Giorno 1
Italia - Khartoum
Partenza dall’Italia per Khartoum con voli di linea via scalo intermedio. All’arrivo, accoglienza e trasferimento in hotel. Pasti liberi e pernottamento in hotel.
Giorno 2
Da Khartoum verso Nord attraverso il deserto occidentale
Dopo la prima colazione breve visita di Khartoum. Si inizia con una navigazione sul Nilo Azzurro per osservare da vicino la confluenza con il Nilo Bianco. Poi costeggiando il verdissimo viale lungo il Nilo Azzurro si arriva difronte al Palazzo Presidenziale ex-Palazzo del Governatore Anglo-Egiziano dove, dopo un lungo assedio da parte delle forze mahadiste, nel 1885 venne decapitato il Generale Gordon. Si continua con la visita del Museo Etnografico (N.B. Attualmente il Museo Archeologico Nazionale è in restauro e non è visitabile). Si attraversa il ponte sul Nilo Bianco per raggiungere
Dopo la prima colazione breve visita di Khartoum. Si inizia con una navigazione sul Nilo Azzurro per osservare da vicino la confluenza con il Nilo Bianco. Poi costeggiando il verdissimo viale lungo il Nilo Azzurro si arriva difronte al Palazzo Presidenziale ex-Palazzo del Governatore Anglo-Egiziano dove, dopo un lungo assedio da parte delle forze mahadiste, nel 1885 venne decapitato il Generale Gordon. Si continua con la visita del Museo Etnografico (N.B. Attualmente il Museo Archeologico Nazionale è in restauro e non è visitabile). Si attraversa il ponte sul Nilo Bianco per raggiungere Omdurman l’antica capitale del Sudan situata di fronte a Khartoum sulla sinistra (ovest) del grande Fiume. Qui si visita la tomba del Mahdi (solo dall’esterno). Si lascia la città dirigendosi verso Nord e in pochi chilometri si è già in pieno deserto e man mano che si procede il paesaggio diventa sempre più arido e piatto, dove lo sguardo spazia a 360°. Si segue la nuova strada asfaltata e si effettua una sosta per il picnic in una tipica “chai house”, letteralmente casa del thè, una specie di locale “autogrill”, molto spartana, dove si fermano abitualmente i camionisti. Dopo la stazione di sosta di Tam Tam, si lascia l’asfaltato e si cerca un luogo adatto per allestire il campo per la notte. Cena e pernottamento in campo mobile. I campi mobili sono allestiti ogni sera con gli equipaggiamenti a bordo delle vetture. Sono fornite tende del tipo ad igloo per due persone o in singola e materassini in gommapiuma. Per il montaggio delle tende, molto facile e veloce, è necessaria la collaborazione dei partecipanti. Per le cene si utilizzano tavoli e sedie. La cucina è curata da un cuoco. Acqua, in quantità moderata, e catini sono a disposizione per lavarsi. Per la toilette, nel deserto, si usa il sistema “plein air”.
Giorno 3
Il Wadi El Milk e l'incontro con i nomadi Kababish
Dopo la prima colazione si procede verso nord-ovest nella grande e sabbiosa vallata di wadi El Milk, antico affluente del Nilo, caratterizzata da isolati boschetti di acacie che trovano acqua nella falda sotterranea. Sosta nei pressi di un pozzo frequentato dalla popolazione seminomade dei Kababish. Si continua verso nord-ovest penetrando nel deserto occidentale, un’area vasta quanto l’Europa e completamente disabitata. Dopo aver attraversato una serie di colline rocciose si raggiunge una vasta zona di piccole dune a barcana che si perdono all’orizzonte. Cena e pernottamento in campo
Dopo la prima colazione si procede verso nord-ovest nella grande e sabbiosa vallata di wadi El Milk, antico affluente del Nilo, caratterizzata da isolati boschetti di acacie che trovano acqua nella falda sotterranea. Sosta nei pressi di un pozzo frequentato dalla popolazione seminomade dei Kababish. Si continua verso nord-ovest penetrando nel deserto occidentale, un’area vasta quanto l’Europa e completamente disabitata. Dopo aver attraversato una serie di colline rocciose si raggiunge una vasta zona di piccole dune a barcana che si perdono all’orizzonte. Cena e pernottamento in campo mobile.
