Giorno 1
Partenza dall'Italia
Partenza nel primo pomeriggio da Milano Malpensa con volo di linea via scalo intermedio per Bishkek. Pernottamento a bordo. Pasti: cena a bordo
Giorno 2
Arrivo a Bishkek (Visita della capitale del Kirghizistan)
Arrivo al mattino presto a Bishkek (800 m), espletamento delle formalità d’ingresso, accoglienza da parte dell’organizzazione locale e trasferimento in hotel per la prima colazione e un breve riposo. La capitale del Kirghizistan sorge al margine settentrionale dei monti Kyrgyz Alatau, un braccio della catena del Tian Shan. Il suo nome attuale deriva dal vecchio nome kazako pishpek che è la zangola di legno utilizzata per produrre il kumys (il latte fermentato di giumenta, la bevanda nazionale). Visita dei principali siti d’interesse della città: la Piazza Ala-Too ex Piazza Lenin, dove
Arrivo al mattino presto a Bishkek (800 m), espletamento delle formalità d’ingresso, accoglienza da parte dell’organizzazione locale e trasferimento in hotel per la prima colazione e un breve riposo. La capitale del Kirghizistan sorge al margine settentrionale dei monti Kyrgyz Alatau, un braccio della catena del Tian Shan. Il suo nome attuale deriva dal vecchio nome kazako pishpek che è la zangola di legno utilizzata per produrre il kumys (il latte fermentato di giumenta, la bevanda nazionale). Visita dei principali siti d’interesse della città: la Piazza Ala-Too ex Piazza Lenin, dove si affacciano i principali edifici governativi; la Piazza della Vittoria, in cui campeggia un imponente monumento commemorativo in forma di yurta eretto in occasione del 40° anniversario della fine della seconda guerra mondiale; il Museo Frunze, una casa-museo che offre un approfondito ritratto di Mikhail Vasilievich Frunze, uno dei protagonisti della guerra civile russa; il Parco Dubovy, frequentato da mamme con bambini nelle calde domeniche estive, con caffè all’aperto, alcune sculture moderne e molte querce secolari. Pernottamento in hotel (Ambassador Hotel 4* o similare).Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristorante locale.
Giorno 3
Bishkek - Tokmok - Cholpon Ata - Tepke (Le rovine dell'antica Balasagun con la Torre di Burana e i balbal turchi, il Lago Issik-Kul e i petroglifi di Cholpon Ata)
Partenza verso est per la cittadina di Tokmok nei cui pressi si trovano le rovine dell’antica città di Balasagun, fondata durante il regno di Sogdiana e divenuta in seguito una delle capitali dei karakhanidi, dove ancora si innalzano i resti della Torre di Burana, un minareto a pianta ottagonale dell’XI secolo. Molto interessante l’adiacente raccolta di balbal, le stele funerarie turche simili a totem. Si prosegue verso est per il vasto lago Issyk-Kul (1.600 m), un enorme bacino pieno d’acqua incastonato fra i Kungey Alatau (“monti soleggiati”) a nord e i Terskey Alatau (“monti
Partenza verso est per la cittadina di Tokmok nei cui pressi si trovano le rovine dell’antica città di Balasagun, fondata durante il regno di Sogdiana e divenuta in seguito una delle capitali dei karakhanidi, dove ancora si innalzano i resti della Torre di Burana, un minareto a pianta ottagonale dell’XI secolo. Molto interessante l’adiacente raccolta di balbal, le stele funerarie turche simili a totem. Si prosegue verso est per il vasto lago Issyk-Kul (1.600 m), un enorme bacino pieno d’acqua incastonato fra i Kungey Alatau (“monti soleggiati”) a nord e i Terskey Alatau (“monti bui”) a sud, che assieme formano il braccio settentrionale della catena del Tian Shan. Visita del sito di Cholpon-Ata dove si trovano numerosi massi erratici di origine glaciale decorati o incisi sulla superficie. Alcune di queste incisioni rupestri risalgono alla tarda Età del bronzo (1500 a.C), altre sono attribuibili ai saci-usun (VIII secolo a.C. - I secolo d.C.) e altri ancora alle popolazioni di lingua altaica (dal V al X secolo). Molte raffigurazioni rappresentano stambecchi dalle lunghe corna, lupi, cervi e cacciatori. Alcune pietre sembrano essere disposte in cerchi sacri. Si procede per il villaggio di Tepke. Pernottamento in guest-house (Reina Kench Guest-house). Pasti: colazione in hotel. Pranzo in ristorante locale. Cena in guest-house. Il Lago Issyk-KolIssyk-Kol significa “lago caldo” e questo nome ha una ragione d’essere: la grande profondità dello specchio d’acqua, unita all’attività geotermica e all’elevata salinità, fa sì che le acque del lago non gelino mai e in estate raggiungano addirittura la temperatura di 25°C. Con un’estensione di 180 km in lunghezza e 60 km in larghezza è il secondo lago alpino più grande del mondo dopo il lago Titicaca in Sudamerica.
