazbek (5.047 m), su cui si staglia la sagoma inconfondibile della chiesa di Tsminda Sameba, Kazbegi è la più importante città del Khevi, la regione a nord del Passo di Jvari. Salita in minivan 4x4 alla trecentesca chiesa di Tsminda Sameba (2.200 m) uno dei principali simboli della Georgia, famosa, oltre che per la sua bellezza, per la devozione e la fiera determinazione dimostrata dal popolo georgiano nel volerla costruire in una posizione così impervia e isolata. La salita alla chiesa e i panorami che si aprono lungo il percorso sono tra le attrattive principali della Georgia. Pernottamento in hotel. Pasti: colazione in hotel, pranzo libero, cena in ristorante locale o in hotel.
Giorno 4
Visita di Uplistsikhe, il più antico insediamento del Caucaso
Partenza presto al mattino per un lungo trasferimento verso sud-ovest. Lungo il percorso sosta per la visita della suggestiva città rupestre di Uplistsikhe, nei pressi di Gori, uno degli insediamenti più antichi del Caucaso. Fondata alla fine dell’Età del Bronzo, intorno al 1000 a.C., Uplistsikhe si sviluppò in modo significativo dal VI secolo a.C. al I secolo d.C. e fu uno dei principali centri politici e religiosi del Kartli precristiano, con templi dedicati soprattutto alla dea del sole. In seguito, grazie alla sua strategica posizione sulla rotta delle principali vie carovaniere tra
Partenza presto al mattino per un lungo trasferimento verso sud-ovest. Lungo il percorso sosta per la visita della suggestiva città rupestre di Uplistsikhe, nei pressi di Gori, uno degli insediamenti più antichi del Caucaso. Fondata alla fine dell’Età del Bronzo, intorno al 1000 a.C., Uplistsikhe si sviluppò in modo significativo dal VI secolo a.C. al I secolo d.C. e fu uno dei principali centri politici e religiosi del Kartli precristiano, con templi dedicati soprattutto alla dea del sole. In seguito, grazie alla sua strategica posizione sulla rotta delle principali vie carovaniere tra l’Asia e l’Europa, Uplistsikhe divenne un importante centro commerciale, che nel momento di massimo sviluppo contò più di 20.000 abitanti. Nel 1240 la città e le foreste circostanti vennero distrutte dai mongoli. Ciò che è visibile oggi è stato riportato alla luce dagli archeologi a partire dal 1957 e si estende su una superficie di 40.000 mq che corrisponde a circa la metà dell’estensione originale del sito. Ancora verso sud-vest per la cittadina di Akhaltsikhe che si trova nei pressi del confine con la Turchia. Pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo libero, cena in ristorante locale o in hotel.
Giorno 5
La città rupestre di Vardzia e trasferimento a Tskhaltubo
Partenza verso sud-est, verso il confine con la Turchia, lungo una spettacolare strada che segue l’alto corso del fiume Mtkvari, attraverso paesaggi naturali incontaminati. Lungo il percorso sosta per fotografare l’imponente Fortezza di Khertvisi, di epoca compresa tra il X e il XIV secolo. Secondo la leggenda, la regina Tamar indisse una gara per chi avrebbe costruito la torre più bella. Alla sfida parteciparono un esperto muratore e il suo allievo. L’allievo superò il maestro, il quale si suicidò saltando dalla torre. Si prosegue per la sacra città rupestre di Vardzia, bastione
Partenza verso sud-est, verso il confine con la Turchia, lungo una spettacolare strada che segue l’alto corso del fiume Mtkvari, attraverso paesaggi naturali incontaminati. Lungo il percorso sosta per fotografare l’imponente Fortezza di Khertvisi, di epoca compresa tra il X e il XIV secolo. Secondo la leggenda, la regina Tamar indisse una gara per chi avrebbe costruito la torre più bella. Alla sfida parteciparono un esperto muratore e il suo allievo. L’allievo superò il maestro, il quale si suicidò saltando dalla torre. Si prosegue per la sacra città rupestre di Vardzia, bastione della spiritualità georgiana. La caratteristica saliente della città, che si sviluppò nel XII sec. durante il regno della regina Tamar, sono i 13 livelli su cui si articolano le abitazioni scavate nella roccia, con la chiesa dell’Assunzione al centro. A ovest e a est della chiesa dell’Assunzione si trovano più di 100 gruppi di grotte e 12 chiese minori. Si contano inoltre 25 cantine per il vino. Oggi il Monastero di Vardzia è di nuovo in funzione. Rientro a Akhaltsikhe per la visita della Cittadella di Rabati, con le tradizionali case georgiane “darbazebi” raggruppate attorno al castello del XII secolo. Si prosegue verso ovest per la cittadina di Tskhaltubo nella regione di Imereti. Pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo libero, cena in ristorante in hotel.