Giorno 4
Il vastissimo deserto occidentale con le dune di sabbia, le rovine della fortezza nel deserto e la meravigliosa oasi di El Bab
Si continua verso nord-ovest tra le dune di sabbia. L’attraversamento di questa zona non è facile perchè la sabbia è molto molle e gli insabbiamenti sono sempre in agguato. Si raggiungono le rovine di un’enigmatica costruzione chiamata Gala Abu Hamed, una fortezza di circa 100 m di lato con spesse mura in parte crollate e coperte dalla sabia. Una spedizione tedesca dell’Università di Colonia ha effettuato alcuni scavi e ha dedotto che risale al periodo di Napata (700-400 a.C.). E’ possibile che fosse utilizzata come posto di rifornimento lungo una via carovaniera che collegava
Si continua verso nord-ovest tra le dune di sabbia. L’attraversamento di questa zona non è facile perchè la sabbia è molto molle e gli insabbiamenti sono sempre in agguato. Si raggiungono le rovine di un’enigmatica costruzione chiamata Gala Abu Hamed, una fortezza di circa 100 m di lato con spesse mura in parte crollate e coperte dalla sabia. Una spedizione tedesca dell’Università di Colonia ha effettuato alcuni scavi e ha dedotto che risale al periodo di Napata (700-400 a.C.). E’ possibile che fosse utilizzata come posto di rifornimento lungo una via carovaniera che collegava l’Africa centrale con la valle del Nilo e l’Egitto. Qui il deserto è totalmente avvolgente. Si prosegue ora verso il Nilo e improvvisamente ci appare l’oasi di El Bab caratterizzata da palmeti di palme dum tra le dune e alcune abitazioni. Cena e pernottamento in campo mobile.
Giorno 5
Il suq di Dongola e l'imponente tempio di Soleb
Dopo la prima colazione partenza verso nord per la città di Dongola che si sviluppa lungo le rive del Nilo. Sosta nell’animato suq per gli approvvigionamenti. Pranzo in un ristorantino locale. Dopo pranzo si prosegue verso nord percorrendo la strada asfaltata che conduce al confine con l’Egitto. Si raggiunge il tempio di Soleb, considerato il più bel monumento egizio di tutto il Sudan, testimonianza maggiore del Nuovo Regno in Nubia, centro della colonia egizia. Fu costruito per commemorare il giubileo di Amenofi III (1387-1350 a.C). All’archeologa italiana Michela Schiff Giorgini
Dopo la prima colazione partenza verso nord per la città di Dongola che si sviluppa lungo le rive del Nilo. Sosta nell’animato suq per gli approvvigionamenti. Pranzo in un ristorantino locale. Dopo pranzo si prosegue verso nord percorrendo la strada asfaltata che conduce al confine con l’Egitto. Si raggiunge il tempio di Soleb, considerato il più bel monumento egizio di tutto il Sudan, testimonianza maggiore del Nuovo Regno in Nubia, centro della colonia egizia. Fu costruito per commemorare il giubileo di Amenofi III (1387-1350 a.C). All’archeologa italiana Michela Schiff Giorgini dell’Università di Pisa, che iniziò gli scavi nella campagna del 1957-58 e li portò avanti per molti anni, si deve il meticoloso lavoro di riscoperta e di divulgazione di informazioni inerenti a questo splendido tempio. Cena e pernottamento in una casa nubiana nel villaggio presso il tempio di Soleb. I pernottamenti nelle case nubiane rappresentano un’ottima occasione per entrare in contatto con la popolazione locale. Le sistemazioni sono molto semplici in camere con pareti in adobe e letti “angareb” singoli costituiti da un telaio di legno o di ferro, con una fitta rete di corde e un materasso. I bagni sono in comune, collocati nel cortile della casa, con possibilità di doccia, ma senza acqua calda. Segnaliamo che nelle case nubiane la camera singola non può essere garantita.