Giorno 4
Tepke - Valle Karkara (Il volo in elicottero sulla Catena del Tien Shan, il campo base del Picco Khan Tengri e il Ghiacciao Inilchek)
Partenza verso est per raggiungere la Valle Karkara, sul confine con il Kazakistan, punto di partenza per la più entusiasmante escursione del viaggio: il volo in elicottero sulla Catena Centrale del Tien Shan per raggiungere il campo base del Picco Khan Tengri (4.200 m). L’escursione richiede circa 3 ore tra andata e ritorno inclusa una sosta per effettuare una camminata sul ghiacciaio Inilchek. Pernottamento in campo tendato (Karkara Yurt Camp) (N.B. In questo campo è necessario condividere la tenda in 2 persone). Pasti: colazione in guest-house. Pranzo e cena in campo tendato. Il
Partenza verso est per raggiungere la Valle Karkara, sul confine con il Kazakistan, punto di partenza per la più entusiasmante escursione del viaggio: il volo in elicottero sulla Catena Centrale del Tien Shan per raggiungere il campo base del Picco Khan Tengri (4.200 m). L’escursione richiede circa 3 ore tra andata e ritorno inclusa una sosta per effettuare una camminata sul ghiacciaio Inilchek. Pernottamento in campo tendato (Karkara Yurt Camp) (N.B. In questo campo è necessario condividere la tenda in 2 persone). Pasti: colazione in guest-house. Pranzo e cena in campo tendato. Il campo tendato, di proprietà del nostro corrispondente locale, è composto da grandi tende fisse con due confortevoli brandine dotate di sacco a pelo. Wc e lavandini in strutture separate comuni per tutte le tende, sauna e ristorante.Il volo in elicottero dipende dalle condizioni atmosferiche. Pertanto potrebbero verificarsi ritardi nelle partenze e nel caso più estremo anche la cancellazione dell’escursione. E’ richiesta una certa flessibilità rispetto a orari e a eventuali variazioni di programma. Nel caso di cancellazione del volo verrà rimborsato il costo dell’escursione e in alternativa si effettuerà una camminata nella splendida Valle Karkara. La parte più alta e imponente del Tian Shan (letteralmente “le Montagne Celestiali”) si trova all’estremità orientale del Kirghizistan, lungo i confini con la Cina e con l’appendice sud-orientale del Kazakistan. Un formidabile intreccio di catene, nate come l’Himalaya dalla collisione tra la placca indiana e quella eurasiatica, con decine di vette che si elevano oltre i 5.000 m e culminano nel Pik Pobedy (“Picco della Vittoria”, 7.439 m) e nel Khan Tengri (“Signore dei Cieli”, 7.010 m) la vetta più spettacolare del Tian Shan. La latitudine più settentrionale del Tian Shan, rispetto a quella delle altre catene dell’Asia Centrale, fa si che i suoi ghiacciai siano più possenti e spettacolari. In particolare il ghiacciaio Inilchek, uno dei più lunghi al mondo (circa 62 km), che si estende verso ovest su entrambi i lati del Khan Tengri. Ogni estate, sotto al punto in cui il fronte nord del ghiacciaio incontra quello sud, si forma un lago punteggiato di piccoli iceberg, il Lago Merzbacher (3.300 m), che verso la fine di Luglio rompe improvvisamente i suoi argini ghiacciati riversandosi nel sottostante fiume Inilchek.
