Giorno 1
Partenza dall'Italia per Tashkent
Partenza in mattinata dall’Italia con volo di linea via scalo internazionale per Tashkent, dove si arriva in serata. Cena a bordo. All’arrivo, dopo la mezzanotte, espletamento delle formalità d’ingresso, accoglienza in aeroporto e trasferimento privato in hotel. Pernottamento in hotel. NB: Il viaggio è programmato con partenza da Milano Malpensa. È possibile anche la partenza da Roma senza supplemento e con assistenza aeroportuale. È possibile, su richiesta, partire anche da altri aeroporti italiani, qualora la coincidenza lo permetta, con supplemento
Partenza in mattinata dall’Italia con volo di linea via scalo internazionale per Tashkent, dove si arriva in serata. Cena a bordo. All’arrivo, dopo la mezzanotte, espletamento delle formalità d’ingresso, accoglienza in aeroporto e trasferimento privato in hotel. Pernottamento in hotel. NB: Il viaggio è programmato con partenza da Milano Malpensa. È possibile anche la partenza da Roma senza supplemento e con assistenza aeroportuale. È possibile, su richiesta, partire anche da altri aeroporti italiani, qualora la coincidenza lo permetta, con supplemento tariffario.
Giorno 2
Visita della capitale uzbeka e del "Corano più antico al mondo"
Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla visita di Tashkent: il Museo-Biblioteca Moye Mubarek, dove è conservato il Corano di Osman, risalente al VII secolo e considerato il più antico del mondo; la spartana Moschea di Telyashayakh; la Madrasa di Barakhon, che ospita l’Ente Religioso Islamico dell’Uzbekistan; il Mausoleo di Kaffal Shashiy, il Bazar Chorsu, il mercato agricolo, sormontato da un’immensa cupola verde, un incantevole quadro di vita urbana; la Piazza dell’Indipendenza; la Piazza del Teatro Alisher Navoi; Amir Timur Maydoni, con la patriottica statua equestre
Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla visita di Tashkent: il Museo-Biblioteca Moye Mubarek, dove è conservato il Corano di Osman, risalente al VII secolo e considerato il più antico del mondo; la spartana Moschea di Telyashayakh; la Madrasa di Barakhon, che ospita l’Ente Religioso Islamico dell’Uzbekistan; il Mausoleo di Kaffal Shashiy, il Bazar Chorsu, il mercato agricolo, sormontato da un’immensa cupola verde, un incantevole quadro di vita urbana; la Piazza dell’Indipendenza; la Piazza del Teatro Alisher Navoi; Amir Timur Maydoni, con la patriottica statua equestre di Tamerlano, alcune stazioni della metropolitana. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel.
Giorno 3
Volo per il Karakalpakstan e visita del sorprendente Museo d'arte di Nukus
Presto al mattino, dopo la prima colazione, trasferimento all’aeroporto per il volo per Nukus, la capitale amministrativa e il più importante centro di snodo della Repubblica Autonoma del Karakalpakstan, situata nel nord ovest del paese. Escursione nei pressi di Nukus per la visita dell’antica Mizdakhan (IV secolo a.C. - XIV secolo), un tempo la seconda città della Corasmia, un luogo rimasto sacro anche dopo la distruzione ad opera di Tamerlano.La principale attrattiva del sito è una collina cosparsa di moschee e mausolei, alcuni in rovina, altri intatti. Il più imponente è il
Presto al mattino, dopo la prima colazione, trasferimento all’aeroporto per il volo per Nukus, la capitale amministrativa e il più importante centro di snodo della Repubblica Autonoma del Karakalpakstan, situata nel nord ovest del paese. Escursione nei pressi di Nukus per la visita dell’antica Mizdakhan (IV secolo a.C. - XIV secolo), un tempo la seconda città della Corasmia, un luogo rimasto sacro anche dopo la distruzione ad opera di Tamerlano.La principale attrattiva del sito è una collina cosparsa di moschee e mausolei, alcuni in rovina, altri intatti. Il più imponente è il restaurato Mausoleo di Mazium Khan Slu (XII-XIV secolo). Nel pomeriggio si visita il Museo Savitsky, un autentico tesoro nel deserto: conserva infatti reperti etnologici del Karakalpakistan e una collezione unica di dipinti dell’avanguardia russa.La storia di questo museo è particolarmente avvincente: nel 1950 il pittore, archeologo e collezionista russo, Igor Savitsky, visitò per la prima volta Karakalpakstan per partecipare ad una spedizione archeologica e, successivamente, si trasferì a Nukus, dove continuò a vivere fino alla sua morte a Mosca nel 1984. Durante il 1957-66 , raccolse una vasta collezione di reperti locali: tappeti, monete, vestiti e altri manufatti, convincendo le autorità sulla necessità di un museo e, dopo la sua istituzione, fu nominato nel ’66 suo curatore. Successivamente, ha iniziato a collezionare le opere di artisti dell'Asia centrale e dell'avanguardia russa - tra cui Kliment Red'ko, Lyubov Popova, Mukhina, Ivan Koudriachov e Robert Falk - i cui dipinti, sebbene già conosciuti nell'Europa occidentale, furono vietati in Unione Sovietica. Nonostante il rischio di essere denunciato come "nemico del popolo", Savitsky li raccolse per preservarli.Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. Con i suoi 160.000 kmq, un terzo della superficie dell’Uzbekistan, il Karakalpakstan è abitato approssimativamente da un milione e trecentomila abitanti, di cui circa 400.000 karakalpaki. Le origini di questo popolo, letteralmente gli “uomini dal cappello nero”, vanno ricercate nelle steppe del Kazakistan, a nord del lago d’Aral. Una tribù nomade di pastori e pescatori, dai tratti vagamente mongoli, che parlano una lingua più simile al kazako che all’uzbeko. Il Karakalpakstan è tristemente famoso per essere la regione in cui si è innescato e si sta ancora sviluppando uno dei più impressionanti disastri ambientali prodotti dall’uomo: la graduale scomparsa del lago d’Aral a causa dei programmi di irrigazione sovietici che sottrassero acqua ai suoi immissari, il Syr-Darya e l’Amu-Darya.
Giorno 4
Le fortezze dell'antica Corasmia
Dopo la prima colazione partenza verso sud lungo il confine con il Turkmenistan, che corre in prossimità del fiume Amu-Darya. Si attraversa il cuore di quello che un tempo fu lo stato di Corasmia (che comprendeva anche parti dell’odierno Turkmenistan settentrionale), situato lungo un ramo della Via della Seta, per migliaia di anni un importante crocevia di civiltà in mezzo ai deserti dell’Asia centrale. A nord-est di Khiva si trovano ancora le rovine di molte città e fortezze corasmiane, alcune delle quali risalenti a ben più di 2000 anni fa. Il nome tradizionale di questa zona è
Dopo la prima colazione partenza verso sud lungo il confine con il Turkmenistan, che corre in prossimità del fiume Amu-Darya. Si attraversa il cuore di quello che un tempo fu lo stato di Corasmia (che comprendeva anche parti dell’odierno Turkmenistan settentrionale), situato lungo un ramo della Via della Seta, per migliaia di anni un importante crocevia di civiltà in mezzo ai deserti dell’Asia centrale. A nord-est di Khiva si trovano ancora le rovine di molte città e fortezze corasmiane, alcune delle quali risalenti a ben più di 2000 anni fa. Il nome tradizionale di questa zona è Elliq Qala, “Cinquanta Fortezze”. Lungo il percorso visita delle rovine di Ayaz Qala e Toprak Qala. La fortezza più imponente è la Ayaz Qala, in realtà un complesso di tre fortezze dalle pareti di fango, che conobbe il suo periodo di maggiore splendore nel VI e VII secolo. La fortezza di Toprak Qala è un complesso, che comprende anche un tempio, appartenuto ai governatori della Corasmia che nel III e IV secolo erano a guardia dei confini. Nel tardo pomeriggio arrivo a Khiva, che si delinea con le scintillanti cupole color turchese, le torri e i minareti, circondata da pianeggianti distese desertiche. Pranzo in ristorante locale. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 5
Khiva, la città - museo
Prima colazione in hotel e intera giornata dedicata alla visita della città. Da molti considerata la più suggestiva dell’Asia Centrale, senz’altro Khiva è la più isolata delle oasi carovaniere uzbeke sulla Via della Seta. Secondo la leggenda la città fu fondata da Sem, figlio di Noè, che scavò un pozzo proprio dove sorge ora. Di sicuro abbiamo notizie del luogo fin dall’VIII secolo, quando Khiva era una piccola fortezza avvolta da poderose mura e una stazione commerciale ai limiti della Via della seta. Perse importanza quando, tra il X e il XIV secolo, capitale della zona divenne