Giorno 6
I siti archeologici dell'isola di Sai, il tempio di Sedeinga e il tramonto sul Nilo dal Jebel Dosha
Dopo la prima colazione partenza verso nord, sempre lungo la riva occidentale del Nilo, per raggiungere il punto d’imbarco per l’isola di Sai. A bordo di una lancia a motore si attraversano le acque del fiume per sbarcare sull’isola che si trova in posizione strategica a nord della Terza Cateratta. L’isola è stata abitata durante tutti i regni che si sono succeduti nel corso dei millenni e presenta un’interessante concentrazione di siti archeologici di diversi periodi. Estremamente interessante la necropoli del periodo Kerma con decine di tombe a tumulo che possono arrivare a
Dopo la prima colazione partenza verso nord, sempre lungo la riva occidentale del Nilo, per raggiungere il punto d’imbarco per l’isola di Sai. A bordo di una lancia a motore si attraversano le acque del fiume per sbarcare sull’isola che si trova in posizione strategica a nord della Terza Cateratta. L’isola è stata abitata durante tutti i regni che si sono succeduti nel corso dei millenni e presenta un’interessante concentrazione di siti archeologici di diversi periodi. Estremamente interessante la necropoli del periodo Kerma con decine di tombe a tumulo che possono arrivare a misurare 40 metri di diametro, ricoperte con quarziti bianche e pietre nere, probabilmente destinate ai principi responsabili della difesa dei confini settentrionali del 1° Regno di Kush. Ma anche le rovine di un tempio egizio su cui in seguito sono stati edificati altri templi nei periodi di Napata e Meroe e in ultimo una fortezza ottomana. I resti di una chiesa cristiana consistenti in alcuni pilastri in granito rosa circondati da tracce di mura realizzate in mattoni crudi. E infine un vecchio cimitero islamico con le caratteristiche tombe a forma di cupola. Sulla via del ritorno a Soleb sosta per la visita del tempio di Sedeinga dedicato alla regina Tiye, grande sposa del faraone Amenofi III nonchè madre del faraone eretico Akhenaton. Attesa del tramonto sul Jebel Dosha, uno scenografico promontario di arenaria a picco sul Nilo, dove si trova una piccolo cappella rupestre voluta dal faraone egizio Thutmosi III (1479-1425). Cena e pernottamento in casa nubiana.
Giorno 7
Il tempio di Sesibi, il traghettamento del Nilo, le formazioni della Terza Cateratta e il sito di arte rupestre di Wadi Sebu
Partenza verso sud per le rovine del tempio di Sesibi fatto costruire da Amenofi IV (1350-1333 a.C), meglio conosciuto con il nome di Akhenaton (il Re-Sole), famoso per la riforma religiosa che abbandonò il pantheon delle divinità egizie in favore del culto del disco solare Aton, il primo culto monoteistico della storia dell’umanità. Come tutti i templi legati al “faraone eretico”, anche questo dopo la sua morte fu raso al suolo. Si prosegue fino al luogo d’imbarco sul traghetto che consente di raggiungere la sponda orientale del Nilo nei pressi della cittadina di Delgo. Si continua
Partenza verso sud per le rovine del tempio di Sesibi fatto costruire da Amenofi IV (1350-1333 a.C), meglio conosciuto con il nome di Akhenaton (il Re-Sole), famoso per la riforma religiosa che abbandonò il pantheon delle divinità egizie in favore del culto del disco solare Aton, il primo culto monoteistico della storia dell’umanità. Come tutti i templi legati al “faraone eretico”, anche questo dopo la sua morte fu raso al suolo. Si prosegue fino al luogo d’imbarco sul traghetto che consente di raggiungere la sponda orientale del Nilo nei pressi della cittadina di Delgo. Si continua verso sud fino alle formazioni granitiche della Terza Cateratta che in tempi antichi erano il terzo grande ostacolo incontrato dagli invasori egizi. Dall’alto delle rovine di una fortezza ottomana, si ha una bella visione delle rapide del Nilo. Si procede ancora verso sud fino al Wadi Sebu, una delle zone più ricche di incisioni rupestri di tutto il Sudan, con centinaia d’immagini che spaziano dai tempi preistorici, con rappresentazioni di animali come bovini, struzzi e giraffe, al periodo egizio, con immagini di imbarcazioni. Poco più avanti iniziano le belle formazioni di sassoni di granito che sul Nilo creano le rapide della Terza Cateratta. Cena e pernottamento in campo mobile.