Giorno 5
Valle Karkara - Karakol - Kodji-Say (La tomba del famoso esploratore Prezwalsky, la Moschea cinese e la Cattedrale Ortodossa)
Partenza verso sud-ovest per la tranquilla cittadina di Karakol, il centro amministrativo della provincia di Issyk-Kol. Karakol, fondata nel 1869, è caratterizzata da bassi edifici e strade secondarie punteggiate da leziose dacie russe ombreggiate da lunghi filari di imponenti pioppi. All’epoca del comunismo la città fu ribattezzata Prezwalski, dal nome del famoso esploratore di epoca zarista la cui ultima spedizione terminò proprio qui e che è sepolto nei pressi, in riva al lago. Visita della città: la Moschea cinese, che a prima vista ha tutto l’aspetto di un tempio buddhista
Partenza verso sud-ovest per la tranquilla cittadina di Karakol, il centro amministrativo della provincia di Issyk-Kol. Karakol, fondata nel 1869, è caratterizzata da bassi edifici e strade secondarie punteggiate da leziose dacie russe ombreggiate da lunghi filari di imponenti pioppi. All’epoca del comunismo la città fu ribattezzata Prezwalski, dal nome del famoso esploratore di epoca zarista la cui ultima spedizione terminò proprio qui e che è sepolto nei pressi, in riva al lago. Visita della città: la Moschea cinese, che a prima vista ha tutto l’aspetto di un tempio buddhista tipico della Mongolia, costruita nel 1910 da un architetto e 20 artigiani cinesi senza l’utilizzo di un solo chiodo; la Cattedrale Ortodossa della Santissima Trinità, una bella struttura tradizionale di legno, costruita nel 1895; il Museo Prezwalsky, che espone una grande mappa con tutti gli itinerari delle esplorazioni compiute dal grande esploratore e i reperti che ne tracciano un profilo della vita e dei viaggi. Nel pomeriggio si prosegue verso sud-est per il villaggio di Kdji-Say. Pernottamento in semplice hotel (Al Hayat Hotel).Pasti: colazione in campo tendato. Pranzo in ristorante locale. Cena in hotel.
Giorno 6
Kodji-Say - Bokombayev - Lago Song-Kol (Il centro dell'artigianato kirghiso e "l'ultimo lago")
Partenza verso ovest per il villaggio di Kochkor famoso per essere il centro dell’artigianato kirghizo. Visita di un laboratorio per la lavorazione del feltro gestito da un collettivo femminile locale; il prodotto più tipico è sicuramente lo shyrdak, il tappetino usato dai nomadi, decorato con motivi floreali, corna di stambecco e fantasiosi arabeschi; i colori naturali sono ricavati dalle foglie di pero e lampone, dalle radici di dalia e betulla, dal ginepro, dall’amaranto e dall’assenzio. Si prosegue verso sud-ovest attraverso il Passo Kalmak Ashuu (3.450 m), la pista avanza sinuosa
Partenza verso ovest per il villaggio di Kochkor famoso per essere il centro dell’artigianato kirghizo. Visita di un laboratorio per la lavorazione del feltro gestito da un collettivo femminile locale; il prodotto più tipico è sicuramente lo shyrdak, il tappetino usato dai nomadi, decorato con motivi floreali, corna di stambecco e fantasiosi arabeschi; i colori naturali sono ricavati dalle foglie di pero e lampone, dalle radici di dalia e betulla, dal ginepro, dall’amaranto e dall’assenzio. Si prosegue verso sud-ovest attraverso il Passo Kalmak Ashuu (3.450 m), la pista avanza sinuosa attraverso i terreni montuosi e all’orizzonte sembra scomparire nel cielo, forse è per questo che Song-Kol significa “l’ultimo lago”. Arrivo al lago Song-Kol (3.020 m) nel tardo pomeriggio. Pernottamento in campo di yurte (N.B. In questo campo è necessario condividere la yurta in 4 persone).Pasti: colazione in casa privata. Pranzo in ristorante locale. Cena in campo di yurte. Le yurte sono le tipiche tende dei nomadi della steppa dell’Asia centrale. Hanno la struttura in legno rivestita di feltro e il pavimento ricoperto di tappeti; alte e spaziose assomigliano a vere e proprie abitazioni, vi si sta comodamente in piedi e sono dotate di letti con materassi, lenzuola, coperte e una stufa centrale. Sono generalmente pulite e permettono di assaporare fino in fondo l’atmosfera e la cultura dei nomadi. Le latrine sono in comune.