Giorno 6
Nel cuore del Grande Caucaso: il selvaggio e misterioso Svaneti
Visita del Monastero di Gelati (Patrimonio dell’Umanita UNESCO), situato sul versante boscoso di una collina 10 km a nor-est di Kutaisi, fondato dal re Davit il Ricostruttore nel 1106 come centro della cultura cristiana e accademia neoplatonica. Gli interni della Cattedrale della Vergine sono tra i più sgargianti e colorati di tutte le chiese georgiane. Si prosegue verso nord per il selvaggio e misterioso Svaneti. Arrivo nella cittadina di Mestia (1.400 m), capoluogo amministrativo dello Svaneti, un agglomerato di circa dieci quartieri con palazzi antichi e torri svan
Visita del Monastero di Gelati (Patrimonio dell’Umanita UNESCO), situato sul versante boscoso di una collina 10 km a nor-est di Kutaisi, fondato dal re Davit il Ricostruttore nel 1106 come centro della cultura cristiana e accademia neoplatonica. Gli interni della Cattedrale della Vergine sono tra i più sgargianti e colorati di tutte le chiese georgiane. Si prosegue verso nord per il selvaggio e misterioso Svaneti. Arrivo nella cittadina di Mestia (1.400 m), capoluogo amministrativo dello Svaneti, un agglomerato di circa dieci quartieri con palazzi antichi e torri svan oltre a dozzinali edifici di epoca sovietica. Pranzo libero. Nel pomeriggio visita della cittadina e del Museo familiare “Casa-Torre”. Cena e pernottamento in hotel. La regione dello Svaneti è una terra antica racchiusa nel Caucaso Maggiore, così isolata da non essere mai stata sottomessa da nessun dominatore e da essere riuscita a mantenere in gran parte il suo stile di vita tradizionale anche durante l’epoca sovietica. Gli svan, gli abitanti locali, parlano una lingua priva di forma scritta che si è separata dal georgiano circa quattromila anni fa e che risulta in gran parte incomprensibile al resto della popolazione. L’identità della Georgia affonda le sue radici nell’imponente catena del Caucaso che vanta la più alta cima d’Europa, il Monte Elbrus (5.642 m), la cui vetta si trova in territorio russo. Il percorso attraversa paesaggi che si fanno sempre più spettacolari a mano a mano che si risalgono le valli: cime innevate che svettano oltre i 4.000 m su pascoli alpini ammantati di fiori. Il simbolo dello Svaneti sono i pittoreschi villaggi con le tipiche torri difensive in pietra, progettate per proteggerne gli abitanti in caso di invasioni e guerre; oggi sono ancora in piedi circa 175 torri, costruite per la maggior parte tra il IX e il XIII secolo. Lo Svaneti possiede inoltre un ricco patrimonio d’arte sacra: molte chiese, anche quelle nei villaggi più piccoli, vantano affreschi vecchi di un millennio.
Giorno 7
Le torri ai piedi del Monte Shkhara, nel villaggio di Ushguli
Partenza in minivan 4x4 verso sud-est per raggiungere il pittoresco e suggestivo villaggio di Ushguli (2.100 m), che sorge sulle propaggini più elevate della Valle dell’Enguri, ai piedi del massiccio innevato del Monte Shkara (5.068 m) la vetta più elevata della Georgia e la terza più alta della catena del Caucaso. In realtà Ushguli è formato da quattro villaggi: Murqmeli, Chazhashi, Zhibiani e Chvibiani; nel 1996, grazie alla presenza di una ventina di antiche torri svan, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Nel pomeriggio rientro a Mestia. Visita del Museo
Partenza in minivan 4x4 verso sud-est per raggiungere il pittoresco e suggestivo villaggio di Ushguli (2.100 m), che sorge sulle propaggini più elevate della Valle dell’Enguri, ai piedi del massiccio innevato del Monte Shkara (5.068 m) la vetta più elevata della Georgia e la terza più alta della catena del Caucaso. In realtà Ushguli è formato da quattro villaggi: Murqmeli, Chazhashi, Zhibiani e Chvibiani; nel 1996, grazie alla presenza di una ventina di antiche torri svan, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Nel pomeriggio rientro a Mestia. Visita del Museo Etnografico di Mestia, che oltre a pregevoli vangeli illustrati, croci d’altare in oro e icone in metallo cesellato, espone una raccolta di fotografie dello Svaneti scattate alla fine dell’800 da Vittorio Sella, forse il più grande fotografo di montagna di tutti i tempi, nipote del più famoso Quintino Sella, il fondatore del Club Alpino Italiano. Pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo libero, cena in ristorante locale o in hotel.
Giorno 8
Visita delle grotte di Prometeo, tra stalattiti e stalagmiti lungo il fiume sotterraneo, fino a Tblisi
Presto al mattino si intraprende il viaggio di ritorno a Kutaisi. Visita delle grotte carsiche di Prometeo con fiume sotterraneo navigabile. Partenza verso est per Tbilisi. Arrivo a Tbilisi nel tardo pomeriggio. Pernottamento in hotel.Pasti: colazione in hotel, pranzo libero, cena in ristorante locale o in hotel.
Giorno 9
Rientro in l'Italia
Trasferimento in nottata all’aeroporto per il rientro in Italia via scalo internazionale. 1. Uplistsikhe 2. Chiesetta di Lamaria e Monte Shkhara, Svaneti 3. Tiblisi