Giorno 8
Le cave di granito a Tombos e il misterioso sito risalente alla civiltà Kerma
Si prosegue verso sud fino al villaggio di Tombos nei cui pressi si trovano delle grandi rocce granitiche di un bel colore grigio chiaro che dal tempo degli egizi venivano utilizzate per la costruzione della maggior parte delle statue collocate nei templi nubiani. Tra questi massi si staglia una statua, raffigurante un faraone, reclinate a terra e abbandonata da oltre 2500 anni in quanto probabilmente danneggiata in fase di lavorazione. Poco distante, sulla riva del Nilo, una stele fatta incidere su un grande masso dal faraone egizio Thutmosis I (1504-1492) segna il confine meridionale
Si prosegue verso sud fino al villaggio di Tombos nei cui pressi si trovano delle grandi rocce granitiche di un bel colore grigio chiaro che dal tempo degli egizi venivano utilizzate per la costruzione della maggior parte delle statue collocate nei templi nubiani. Tra questi massi si staglia una statua, raffigurante un faraone, reclinate a terra e abbandonata da oltre 2500 anni in quanto probabilmente danneggiata in fase di lavorazione. Poco distante, sulla riva del Nilo, una stele fatta incidere su un grande masso dal faraone egizio Thutmosis I (1504-1492) segna il confine meridionale dell’Impero Egizio nel periodo del Nuovo Regno proprio all’altezza della Terza Cateratta. Procedendo ancor verso sud si raggiunge la cittadina di Kerma. Sosta per la visita del colorato suq che si affaccia direttamente sul Nilo. Pranzo in un ristorantino locale con vista sul grande fiume. Nel pomeriggio visita dello straordinario sito archeologico relativo ad una civiltà predinastica sviluppatasi intorno al terzo millennio a.C. completamente indipendente rispetto a quella egizia. Non lontano dal fiume, in mezzo al palmetto, si trovano i resti di un quartiere commerciale, nel cui mezzo svettano le rovine del “Defuffa” una strana costruzione in mattoni crudi, alta circa 20 metri e lunga circa 60 metri, dal misterioso significato. Estremamente interessante il museo la cui attrazione principale è costituita dalle sette meravigliose statue dei faraoni neri ritrovate pochi anni fa dalla missione archeologica dell’Università di Ginevra. Attesa del tramonto dall’alto del Defuffa. Cena e pernottamento in alberghetto locale o casa nubiana.
Giorno 9
I villaggi nubiani più belli della valle del Nilo e il sito cristiano di Old Dongola
Dopo la prima colazione partenza verso sud costeggiando il Nilo tra palmeti, villaggi e dune. Si è nella parte centrale dell’antica Nubia, dove si trovano numerosi villaggi, tra i più belli della valle del Nilo, nel tipico stile nubiano. I villaggi nubiani sono spesso protetti da magnifici palmeti che servono anche da barriera contro la sabbia. I portali d’ingresso delle abitazioni locali, costruiti solitamente in argilla, consenteno l’accesso ad ampi cortili spesso decorati con una grade varietà di colorati motivi geometrici e floreali. I tipici contenitori di terracotta per acqua,
Dopo la prima colazione partenza verso sud costeggiando il Nilo tra palmeti, villaggi e dune. Si è nella parte centrale dell’antica Nubia, dove si trovano numerosi villaggi, tra i più belli della valle del Nilo, nel tipico stile nubiano. I villaggi nubiani sono spesso protetti da magnifici palmeti che servono anche da barriera contro la sabbia. I portali d’ingresso delle abitazioni locali, costruiti solitamente in argilla, consenteno l’accesso ad ampi cortili spesso decorati con una grade varietà di colorati motivi geometrici e floreali. I tipici contenitori di terracotta per acqua, datteri e granaglie si trovano ovunque come pure i caratteristi ricoveri per gli animali da caortile. Pranzo a picnic in una casa tradizionale nubiana. Nel pomeriggio si raggiunge il sito cristiano di Old Dongola con le evidenti rovine di due chiese, costituite da numerose colonne e capitelli decorati con croci copte, dell’antico centro abitato e di un grande edificio in mattoni crudi in origine residenza del vescovo/re locale. Nel 540 a.C., infatti, i primi missionari cristiani evangelizzarono la Nubia colmando il vuoto spirituale che gravava sui popoli locali dalla caduta di Meroe. La nuova religione venne accolta con gioia e lungo il Nilo sorsero tre regni cristiani: il Regno di Nobadia, con capitale Faras, tra la prima e la terza cateratta; il Regno di Makuria, con capitale Old Dongola, tra la terza cateratta e la confluenza con il fiume Atbara; il Regno di Nobadia, con capitale Soba, tra la confluenza con il fiume Atbara e la regione a sud di Khartoum. Ben presto i primi due regni si fusero con l’unico nome di Regno di Makuria e l’Antica Dongolane ne fu la capitale e il cuore spirituale per quasi mille anni. Al termine della visita si procede verso nord-est, lungo la nuova strada asfaltata, per Karima. Cena e pernottamento in alberghetto locale o casa nubiana.