Giorno 7
Lago Song-Kol - Naryn (Usi e costumi dei nomadi kirghizi tra gli alti pascoli)
Il Lago Song-Kol è uno degli angoli più incantevoli del Kirghizistan centrale. Il lago è circondato dai rigogliosi pascoli jailoo, molto apprezzati dai pastori nomadi della Valle di Kochkor che vi trascorrono i mesi estivi con il loro bestiame: yak, pecore e cavalli. Mattinata dedicata all’esplorazione dei dintorni del campo e alla visita di una famiglia di ospitali nomadi kirghizi, che usualmente invitano i passanti nelle loro yurte per offrire tè, yogurt fresco (airan), formaggio stagionato (kurut) e latte fermentato di giumenta (kumys). Partenza verso sud-est per la cittadina di Naryn
Il Lago Song-Kol è uno degli angoli più incantevoli del Kirghizistan centrale. Il lago è circondato dai rigogliosi pascoli jailoo, molto apprezzati dai pastori nomadi della Valle di Kochkor che vi trascorrono i mesi estivi con il loro bestiame: yak, pecore e cavalli. Mattinata dedicata all’esplorazione dei dintorni del campo e alla visita di una famiglia di ospitali nomadi kirghizi, che usualmente invitano i passanti nelle loro yurte per offrire tè, yogurt fresco (airan), formaggio stagionato (kurut) e latte fermentato di giumenta (kumys). Partenza verso sud-est per la cittadina di Naryn che deriva il suo nome dal termine mongolo che significa “soleggiato”. Visita della piazza centrale, dell’appariscente nuova moschea e del museo regionale. Pernottamento in hotel (Grand Khan Tengri Hotel 4* o similare).Pasti: prima colazione e pranzo in campo di yurte. Cena in ristorante locale.
Giorno 8
Naryn - Lago Kel-Suu (I magnifici paesaggi della catena montuosa del Tien Shan meridionale e il favoloso lago al confine con la Cina)
Partenza verso sud attraverso i magnifici paesaggi della catena montuosa del Tien Shan meridionale per raggiungere il favoloso Lago Kel-Suu (3.500 m) nella Valle del Kurumduk, ai confini con la Cina. Il lago, formatosi negli anni ‘80 a causa di una frana, è incastonato tra le montagne e si sviluppa in lunghezza per circa 12 km e in larghezza tra i 100 e gli 800 metri. Le sue acque fresche e di colore verde, derivanti dal disgelo dei ghiacciai, riflettono i colori delle montagne circostante e del cielo. E’ senza dubbio uno dei luoghi più remoti e più belli di tutta l’Asia Centrale!