Prima colazione in hotel e intera giornata dedicata alla visita della città. Da molti considerata la più suggestiva dell’Asia Centrale, senz’altro Khiva è la più isolata delle oasi carovaniere uzbeke sulla Via della Seta. Secondo la leggenda la città fu fondata da Sem, figlio di Noè, che scavò un pozzo proprio dove sorge ora. Di sicuro abbiamo notizie del luogo fin dall’VIII secolo, quando Khiva era una piccola fortezza avvolta da poderose mura e una stazione commerciale ai limiti della Via della seta. Perse importanza quando, tra il X e il XIV secolo, capitale della zona divenne l’attuale Urgench, che fu distrutta a sua volta da Tamerlano. La città crebbe d’importanza di nuovo all’inizio del ‘500, quando divenne un importante mercato di schiavi, che per tre secoli segnò la sua storia. All’inizio del ‘700 il khan dell’epoca riuscì a sfuggire alla conquista russa di Pietro il Grande, cosa che invece non riuscì al suo successore nel 1873, quando l’esercito russo annesse definitivamente la città all’impero sovietico.La parte antica della città (che è stata inserita dall’UNESCO nell’elenco dei luoghi considerati “Patrimonio dell’umanità" nel 1991) si chiama Ichan Kala ed è circondata da una lunga e possente cinta di mura di fango, lunghe 2,5 km su cui si aprono quattro porte. La più importante è quella occidentale, detta Ota Darvoza. Khiva in effetti non è una semplice città, ma un vero e proprio museo a cielo aperto: ha mantenuto integra la struttura urbanistica originale all'interno delle mura perimetrali, dove si concentrano la maggior parte dei monumenti. Si visita facilmente a piedi e tutto è a portata di pochi passi.Ci addentriamo, quindi, nell’Ichan Kala, percorrendo i suoi vicoli tortuosi, visitando minareti, madrase, palazzi e moschee (l’ordine delle visite della giornata odierna è puramente indicativo e potrà essere variato dall’accompagnatore e dalla guida locale al fine di ottimizzare le giornate). Entrando in città dalla Ota Darvoza, sulla destra, scopriamo uno dei simboli della città, il Kalta Minor, un immenso minareto rivestito di piastrelle turchesi che però appare interrotto di netto alla sua metà. L’edificio venne iniziato, nel 1881, da Mohammed Amin Khan, che nelle intenzioni voleva erigere una torre colossale, la più alta dell’Asia, ma il khan morì provvisamente e la costruzione fu quindi interrotta. Visitiamo la fortezza Kunya Ark, residenza dei sovrani, costruita nel XII secolo e successivamente ampliata. La tozza sporgenza presso l’ingresso è la prigione dei khan. All’interno dell’Ark si trova una moschea estiva, del XIX secolo, una bellissima moschea all’aperto con splendide piastrelle bianche e blu decorate con motivi vegetali. Accanto la vecchia zecca, oggi un museo. Proseguendo si entra nella sala del trono, dove i khan dispensavano giudizi. Da qui si può salire sui bastioni, avendo una bella vista sui tetti della città.Passeggiata al tramonto lungo il tratto nord-occidentale delle mura. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel.
Giorno 6
Il deserto di Kyzylkum e il mitico fiume Oxus
Dopo la prima colazione partenza per il più lungo trasferimento del viaggio (450 km, circa 7 ore più le soste). Direzione sud-est, attraverso il deserto di Kyzylkum (sabbie rosse) e al limitare del deserto di Karakum (sabbie nere), che si estende oltre il vicino confine con il Turkmenistan. Insieme il Kyzylkum e il Karakum formano il quarto deserto del mondo per estensione. Sosta sulla riva del fiume Amu-Darya (l’antico Oxus) che scorre tra i due deserti segnando il confine tra Uzbekistan e Turkmenistan e andando infine a morire nell’agonizzante Lago d’Aral. Pranzo con lunch-box lungo
Dopo la prima colazione partenza per il più lungo trasferimento del viaggio (450 km, circa 7 ore più le soste). Direzione sud-est, attraverso il deserto di Kyzylkum (sabbie rosse) e al limitare del deserto di Karakum (sabbie nere), che si estende oltre il vicino confine con il Turkmenistan. Insieme il Kyzylkum e il Karakum formano il quarto deserto del mondo per estensione. Sosta sulla riva del fiume Amu-Darya (l’antico Oxus) che scorre tra i due deserti segnando il confine tra Uzbekistan e Turkmenistan e andando infine a morire nell’agonizzante Lago d’Aral. Pranzo con lunch-box lungo il percorso. Arrivo nel tardo pomeriggio a Bukhara. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 7
Bukhara, la città santa e punto d'incrocio delle vie carovaniere lungo la Via della Seta
Prima colazione. La giornata è interamente dedicata alla visita del centro storico di Bukhara. “Se Samarcanda è la meraviglia della terra, Bukhara è la meraviglia dello spirito”. Il centro storico e i dintorni offrono tanto, e l'essere considerata la città più sacra dell’Asia Centrale, emerge anche grazie a restauri che sono stati più attenti che in altri centri. Anch’essa è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.La città ha vissuto vicende alterne, ma le sue gioie non sono state stravolte negli ultimi duecento anni, anche se il suo periodo migliore l'ha trascorso tra il IX e X