Giorno 10
Karima: Il Jebel Barkal, la necropoli di El Kurru e la navigazione sul Nilo
Dopo la prima colazione visita del complesso del Jebel Barkal (“Jebel” in arabo significa montagna), una splendida montagna isolata di arenaria rossa dalle pareti strapiombanti, contraddistinta da un grande pinnacolo naturale, che può essere avvistato da qualche decina di chilometri di distanza quando si è ancora in pieno deserto. Ai piedi di questa straordinaria formazione rocciosa, considerata sacra fin dai tempi più antichi, si trova il grande tempio, dedicato dai faraoni egizi del Nuovo Regno al loro protettore Amon. L’antica “Montagna Pura” di Amon, l’Olimpo dei nubiani
Dopo la prima colazione visita del complesso del Jebel Barkal (“Jebel” in arabo significa montagna), una splendida montagna isolata di arenaria rossa dalle pareti strapiombanti, contraddistinta da un grande pinnacolo naturale, che può essere avvistato da qualche decina di chilometri di distanza quando si è ancora in pieno deserto. Ai piedi di questa straordinaria formazione rocciosa, considerata sacra fin dai tempi più antichi, si trova il grande tempio, dedicato dai faraoni egizi del Nuovo Regno al loro protettore Amon. L’antica “Montagna Pura” di Amon, l’Olimpo dei nubiani rimase per oltre 1000 anni il cuore religioso della Nubia. Oltre ai resti del grande tempio che comprende il dromos decorato da statue arieti scolpite in granito, ci sono altri resti di templi più piccoli e antichi palazzi reali. Scavato nella parete alla base della montagna si trova anche un santuario dedicato alla Dea Mut, sposa reale del Dio Amon con una stanza decorata con splendidi bassorilievi (N.B. Attualmente il tempio di Mut non è visitabile). A nord del Jebel Barkal si ergono in pieno deserto alcune piramidi dai profili molto slanciati, tombe di una dinastia kushita probabilmente parallela a quella ufficiale. Al termine delle visite si continua per il vicino villaggio di El Kurru, dove si trova la più antica necropoli del 2° Regno di Kush e cioè il Regno di Napata. Visita di una delle tombe scavate nel sottosuolo, sottostanti alle piramidi quasi bcompletamente crollate, completamente decorate con rappresentazioni del faraone, delle divinità e con iscrizioni geroglifiche policrome. Visita della vicina Foresata Pietrificata, un suggestive angolo di deserto pietroso disseminato di tronchi fossili, alcuni dei quali lunghi parecchi metri. Nel pomeriggio con le auto si segue il fiume verso nord per raggiungere il punto dove si sale a bordo di un’imbarcazione locale per iniziare una piacevole navigazione sul Nilo a valle della diga di Merowe che nel 2008 ha dato origine alla formazione di un vasto lago artificiale che purtroppo ha sommerso buona parte delle formazioni granitiche della Quarta Cateratta. A valle della diga sono rimaste comunque delle belle formazioni rocciose, levigate dallo scorrere continuo dell’acqua, che si alternano a lingue di sabbia argentata, ciuffi di papiri, e isolotti con campi coltivati. Possibile l’avvistamento di varani del Nilo. Rientro a Karima. Cena e pernottamento in alberghetto locale o casa nubiana.