Partenza verso sud attraverso i magnifici paesaggi della catena montuosa del Tien Shan meridionale per raggiungere il favoloso Lago Kel-Suu (3.500 m) nella Valle del Kurumduk, ai confini con la Cina. Il lago, formatosi negli anni ‘80 a causa di una frana, è incastonato tra le montagne e si sviluppa in lunghezza per circa 12 km e in larghezza tra i 100 e gli 800 metri. Le sue acque fresche e di colore verde, derivanti dal disgelo dei ghiacciai, riflettono i colori delle montagne circostante e del cielo. E’ senza dubbio uno dei luoghi più remoti e più belli di tutta l’Asia Centrale! Pernottamento in tenda in campo pre-allestito.Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in campo pre-allestito. Il campo pre-allestito consiste di tendine igloo con materassini poggiati a terra, una tenda-ristorante e due tende-latrine (una per gli uomini e una per le donne). Si consiglia di portare sacco lenzuolo e sacco a pelo pesante (la temperatura notturna può scendere intorno ai 0°C).
Giorno 9
Lago Kel-Suu - Tash Rabat (Caravanserraglio fortificato, mausoleo o monastero cristiano)
Dopo la prima colazione partenza per un lungo trasferimento verso nord-ovest attraverso gli scenografici jailoo circondati da un paesaggio alpino che spazia fino all’orizzonte. Si raggiunge la remota Tash Rabat, la “fortezza di pietra”, una strana costruzione che potrebbe essere stata un caravanserraglio fortificato piuttosto che un mausoleo o addirittura un monastero cristiano. Fonti locali fanno risalire il complesso al XV secolo, altre al X secolo, quale che sia l’origine esatta gli storici concordano sul fatto che Tash Rabat doveva aver avuto un importante ruolo economico e/o
Dopo la prima colazione partenza per un lungo trasferimento verso nord-ovest attraverso gli scenografici jailoo circondati da un paesaggio alpino che spazia fino all’orizzonte. Si raggiunge la remota Tash Rabat, la “fortezza di pietra”, una strana costruzione che potrebbe essere stata un caravanserraglio fortificato piuttosto che un mausoleo o addirittura un monastero cristiano. Fonti locali fanno risalire il complesso al XV secolo, altre al X secolo, quale che sia l’origine esatta gli storici concordano sul fatto che Tash Rabat doveva aver avuto un importante ruolo economico e/o politico/religioso tale da giustificare la sua costruzione in una valle così sperduta. La terra dei kirghizi era attraversata da una delle diramazioni della Via della Seta e molto probabilmente da queste parti passarono Alessandro il Macedone, Ciro il Grande, Gengis Khan, Marco Polo e Tamerlano. Pernottamento in campo di yurte (N.B. In questo campo è necessario condividere la yurta in 4 persone).Pasti: colazione in campo pre-allestito. Pranzo con lunch-box. Cena in campo di yurte.
Giorno 10
Tash Rabat - Baetov - Kazarman (Promontori desertici, calanchi e vedute mozzafiato, il villaggio di minatori)
Al mattino le rovine di Tash Rabat e i paesaggi circostanti sono particolarmente suggestivi. Partenza verso nord per il villaggio di Baetov. Si continua verso ovest, lungo un itinerario tracciato nel 1903 dall’esercito russo, attraverso un paesaggio disordinato di promontori desertici, calanchi e vedute mozzafiato. Si procede per il villaggio di minatori di Kazarman (1.230 m). Pernottamento in casa privata.Pasti: colazione in campo di yurte. Pranzo con lunch-box. Cena in casa privata. Le case private del Kirghizistan sono molto accoglienti. Le stanze, alte e spaziose, sono dotate di
Al mattino le rovine di Tash Rabat e i paesaggi circostanti sono particolarmente suggestivi. Partenza verso nord per il villaggio di Baetov. Si continua verso ovest, lungo un itinerario tracciato nel 1903 dall’esercito russo, attraverso un paesaggio disordinato di promontori desertici, calanchi e vedute mozzafiato. Si procede per il villaggio di minatori di Kazarman (1.230 m). Pernottamento in casa privata.Pasti: colazione in campo di yurte. Pranzo con lunch-box. Cena in casa privata. Le case private del Kirghizistan sono molto accoglienti. Le stanze, alte e spaziose, sono dotate di materassi, poggiati direttamente a terra su tappeti, e coperte. Generalmente pulite, permettono di assaporare fino in fondo l’atmosfera e la cultura degli abitanti di questa regione. In ogni ambiente si dorme in 2/4 persone. La doccia (spesso costituita da secchi d’acqua) e le latrine sono in comune. Si consiglia di portare sacco lenzuolo, asciugamano, sapone e carta igienica.