Prima colazione. La giornata è interamente dedicata alla visita del centro storico di Bukhara. “Se Samarcanda è la meraviglia della terra, Bukhara è la meraviglia dello spirito”. Il centro storico e i dintorni offrono tanto, e l'essere considerata la città più sacra dell’Asia Centrale, emerge anche grazie a restauri che sono stati più attenti che in altri centri. Anch’essa è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.La città ha vissuto vicende alterne, ma le sue gioie non sono state stravolte negli ultimi duecento anni, anche se il suo periodo migliore l'ha trascorso tra il IX e X secolo quando era capitale di uno stato, quello samanide, che prende nome da Ismail Samani, fondatore della dinastia cui è dedicato uno dei più antichi edifici islamici di Bukhara. Più in generale, si è caratterizzata come “pilastro dell’Islam”, “nobile Bukhara”, cuore religioso e culturale dell’Asia Centrale anche grazie alla presenza di personaggi religiosi e scienziati che ne hanno accresciuto il prestigio nei secoli.Di madrase e moschee ne racchiude davvero tante, di seguito segnaliamo alcune delle visite previste, segnalando che l’ordine è indicativo e potrà essere variato dalla guida locale e dall’accompagnatore al fine di ottimizzare la giornata.Con i suoi 2000 anni di storia, Bukhara è una vera e propria città-museo con magnifici capolavori dell’architettura islamica: la fortezza di Ark, una cittadella regale all’interno della città, residenza degli emiri dall’XI secolo sino al 1920; la moschea Bolo-Hauz, costruita nel 1718, luogo di culto ufficiale degli emiri; l’originale Mausoleo Chashma Ayub, costruito tra il XII e il XVI secolo sopra una sorgente fatta scaturire da Giobbe; il massiccio Mausoleo di Ismail Samani, considerato una delle meraviglie di tutti i tempi e caratterizzato da una elaborata muratura in mattoni di terracotta. Pranzo in ristorante locale. Nel pomeriggio visita al complesso di Kalon con l’alto minareto del XII secolo, un tempo “punto di riferimento” per le carovane che arrivavano dal deserto circostante, la Moschea di Kalon e la Madrasa di Mir-i-Rab; la Madrasa di Ulughbek, decorata con maioliche azzurre e mai restaurata; la cinquecentesca Madrasa di Abdul Aziz Khan, un vero gioiello, le cui stanze un tempo erano destinate agli studenti della scuola coranica. Passeggiata fino a Lyabi-Hauz, la piazza costruita attorno a una vasca del 1620, il posto più interessante e tranquillo della città. Cena con spettacolo folcloristico. Rientro in hotel e pernottamento.
Giorno 8
Escursione a Langar, tipico villaggio di montagna
Dopo la prima colazione partenza verso sud-est per Shakhrisabz, una piacevole e tranquilla cittadina uzbeka, luogo di nascita di Tamerlano. Per maggior precisione Timur detto “Lo Zoppo” nacque il 9 Aprile del 1336 nel villaggio di Hoja Ilghar, 13 km a sud, appartenente al clan di Barlas, l’aristocrazia locale. Shakhrisabz, che allora si chiamava Kesh, era una specie di feudo di famiglia. Quando salì al potere, Tamerlano le diede il nome attuale, che in tajiko significa “città verde” e la trasformò in una grande città monumentale. Escursione con mezzi locali per un itinerario
Dopo la prima colazione partenza verso sud-est per Shakhrisabz, una piacevole e tranquilla cittadina uzbeka, luogo di nascita di Tamerlano. Per maggior precisione Timur detto “Lo Zoppo” nacque il 9 Aprile del 1336 nel villaggio di Hoja Ilghar, 13 km a sud, appartenente al clan di Barlas, l’aristocrazia locale. Shakhrisabz, che allora si chiamava Kesh, era una specie di feudo di famiglia. Quando salì al potere, Tamerlano le diede il nome attuale, che in tajiko significa “città verde” e la trasformò in una grande città monumentale. Escursione con mezzi locali per un itinerario panoramico poco esplorato ai piedi della catena montuosa di Hissar. Si raggiunge lo scenografico villaggio montano di Langar, con il suo famoso mausoleo sulla collina, dove il tempo sembra essersi fermato. Visita del villaggio e pranzo in casa privata con possibilità di socializzare con la popolazione locale. Dopo pranzo rientro a Shakhrisabz e se il tempo lo consente si inizia la visita dei principali siti d’interesse della città. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.