Giorno 11
La necropoli reale di Nuri, l'attraversamento del deserto del Bayuda, la sorgente di acqua salata nel cratere vulcanico
Dopo la prima colazione attraversamento del nuovo ponte sul Nilo che college l’abitato di Karima a quello di Merowe (da non confondere con Meroe) e proseguimento per Necropoli Reale di Nuri dove i resti di una settantina di piramidi che si ergono su una vasta spianata desertica di sabia chiara ai confine con l’oasi nilotica. Visita della più importante necropoli dei cosidetti Faraoni Neri, luogo di sepoltura prediletto dal grande faraone Taharqa che lo scelse in alternativa a quello di El Kurru e dove fece dedicare la più grande piramidente esistente in Sudan. Al termine della visita si
Dopo la prima colazione attraversamento del nuovo ponte sul Nilo che college l’abitato di Karima a quello di Merowe (da non confondere con Meroe) e proseguimento per Necropoli Reale di Nuri dove i resti di una settantina di piramidi che si ergono su una vasta spianata desertica di sabia chiara ai confine con l’oasi nilotica. Visita della più importante necropoli dei cosidetti Faraoni Neri, luogo di sepoltura prediletto dal grande faraone Taharqa che lo scelse in alternativa a quello di El Kurru e dove fece dedicare la più grande piramidente esistente in Sudan. Al termine della visita si procede con l’attraversamento del deserto del Bayuda, area delimitata dall’ansa descritta dal Nilo fra la Sesta e la Quarta Cateratta, nuovamente un ambiente diverso, per le forme e per i colori. Traversata di questo affascinante deserto, caratterizzato da aspre montagne basaltiche nere, molte delle quali di origine vulcanica e dalla tipica forma tronco-conica, alternate a vaste distese pianeggianti di ciottoli e ad ampie vallate percorse da wadi asciutti dove cresce un po' di vegetazione. Probabili incontri con gruppi familiari di nomadi Manasir e Hassanya che vivono in piccole capanne vicino ai pozzi d'acqua. Si prosegue in un paesaggio aspro e dantesco di formazioni di lave nere fino all’incredibile cratere di Al Atrun, un catino di rocce vulcaniche con il fondo occupato da pozze d’acqua salata ai cui bordi i nomadi raccolgono il sale raschiando la superficie del terreno. Un’immagine veramente biblica. Si continua verso sud-est, fuori pista, attraversando zone pianeggianti caratterizzate da alcune isolate montagne coniche fino a raggiungere un wadi sabbioso, costellato di acacia ombrellifere. Cena e pernottamento in campo mobile.
Giorno 12
L'incontro con i nomadi ai pozzi, il traghettamento del Nilo, la necropoli reale di Meroe
Dopo la prima colazione si prosegue l’attraversamento del deserto del Bayuda, in parte sulla nuova strada asfaltata, fino a raggiungere il Nilo. Traghettamento del fiume con il “ponton”, l’imbarcazionme locale retaggio del period coloniale. L’attesa del traghetto e l’attraversamento del fiume sono momenti molto interessanti che permettono di venire a contatto con la gente del luogo e di sperimentare la loro gentilezza ed ospitalità. Spesso sul traghetto si viaggia con carretti trainati da asini, cammelli e capre. Giunti sulla sponda orientale del fiume si procede verso sud per la
Dopo la prima colazione si prosegue l’attraversamento del deserto del Bayuda, in parte sulla nuova strada asfaltata, fino a raggiungere il Nilo. Traghettamento del fiume con il “ponton”, l’imbarcazionme locale retaggio del period coloniale. L’attesa del traghetto e l’attraversamento del fiume sono momenti molto interessanti che permettono di venire a contatto con la gente del luogo e di sperimentare la loro gentilezza ed ospitalità. Spesso sul traghetto si viaggia con carretti trainati da asini, cammelli e capre. Giunti sulla sponda orientale del fiume si procede verso sud per la mitica Necropoli Reale di Meroe che si trova a circa 3 chilometri dal Nilo su lievi rilievi ricoperti di piccole dune di sabbia gialla. Oltre 40 piramidi, alcune perfettamente conservate, svettano con la loro forma aguzza verso il cielo terso in un ambiente particolarmente suggestivo. Le piccole cappelle votive poste di fronte alle piramidi presentano le pareti decorate con bassorilievi che mostrano episodi della vita del faraone ed immagini delle divinità. La necropoli fu utilizzata fra il 400 a.C. ed il 400 d.C. nel periodo di maggior splendore della civiltà meroitica. A differenza delle piramidi egizie le camere sepolcrali non si trovano all’interno della piramide, ma sottoterra, la piramide era semplicemente un monumento funerario. Attersa del tramonto tra le piramidi. Cena e pernottamento in alberghetto locale.