Giorno 11
Kazarman - Jalal-Abad (L'attraversamento dei Monti Fergana e la "città di Jalal")
Partenza verso ovest lungo una strada sterrata panoramica che attraversa la catena dei Monti Fergana. Dall’alto del Passo Kaldama (3.060 m), guardando verso ovest, si capisce perché la Valle di Fergana viene definita il granaio dell’Asia centrale. Si continua verso sud-ovest per la città di Jalal-Abad (circa 800 m), la “città di Jalal”, dal nome di un famoso guerriero del XIII secolo, la terza città del Kirghizistan. Pernottamento in semplice hotel (Kok-Art Hotel 4* o similare). Pasti: colazione in casa privata. Pranzo con lunch-box. Cena in ristorante locale.
Giorno 12
Jalal-Abad - Ozgon - Sary Moghul - Achik Tash (L'antica capitale del Khanato Karakhanide, la Valle dell'Alay e il Campo Base del Picco Lenin)
Partenza verso sud-est per la cittadina di Ozgon, nell’estremo est della valle di Fergana, una delle antiche capitali del Khanato Karakhanide tra il X e il XII secolo. Secondo una leggenda la città sarebbe nata come accampamento per le truppe di Alessandro Magno. Ciò che resta del suo intenso passato è un quartetto di edifici karakhanidi: tre mausolei del XII secolo rivestiti di argilla rosso-bruno e un minareto tronco dell’XI secolo con pregevoli motivi decorativi in mattoni, terracotta lavorata e intarsi in pietra. Assolutamente da non mancare l’animato bazar, un concentrato di
Partenza verso sud-est per la cittadina di Ozgon, nell’estremo est della valle di Fergana, una delle antiche capitali del Khanato Karakhanide tra il X e il XII secolo. Secondo una leggenda la città sarebbe nata come accampamento per le truppe di Alessandro Magno. Ciò che resta del suo intenso passato è un quartetto di edifici karakhanidi: tre mausolei del XII secolo rivestiti di argilla rosso-bruno e un minareto tronco dell’XI secolo con pregevoli motivi decorativi in mattoni, terracotta lavorata e intarsi in pietra. Assolutamente da non mancare l’animato bazar, un concentrato di odori e suoni che richiamano l’atmosfera dei mercati lungo l’antica Via della Seta. Si prosegue verso sud lungo la mitica Pamir Highway, la strada che attraversa il Pamir collegando Osh a Bishkek, la capitale del Tajikistan. Il percorso è paesaggisticamente spettacolare e colorato, dal rosso dei canyon al verde delle praterie, attraverso i contrafforti nord-orientali della frastagliata catena montuosa Alay-Pamir che si estende per 500 km da Samarcanda allo Xinjiang cinese. Superato il Passo Cigircik (2.405 m) si transita per il villaggio di Gulcha e si prosegue in direzione del più alto Passo Taldyk (3.615 m). Poi si scende al villaggio di Sary Tash (3.200 m) nella Valle dell’Alay. La valle si sviluppa per 60 km lungo il corso del limaccioso fiume Kyzyl (acqua rossa) e rappresenta il cuore del versante kirghizo del Pamir. Si procede verso ovest fino al polveroso villaggio di Sary Moghul, da dove si possono ammirare superbe vedute del Picco Lenin. Ancora verso sud lungo una strada sterrata, oltre il fiume Kyzyl, per raggiungere gli alti pascoli di Achik Tash (3.600 m), arrivo al Campo Base del Picco Lenin. Pernottamento in campo tendato.Pasti: colazione in hotel. Pranzo con lunch-box. Cena in campo tendato.