Giorno 9
Da Shakhrisab, città natale di Tamerlano, a Samarcanda
Dopo la prima colazione visita di Shakhrisabz: le rovine del Palazzo Ak-Saray, il “Palazzo Bianco”, la residenza estiva di Tamerlano; la moschea del venerdì Kok-Gumbaz, “cupola azzurra”; il Mausoleo dello sceicco Shamseddin Kulyal, precettore spirituale di Tamerlano; il Gumbazi Seydan, il mausoleo per i discendenti di Ulughbek; il complesso di Khazrati-Imam, con la tomba di Jehangir, il figlio maggiore di Tamerlano che morì a 22 anni. Al termine della visita partenza verso nord per Samarcanda (Marakanda per i greci), uno degli insediamenti più antichi dell’Asia Centrale, fondata
Dopo la prima colazione visita di Shakhrisabz: le rovine del Palazzo Ak-Saray, il “Palazzo Bianco”, la residenza estiva di Tamerlano; la moschea del venerdì Kok-Gumbaz, “cupola azzurra”; il Mausoleo dello sceicco Shamseddin Kulyal, precettore spirituale di Tamerlano; il Gumbazi Seydan, il mausoleo per i discendenti di Ulughbek; il complesso di Khazrati-Imam, con la tomba di Jehangir, il figlio maggiore di Tamerlano che morì a 22 anni. Al termine della visita partenza verso nord per Samarcanda (Marakanda per i greci), uno degli insediamenti più antichi dell’Asia Centrale, fondata nel V secolo a.C.. Capitale della Sogdiana, fu conquistata nel 329 a.C. da Alessandro Magno, il quale disse: “Tutto quello che ho udito di Marakanda è vero, tranne il fatto che è più bella di quanto immaginassi”. Si inizia la visita dei principali siti d’interesse della città: la gigantesca Moschea di Bibi Khanim fatta costruire, secondo la leggenda, dalla bella moglie cinese di Tamerlano e l’adiacente Siyob Bazar; l’Osservatorio di Ulughbek, il sovrano-astronomo che tra il 1420 e il 1430 fece costruire un osservatorio con un astrolabio di 30 metri; il Museo di Afrosiab con i reperti delle rovine dell’antica Samarcanda, abbandonata all’inizio del XIII secolo, dopo la conquista dei Mongoli. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel.
Giorno 10
Samarcanda, la più gloriosa città dell'Uzbekistan
Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla visita di Samarcanda: il Registan, parola che in tagiko significa “luogo sabbioso”, il centro commerciale della Samarcanda medievale, un complesso di maestose e imponenti madrase, principale monumento della città e uno dei luoghi più straordinari di tutta la Via della Seta; il Mausoleo di Guri Amir, complesso architettonico che si distingue per la caratteristica cupola scanalata e che ricomprende la tomba di Tamerlano, di due figli e due nipoti; la monumentale Necropoli di Shah-i-Zinda, con la “tomba del re vivente”, un cugino del
Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla visita di Samarcanda: il Registan, parola che in tagiko significa “luogo sabbioso”, il centro commerciale della Samarcanda medievale, un complesso di maestose e imponenti madrase, principale monumento della città e uno dei luoghi più straordinari di tutta la Via della Seta; il Mausoleo di Guri Amir, complesso architettonico che si distingue per la caratteristica cupola scanalata e che ricomprende la tomba di Tamerlano, di due figli e due nipoti; la monumentale Necropoli di Shah-i-Zinda, con la “tomba del re vivente”, un cugino del profeta Maometto che si dice abbia portato l’Islam in questa regione nel VII secolo. Tempo permettendo visita della fabbrica della carta di seta e della fabbrica di liquori tradizionali. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel.
Giorno 11
Volo di rientro in Italia
Presto al mattino, dopo la prima colazione, trasferimento all’aeroporto per l’imbarco sul volo di linea per l’Italia via scalo internazionale. Arrivo a Milano Malpensa nel primo pomeriggio. 1. Khiva3. Porte decorate e incontri2. Un giorno al mercato4. La moschea di Jouma a Itchan Kala