Giorno 13
La Città Reale di Meroe, il villaggio di Kabushia, il sito meroitico di Mussawarat
Dopo la prima colazione ci si reca nuovamente alla Necropoli Reale di Meroe per osservare le piramidi con la luce del mattino. Visita delle vicine cave dove venivano estratti i blocchi di arenaria con cui edificare i monumenti funerari. Si prosegue con la visita delle rovine della Città Reale di Meroe dove gli scavi hanno confermato che occupava una grande area con una zona centrale circondata da sobborghi e da una cinta di mura. La maggior parte della superficie occupato dalla città, che è formata da molte collinette ricoperte di frammenti di ceramica rossa, attende ancora di essere
Dopo la prima colazione ci si reca nuovamente alla Necropoli Reale di Meroe per osservare le piramidi con la luce del mattino. Visita delle vicine cave dove venivano estratti i blocchi di arenaria con cui edificare i monumenti funerari. Si prosegue con la visita delle rovine della Città Reale di Meroe dove gli scavi hanno confermato che occupava una grande area con una zona centrale circondata da sobborghi e da una cinta di mura. La maggior parte della superficie occupato dalla città, che è formata da molte collinette ricoperte di frammenti di ceramica rossa, attende ancora di essere scavata. Le poche vestigia sottratte fino ad oggi alla morsa della sabbia ci mostrano però la vastità degli edifici di cui la città era costituita (N.B. Attualmente sono in essere degli scavi archeologici e l’accesso ad alcune aree del sito potrebbe essere interdetto). Al termine della visita si continua per il vicino e autentico villaggio di Kabushia per sorseggiare l’ennesimo caffè allo zenzero in una tipica cafeteria locale. Partenza verso sud lungo la strada asfaltata per il sito meroitico di Mussawarat a circa 30 km ad est del Nilo. L’insediamento era posto in una bella vallata circondata da colline. Oggi sono visibili i resti di un’area sacra che ebbe una importanza eccezionale. Il misterioso complesso principale, il Grande Recinto, è formato da numerose costruzioni e mura perimetrali che si sviluppano intorno ad un tempio pricipale costruito in posizione sopraelevata nel I° sec. d.C.. La quantità di rappresentazioni di elefanti nell’intero complesso fa pensare che questo animale avesse un ruolo di primo piano. Qualche archeologo si è spinto ad ipotizzare che nel Grande Recinto gli elefanti venissero addestrati per farne uso in Guerra. Al di là del grande wadi si trova poi un altro tempio dedicato al Dio Apedemak, il dio leone tipicamente meroitico, ristrutturato da una missione archeologica della Germania Est. Cena e pernottamento in campo mobile nei pressi del sito archeologico.
Giorno 14
Il sito meroitico di Naga, il suq di Omdurman, il volo per l'Italia
Dopo la prima colazione partenza per il vicino sito archeologico di Naga, uno dei centri più importanti che si svilupparono durante il periodo meroitico. Qui, in un ambiente tipicamente sahariano di rocce e sabbia, si trova il tempio di Apedemak (I sec. d.C.), una magnifica costruzione decorata a bassorilievi con le immagini degli appartenenti alla famiglia reale e le rappresentazioni delle principali divinità locali con varie raffigurazioni del dio principale Apedemak, il dio meroitico dalla testa di leone. A poche decine di metri una piccola e strana costruzione ad archi e colonne,
Dopo la prima colazione partenza per il vicino sito archeologico di Naga, uno dei centri più importanti che si svilupparono durante il periodo meroitico. Qui, in un ambiente tipicamente sahariano di rocce e sabbia, si trova il tempio di Apedemak (I sec. d.C.), una magnifica costruzione decorata a bassorilievi con le immagini degli appartenenti alla famiglia reale e le rappresentazioni delle principali divinità locali con varie raffigurazioni del dio principale Apedemak, il dio meroitico dalla testa di leone. A poche decine di metri una piccola e strana costruzione ad archi e colonne, soprannominata il “chiosco”, in cui appaiono contemporaneamente gli stili egizio, romano e greco. Poi il tempio di Amon, con un viale di arieti e numerosi piloni decorati. Si prosegue verso sud per giungere nuovamente alla capitale. Arrivo a Omdurman, antica capitale del Sudan e breve visita dell’interessante suq con possibilità di effettuare anche qualche acquisto di artigianato locale. Al termine si continua per Khartoum. Sistemazione in hotel con camera in day-use disponibili per riposarsi e preparasi per la partenza. Cena libera in hotel e quindi trasferimento all’aeroporto.
Giorno 15
Arrivo in Italia
Imbarco sul volo di linea per l’Italia via scalo intermedio. Pernottamento a bordo. Arrivo in Italia in mattinata.