Giorno 13
Achick Tash - Osh (Le vedute del Picco Lenin e della catena montuosa dell'Alay-Pamir)
L’habitat della Valle dell’Alay è quello tipico dei jayloo, i pascoli d’alta quota dell’altopiano kirghizo. Il campo base di Achik Tash offre spettacolari vedute del Picco Lenin (7.134 m), la vetta oggi ufficialmente chiamata Koh-i-Garmo, montagna famosa per essere uno dei 7.000 metri più accessibili al mondo. Breve camminata ai piedi della montagna, tra i numerosi laghi morenici sparpagliati intorno al campo tendato. Partenza verso nord a ritroso lungo la Pamir Highway fino a raggiungere Osh la seconda città del Kirghizistan, nonché il centro amministrativo della vasta e
L’habitat della Valle dell’Alay è quello tipico dei jayloo, i pascoli d’alta quota dell’altopiano kirghizo. Il campo base di Achik Tash offre spettacolari vedute del Picco Lenin (7.134 m), la vetta oggi ufficialmente chiamata Koh-i-Garmo, montagna famosa per essere uno dei 7.000 metri più accessibili al mondo. Breve camminata ai piedi della montagna, tra i numerosi laghi morenici sparpagliati intorno al campo tendato. Partenza verso nord a ritroso lungo la Pamir Highway fino a raggiungere Osh la seconda città del Kirghizistan, nonché il centro amministrativo della vasta e popolosa provincia che circonda il versante kirghizo della Valle di Fergana. Pernottamento in hotel (Grand Chavo Hotel 4* o similare).Pasti: colazione in campo tendato. Pranzo e cena in ristoranti locali.
Giorno 14
Osh - volo per Bishkek (Il "Trono di Salomone" e il rifugio di Babur, il fondatore della dinastia Moghul in India)
La città di Osh ha una storia antichissima, le leggende attribuiscono la sua fondazione ai personaggi più disparati: da Salomone ad Alessandro Magno. Un fatto certo è che la città è stata fin dall’inizio uno dei centri nevralgici lungo la “Via della Seta”. I mongoli la distrussero nel XIII secolo, ma nei tempi che seguirono essa risorse diventando più prospera che mai. Pur conservando pochissime testimonianze del passato e nonostante la spiccata impronta sovietica della sua architettura, Osh resta pervasa da antiche suggestioni centroasiatiche. Il punto di riferimento principale
La città di Osh ha una storia antichissima, le leggende attribuiscono la sua fondazione ai personaggi più disparati: da Salomone ad Alessandro Magno. Un fatto certo è che la città è stata fin dall’inizio uno dei centri nevralgici lungo la “Via della Seta”. I mongoli la distrussero nel XIII secolo, ma nei tempi che seguirono essa risorse diventando più prospera che mai. Pur conservando pochissime testimonianze del passato e nonostante la spiccata impronta sovietica della sua architettura, Osh resta pervasa da antiche suggestioni centroasiatiche. Il punto di riferimento principale della città è il cosiddetto “Trono di Salomone” (Patrimonio dell’Umanità UNESCO), un’incombente, spoglia e frastagliata altura rocciosa da secoli importante luogo di pellegrinaggio per i musulmani. Nel 1497 il quattordicenne Zahiruddin Babur, il discendente di Tamerlano, nonché il fondatore della dinastia Moghul in India, vi fece costruire per sé un rifugio e una piccola moschea. Visita dei principali siti di interesse della città con passeggiata nel vivace bazar. Nel primo pomeriggio trasferimento all’aeroporto per il volo per Bishkek. Arrivo a Bishkek, accoglienza e trasferimento in hotel. Pernottamento in hotel (Ambassador Hotel 4* o similare).Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti locali.
Giorno 15
Bishkek - volo per l'Italia
Al mattino presto trasferimento all’aeroporto per il volo di linea via scalo intermedio per l’Italia. Arrivo a Milano Malpensa nel primo pomeriggio. Pasti: colazione in hotel. Pranzo a bordo dell’aereo.